Ferrari: la vittoria politica su Red Bull
Red Bull Powertrains non otterrà i benefici dello status di "nuovo costruttore" grazie all'opposizione della storica Scuderia Ferrari

La storica scuderia Ferrari, a quanto pare, ha la meglio su di un’altra diatriba in F1. Al contrario, durante le ultime annate, il team di Maranello era uscito con le ossa rotte da varie controversie. Una su tutte il “famigerato” accordo segreto con la Federazione Internazionale relativo alla power unit. Contesto dal quale il Cavallino Rampante subì un’involuzione tecnica enorme.
Poi, dal 2022, l’aria è cambiata. Mattia Binotto ha fatto la voce grossa sul caso Toto Wolff, opponendosi alla papabile ascesa dell’austriaco verso la catena di comando di Liberty Media. Medesimo risultato positivo ottenuto sulla questione “Patto della Concordia”, contesto che va a premiare economicamente il blasone storico a discapito dei risultati sportivi.

Esiste un ulteriore campo di battaglia sul quale la rossa non intende perdere. La battaglia ha preso il via la scorsa stagione e riguarda il regolamento tecnico concernente le unità di potenza 2026. In gioco c’è lo dello status di nuovo costruttore e i vari benefici che si possono trarre da tale scenario.
Ferrari batte Red Bull
Secondo quanto appreso dalla redazione di Formula Uno Analisi Tecnica, la scuderia modenese ha raggiunto il proprio scopo a discapito dei piani Red Bull. Per continuare la lettura ed approfondire la tematica leggi lo scritto dedicato fruibile a questo link.
Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
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