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9 Luglio - Paolo Gozzi

Superbike: Ducati, perchè non hai preso Jonathan Rea?

Ducati, perchè non hai preso Jonathan Rea? E’ strano che nessuno si sia posto questa banalissima domanda. Il Cannibale era in scadenza, sarebbe stato un obiettivo più che raggiungibile. Ma Rea sarebbe costato un occhio, mentre la Ducati ha chiesto a Chaz Davies (che adesso prende sui 600 mila €) e Marco Melandri (400 mila €) un taglio consistente per il rinnovo. Se Danilo Petrucci avra sui  300 mila per la MotoGP 2019, è chiaro che le quotazioni dei piloti Superbike dovranno essere più basse. Ecco perchè, a metà luglio, la squadra Ducati 2019 è ancora in alto mare (qui cronaca e classifica di gara 2)

BOMBER – Ducati ha dominato per decenni la scena Superbike perchè ha sempre contato sul pilota (o anche più di uno…) migliore sulla piazza. Adesso invece il fuoriclasse ce l’ha Kawasaki.  Chaz Davies ha 60 punti in più di Tom Sykes, non ci fosse Jonathan Rea vincere questo Mondiale sarebbe una passeggiata. Quindi non è la Panigale  inedeguata, ma la campagna acquisti. La moto c’è: vista dalla pista, la bicilindrica ha più accelerazione della ZX-10R e anche la velocità massima è a favore. Infatti il pilota normale, Tom Sykes, a Misano ha preso ampiamente paga  dai ducatisti. E’ solo Jonathan Rea che fa la differenza.  “Non possiamo essere del tutto soddisfatti” ammette Stefano Cecconi, CEO di Aruba.it, la grande azienda italiana proprietaria del team ufficiale Superbike.

INTERESSE – Ai vecchi tempi, quando non c’era la MotoGP,  vincere nelle derivate dalla serie era la priorità aziendale. Ducati non guardava a spese, mentre adesso gioca al risparmio. Sorge un altro dubbio: se a Borgo Panigale vogliono spendere poco per i piloti, quanto verrà investito nel necessario sviluppo della V4 che correrà dal 2019 in avanti? Forse è la stessa domanda che si stanno ponendo anche Melandri e Davies, aldilà della richiesta di taglio d’ingaggio che hanno ricevuto.

CONTENTINO – I due podi di Misano sono meno di quello che era lecito attendersi su un tracciato favorevole alla V2: 29 successi nelle precedenti gare). I piloti ovviamente guardano il bicchiere mezzo pieno: “È stata una grandissima gara 2” ha commentato Marco Melandri, che qui un anno fa aveva vinto battendo Rea e nella prima era affondato in settima posizione. “Nel finale ero vicino a Rea, volevo provarci ma eravamo troppo al limite. Sono fiducioso che presto torneremo alla vittoria”.  Chaz Davies non nasconde la delusione. “Credevo che avessimo il potenziale per stare con i primi e giocarci la vittoria, e inizialmente abbiamo dato battaglia, ma dopo pochi giri abbiamo inaspettatamente sofferto problemi di trazione. Sono un po’ amareggiato, perché i cambiamenti che abbiamo deciso di fare dopo gara 1 non si sono rivelati azzeccati”. Solo Jonathan Rea azzecca sempre tutte le mosse giuste.

IMPATTO – Ai vecchi tempi anche il promoter del Mondiale avrebbe fatto carte false per portare il numero uno sulla Ducati. Pensate che impatto avrebbe avuto il binomio Rea-Ducati V4, i tifosi sarebbero impazziti. Quando la Rossa vince, l’interesse sale per la Superbike, è sempre stato così. L’entusiasmo e l’attesa sarebbero schizzati  a mille. Forse anche troppo: è proprio questo il nodo?

Superbike Misano: Cronaca e classifica gara 2

Foto: Marco Lanfranchi e Diego De Col