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15 Gennaio - Luigi Ciamburro

MotoGP, Piero Taramasso: “Michelin proporrà 5 gomme al posteriore”

Mancano poco più di due settimane al test IRTA di Sepang e a scaldare i motori non sono solo i sei costruttori della MotoGP. Sarà tempo di prove ufficiali anche per Michelin, fornitore unico degli pneumatici, che ha in mente di apportare alcune modifiche di lieve entità, previa approvazione di team e piloti. L’azienda francese, che nel 2019 sarà alla sua quarta stagione nel massimo campionato del Motomondiale, ha avuto il merito di garantire maggior spettacolo alle gare della Top Class, consentendo di siglare nuovi record sul giro in 10 GP su 18 (escludendo la gara annullata di Silverstone) e offrendo più stabilità tecnica dopo aver accumulato dati ed esperienza negli anni precedenti. Piero Taramasso, Manager Two-Wheel Michelin Motorsport, traccia un bilancio altamente positivo per il 2018 e preannuncia le prossime mosse per la nuova stagione ormai alle porte.

Ingegnere Taramasso, facciamo un bilancio per la stagione 2018.

Stagione positiva, era la terza, avevamo accumulato un po’ di esperienza, avevamo abbastanza dati. L’obiettivo era dare stabilità ai team, non cambiare drasticamente il pneumatico. Infatti le costruzioni delle gomme anteriori e posteriore, i profili delle gomme anteriore posteriore erano gli stessi della stagione 2017, abbiamo fatto solo dei cambiamenti a livello delle mescole per dare più grip e più consistenza alle gomme e l’obiettivo è riuscito, perché i piloti sono stati contenti. Abbiamo battuto il record sul giro su 10 piste, quindi bilancio positivo, più grip, più stabilità. Un punto importante per noi: noi proponiamo tre specifiche anteriori e tre posteriori (soft, medio e hard avanti e idem dietro) e in quattro o cinque corse sono state utilizzate tutte e sei. Quindi vuol dire che tutte le soluzioni che proponiamo possono essere impiegate in gara e soddisfano qualche pilota o qualche tipo di moto, tutti possono trovare la gomma preferita per aspirare al podio.

Quali saranno le novità che Michelin apporterà nel 2019?

All’anteriore avremo una nuova mescola per le slick che sarà posizionata tra il medio e l’hard, proveremo a Sepang e a Losail. Davanti avremo quindi pochi cambiamenti. Sul posteriore avremo cinque nuove mescole per avere più grip e costanza sul giro, faremo test in Malesia e Qatar, ma anche il lunedì dopo Jerez e Barcellona. Una nuova mescola davanti e cinque dietro, manteniamo gli stessi profili e costruzioni dell’anno scorso. Tutto dipenderà dai risultati: se i piloti diranno che sono migliori le introdurremo, anche tutte e cinque. Lo decideremo dopo il test in Qatar. Prima della prima corsa i team sapranno il calendario delle gomme per tutta la stagione.

10 gomme all’anteriore e 12 al posteriore slick, 5 all’anteriore e 6 al posteriore da bagnato. Aumenterà il numero di gomme a disposizione di ogni pilota?

Per quanto riguarda le gomme slick per il momento restiamo su questa strategia visto che funziona bene. Dal 2019 cambierà il numero delle rain, saranno 6 all’anteriore e 7 al posteriore, una in più all’anteriore e una in più posteriore. Abbiamo visto che a Valencia, con tre giorni di pioggia e quando una sola specifica funziona, le quantità erano un po’ limitate e quindi abbiamo accettato di usarne una in più. Per le slick non cambierà, con questo sistema tutti sono abbastanza contenti, abbiamo visto gare spettacolari, anche KTM è riuscita a salire sul podio, Suzuki è andata sul podio, Honda-Ducati-Yamaha ci sono sempre, con questo pannello di scelta tutti possono andare sul podio ed entrare in top-5.

Lasciare immutata la carcassa quali vantaggi porta ai costrutti a livello di telaio e geometria?

La carcassa serve per la geometria della moto, quindi non gli cambia molto l’assetto, quindi non c’è un grosso cambiamento. Dal momento che noi andiamo a modificare la carcassa teoricamente i costruttori devono cambiare telaio, sia a livello di dimensioni che di rigidità. La carcassa può essere più larga o alta di un millimetro o due e di conseguenza può dare più flessione, quindi il telaio va ridisegnato, per non parlare poi di tutti gli aggiustamenti che bisogna fare alle sospensioni. Quindi è proprio un grosso cambiamento.

Dal 2019 sarete impegnati anche con la MotoE. Che tipi di gomme metterete a disposizione e quali saranno le principali differenze rispetto ai pneumatici MotoGP?

Il campionato elettrico comincia con cinque corse e abbiamo già lavorato sullo sviluppo delle gomme. Saranno gomme specifiche per la moto elettrica, l’anteriore è derivato dal pneumatico MotoGP: una moto elettrica pesa 240 kg, quando frena mette molto peso sulla gomma anteriore, quindi quando frena richiede una gomma robusta. Il posteriore, invece, avendo meno cavalli e quindi meno potenza della MotoGP, siamo partiti dalla gomma utilizzata nei campionati Superbike nazionali, quindi la struttura è meno rigida di una MotoGP ma ha il vantaggio di utilizzare delle mescole più morbide, quindi si scaldano molto prima, anche perché la MotoE farà solo dieci giri e quindi quelle gomme lì sono molto più adatte per avere un grip istantaneo e fare delle corse sprint di una decina di giri. 

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