27 Aprile 2009

125cc: Andrea Iannone lascia tutti senza parole, specie Simon

Una vittoria senza discussioni a Motegi per il pilota abruzzese

Apparentemente i valori sportivi della 125cc a Motegi passano in secondo piano. Le condizioni climatiche, ma soprattutto la scelta degli pneumatici da adottare, hanno reso la competizione oggettivamente influenzata da strategie e temi al di fuori del controllo dei piloti. In questo caos c’è però sempre un protagonista che esce fuori a testa alta, e che adesso fa sognare tutto il movimento motociclistico tricolore. Andrea Iannone ha vinto recuperando più di 20 secondi persi nel finale, dopo aver concluso il primo giro in 12° posizione ritrovandosi staccatissimo dalla vetta. Qualcuno, al posto suo, avrebbe sbagliato: “Ianna”, grazie a l’esperienza dello scorso anno con belle prestazioni e anche qualche errore (così, d’altronde, si impara) ha avuto ragione. Undici sorpassi in meno di dieci giri, ritmo da 1″ al giro più veloce. Certo, le gomme hanno il loro peso specifico notevole: la tattica dell’abruzzese, coniugata con una sorprendente intelligenza agonistica, hanno però consentito una gara che suona come un’impresa.

Oggi Iannone è, a tutti gli effetti, il grande protagonista della 125cc, capace di concretizzare un salto di qualità notevole rispetto allo scorso anno. “Il ragazzo si farà, ha talento”, si diceva in tempi recenti. Una previsione ragionevole che è stata confermata dal ragazzo di Vasto: arrivata la RSA ufficiale, si è immerso in una nuova mentalità da vincente, potendo contare su un buon bagaglio di esperienza ed una squadra, il World Wide Race di Fiorenzo Caponera, storicamente propensa a lanciare le giovani promesse del motociclismo. Andrea è diventato il pilota del momento della ottavo di litro, capace di cestinare quanto si diceva (e probabilmente si pensa ancora) nei test invernali.

Con la RSA #29 ed un bel polso destro ha, per il momento, piegato lo squadrone di Aspar Martinez. Un pilota, soprattutto: Julian Simon. Il talentuoso iberico è un ragazzo d’oro: simpatico, sempre disponibile, con un’educazione sopraffina. A Losail, tuttavia, ha ecceduto nella propria convinzione: “Senza la bandiera rossa (esposta al 5° giro quando aveva appena preso Iannone, ndr), sarei riuscito a vincere, ero l’unico ad avere un passo così veloce“. Iannone, saputo di queste dichiarazioni, ci è rimasto “male”. Come dimostrato nel mattutino warm-up in Qatar, lui aveva recuperato il gap dall’irraggiungibile Aprilia #60: poteva giocarsela per la vittoria. Simon, che ha dominato con vantaggi imbarazzanti tutti i test invernali da Estoril a Losail passando per Jerez, ha un pò declassato con quelle parole i meriti del suo collega. Iannone non ha gradito, e a Motegi voleva rispondere… in pista.

Con quella superlativa rimonta ci è riuscito lasciando, questa volta sì, senza parole Simon. Chiaro, questo discorso non è un’istigazione ad una rivalità che, per le due parti, è meglio non giunga a compimento (sono entrambi meritevoli e talentuosi, perchè metterli contro?), ma è la dimostrazione di come Andrea Iannone quest’anno sia maturato, con una determinazione ed una “voglia” agonistica che solo i grandi campioni si ritrovano. Naturalmente ci si aspetta doverosamente di più da lui: lo scorso anno ha vinto a Shanghai sotto il diluvio, a Losail trovandosi (con merito) al posto giusto al momento giusto. A Motegi ha concretizzato una grande rimonta, anche grazie alle gomme buone per riuscirci. Tre vittorie che, per qualcuno, suonano “strane”, ma che son sempre un tris di successi che non può lasciar dubbi sul suo valore.

A Jerez il prossimo fine settimana Andrea sa benissimo di dover affrontare la sfida più difficile: correrà nella tana del lupo, dove Simon ha dominato i test invernali. Sarà più difficile della rimonta di Motegi: sarà obbligatorio provare, ancora una volta, a zittire tutti, lasciando senza parole un paddock del Motomondiale che ha imparato a conoscerlo anche come vincente.

Alessio Piana

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