17 Aprile 2017

24h Le Mans Canepa: “Un’emozione incredibile!”

Ecco cosa ci ha detto Niccolò Canepa dopo aver vinto la 24 Heures Moto 2017 col team Yamaha GMT94.

Quella di ieri è stata una giornata storica per l’Italia nel Mondiale Endurance: la 24 Heures Moto è stata vinta dal team Yamaha GMT94 e tra i suoi piloti c’è anche il nostro Niccolò Canepa, che di fatto è diventato il secondo pilota italiano a vincere questa gara 21 anni dopo il trionfo di Piergiorgio Bontempi nell’edizione del 1996. Ecco cosa ci ha detto Niccolò dopo questa bellissima prestazione.

Raccontaci questa vittoria!

È stato bellissimo. Era la seconda volta che partecipavo alla 24 ore di Le Mans e sono riuscito a vincerla. È una delle gare più importanti del Mondiale Endurance e una delle più prestigiose in assoluto e quindi salire sul gradino più alto del podio è una soddisfazione inimmaginabile.

A un certo punto la situazione sembrava saldamente nelle mani di YART…

All’inizio loro sono partiti più forte, mentre noi siamo stati più tranquilli e abbiamo cercato di non commettere errori. Nella notte, però, abbiamo spinto al massimo e siamo riusciti a recuperare molto terreno arrivando poi a superarli e vincere. È stata una 24 Ore un po’ anomala, perché non capita spesso di vedere un distacco di 20 secondi dopo una gara così lunga (e con questo gap puoi anche salire sul podio in Superbike!). Il distacco era sempre tra i 15 e i 40 secondi, quindi bisognava spingere al massimo in ogni stint.

Come giudichi la tua performance?

Io sono contento, perché sono andato forte e non ho fatto danni e questo è importantissimo. Purtroppo nella notte sono stato male e ho avuto febbre e vomito. Ho tenuto duro per tutta la notte e poi fino alle 9 di mattina, quando alla fine ho lasciato la moto ai miei due compagni, che hanno fatto un lavoro eccezionale. Loro hanno dovuto fare più stint, ma è così che funziona nell’Endurance e lo so anche perché lo scorso anno a Oschersleben avevo dovuto fare due stint in più rispetto a Lucas Mahias. Comunque le mie 18 ore me le sono fatte e sono stracontento!

Sia tu che i tuoi compagni di team avete fatto un lavoro eccezionale.

E anche il team, perché non è facile lavorare così bene per 24 ore. Sono stati velocissimi sia nel cambio gomme (hanno anche fatto il record in gara), sia quando hanno cambiato le pinze dei freni.

Com’è stato disputare la 24H Motos un anno dopo la prima volta? Cos’è cambiato in te nel frattempo?

L’anno scorso c’erano state le tre cadute del mio ex-compagno di squadra (Louis Rossi, ndr) e perciò quest’anno eravamo tutti un po’ tesi; non volevamo rischiare di cadere e compromettere la gara dopo essere stati veloci per tutta la settimana. Per quanto mi riguarda, rispetto allo scorso anno sapevo a cosa andavo incontro ed ero consapevole di cosa significasse fare una gara di 24 ore. Ho anche imparato che è impossibile allenarsi perfettamente per una gara del genere, perché al traguardo ci si arriva sempre molto stanchi.

Queste gare sono sempre molto stancanti…e poi quella di Le Mans è stata tiratissima!

Sì. Normalmente in una gara di 24 ore arrivi a un punto in cui inizi ad amministrare, ma quest’anno abbiamo dovuto spingere a ogni giro per non perdere tempo, perché bastava perdere due secondi al giro o avere problemi nel passare qualcuno per buttare via tutto.

Nell’Endurance devi quasi sempre passare qualcuno e non è affatto facile anche perché, per esempio, a volte devi doppiare qualcuno che a sua volta sta doppiando qualcun altro.

In certi giri ti ritrovi a dover sorpassare anche 6 o 7 piloti e devi farlo velocissimamente. Comunque la situazione più difficile è quando devi doppiare due piloti che stanno lottando tra di loro, perché quando passi uno di loro questo pensa che tu sia l’altro e quindi cerca di resistere per mantenere la posizione.

Una gara difficile, ma alla fine è arrivata la vittoria.

Una 24 Ore non è mai facile: bisogna sperare che non si verifichino problemi tecnici, non commettere errori ed essere velocissimi nelle soste. Deve essere tutto perfetto e così è stato. Ringrazio i miei compagni e tutta la squadra, perché è anche merito loro se siamo riusciti a vincere.

Foto: Flavien Duhamel

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