18 Aprile 2016

Claudio Corti, trionfo (storico) nella MotoAmerica Superstock

Claudio Corti conquista la vittoria nella classe Superstock della MotoAmerica in Gara 1 a Road Atlanta, un successo che mancava all'Italia da quasi 20 anni: l'ultimo era stato Alex Gramigni nel 1996!

Domenica 17 aprile 2016: segnate questa data. A quasi 20 anni di distanza dall’ultimo hurrà, un pilota italiano torna a vincere una gara ufficialmente riconosciuta dall’AMA Pro Road Racing. Il merito è di Claudio Corti, dai trascorsi di successo nell’Europeo Superstock 600 (Campione dell’inaugurale edizione del 2005), Superstock 1000 FIM Cup (a più riprese ad un soffio dalla conquista del titolo), varie esperienze in MotoGP, Moto2 e World Superbike, passato quest’anno alla MotoAmerica Superstock con la Aprilia RSV4 RF del HSBK Racing già condotta sul gradino più alto del podio alla terza gara disputata.

Archiviato con un 2° posto in Gara 2 l’esordio di settimana scorsa al Circuit of the Americas di Austin in concomitanza con la MotoGP, ‘Shorts‘ pochi giorni più tardi ha centrato l’obiettivo: vincere la propria classe di appartenenza ed affermarsi tra i protagonisti della serie che ha rilevato l’eredità dell’AMA Superbike. In evidenza sin dalle prove libere (2° di classe venerdì), qualificatosi 11° assoluto (7° tra le Superstock) nella Superpole andata in scena sabato, l’indomani Corti ha vissuto una Gara 1 memorabile.

Se Toni Elias con Yoshimura Suzuki si è aggiudicato la terza vittoria di fila nella top class MotoAmerica Superbike, con il quarto posto assoluto Claudio Corti ha infatti condotto la Aprilia #71 alla vittoria nella classe Superstock, la sua prima personale negli States, la prima per un pilota italiano da quasi 20 anni a questa parte!

Claudio Corti in sella alla Aprilia RSV4 RF del HSBK Racing

Claudio Corti in sella alla Aprilia RSV4 RF del HSBK Racing

Risale infatti al 14 luglio del 1996 a Brainerd l’ultima vittoria di un nostro portabandiera in una gara titolata AMA Pro Road Racing, nello specifico con Alessandro Gramigni in sella ad una Ducati 916 (955) del team di Eraldo Ferracci nell’allora AMA Superbike (dallo scorso anno ribattezzata MotoAmerica Superbike). L’ex iridato 125cc si era reso protagonista di un fenomenale debutto oltreoceano con la vittoria ad Elkhart Lake al suo secondo gettone di presenza nella serie, riuscendo per l’appunto a ripetersi poche settimane più tardi a Brainerd.

Per quanto non sia a tutti gli effetti una vittoria assoluta, l’affermazione di Corti sui saliscendi dell’impianto di Braselton è ampiamente riconosciuta e rientra nelle statistiche ufficiali complessive dei campionati su pista AMA/FIM North America/MotoAmerica: la Superstock 1000, integrata nel contesto della Superbike, è pur sempre un campionato a se stante.

Corti può pertanto scrivere il proprio nome insieme ad altri tre italiani che vantano analoghi successi riconosciuti da AMA/MotoAmerica: il già menzionato Alessandro Gramigni (2 vittorie nell’AMA Superbike 1996), Marco Lucchinelli (4 successi con Ducati nella Battle of Twins e ProTwins GP stagioni 1986-1987) più ovviamente Giacomo Agostini, artefice della leggendaria affermazione alla 200 miglia di Daytona nel 1974. Questi dati prendono in esame solo i campionati riconosciuti e continuativi dell’AMA, pertanto non vengono conteggiati i altri italiani vittoriosi in gare Made in USA (vedi Dario Marchetti nella Battle of Twins e Federico Aliverti nella defunta Moto-ST stagione 2007).

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