29 Agosto 2019

Kevin Manfredi: “Continuo con la 33, discorso aperto con Kawasaki SRC”

Sotto contratto Kawasaki, Kevin Manfredi correrà con il Team 33 Coyote Louit Moto al Bol d'Or e Sepang: "Per il 2020 diverse possibilità EWC, ma non solo.."

Kevin Manfredi

Sul suo biglietto da visita, senza timore di smentita, Kevin Manfredi potrebbe scrivere: “Il pilota più veloce della classe Superstock nell’Endurance“. Dal suo esordio nel FIM EWC, il pilota spezzino ha scalato le consolidate gerarchie della specialità. Inizialmente con il No Limits Motor Team e, dalla 24 ore di Le Mans 2018, in forze al Team 33 Coyote Louit Moto Kawasaki, Manfredi si è messo in mostra con prestazioni da rimarcare. Spesso e volentieri, in sella ad una Ninja ZX-10RR Superstock, ha impensierito moto ufficiali della top class EWC, registrando nuovi record sul giro della propria classe di appartenenza. Questi exploit tutt’altro che isolati hanno proiettato il “cinghiale volante” tra i nomi più chiacchierati del mercato piloti della specialità.

Al Bol d’Or ed alla 8 ore di Sepang correrai nuovamente con il Team 33 Coyote Louit Moto, ma hai specificato che l’accordo è soltanto per queste due gare…

Sì, al momento posso solo confermare che correrò con la #33 fino a Sepang e che ho rinnovato il contratto che mi lega direttamente a Kawasaki per il 2020 compreso, migliorando alcune condizioni. Continuerò la mia esperienza con Louit Moto per le prossime due gare e poi si vedrà. Ho ricevuto delle buone proposte che volevo portare avanti già dal Bol d’r, mi sarebbe piaciuto correre con il Team Kawasaki SRC, squadra Campione del Mondo in carica, ma questa opportunità è temporaneamente sfumata in quanto Kawasaki France, non ha ancora definito il budget del Team per poter disputare anche la gara in Malesia. Chiaramente darò tutto me stesso al Bol d’Or e Sepang con Louit Moto dove punteremo a far bene nella classe Superstock. Sono molto felice comunque di aver rinnovato il mio sodalizio con Kawasaki, la casa che ha creduto in me in questi anni e mi ha permesso di arrivare dove sono, correndo da pilota professionista.

Gira voce che se Kawasaki SRC non avesse conquistato il titolo alla 8 ore di Suzuka con proprio David Checa impegnato nel decisivo ultimo stint di gara, tu saresti già in sella alla #11. Puoi confermare?

Può essere… Il sabato di qualifica della 8 ore di Suzuka avevo ricevuto una chiamata molto rassicurante dal Team. Dopo la gara, si è completamente ribaltata la situazione. D’altronde non cambi una squadra che ha appena vinto il titolo mondiale.

Non è stato l’unico contatto con un team ufficiale dell’EWC…

Confermo. Tra le varie offerte ricevute, ho parlato anche con Honda. Sono in ottimi rapporti con Sebastien Gimbert e, ove possibile, sto cercando di aiutare anche suo figlio Yohann a correre qui in Italia nella Supersport 300. Mi era stata proposta una sella proprio sulla #111, ma come risaputo nei giorni scorsi è arrivata la decisione di Honda di ritirare la squadra. Mi dispiace chiaramente per Seb che ci teneva molto al Bol d’Or. Parliamo di un professionista esemplare, un pilota ed una persona che rispetto molto e non merita sicuramente di ritrovarsi in questa spiacevole situazione..

Tornando a Kawasaki, hai detto che ci sono delle novità contrattuali: su quali termini?

Contestualmente all’impegno nel Mondiale Endurance, da contratto ho l’opzione di poter affrontare un altro campionato a tempo pieno nel 2020. Stiamo valutando la possibilità di correre insieme a Kawasaki nel Mondiale Supersport, in alternativa un campionato nazionale: IDM, ESBK, perché no CIV o il BSB. A titolo personale mi piacerebbe correre in Italia per levarmi la soddisfazione di vincere il titolo del CIV Supersport, ma d’altro canto l’esperienza vissuta sul finale del 2018 nella Superstock 1000 del BSB mi ha lasciato delle emozioni uniche. Ho già diversi contatti e c’era la possibilità di correre qualche gara già nelle prossime settimane, ma Kawasaki UK ha deciso di supportare un altro pilota nel British Supersport con la nuova 600, di conseguenza è mancato il budget per fare una competitiva Superstock con il supporto della casa madre.

La 8 ore di Suzuka è prevista nei tuoi programmi?

Sì e da contratto. Se non dovessi concludere con SRC, prenderò parte alla 8 ore dell’anno prossimo con un team Kawasaki “di sviluppo” giapponese. Sinceramente non vedo l’ora di fare questa esperienza: è una gara che volevo disputare da diversi anni.

Tanti impegni in agenda, ma anche diverse concomitanze: per correre al Bol d’Or hai dovuto rinunciare alla tappa del CIV al Mugello…

Una decisione che abbiamo preso di comune accordo con il Team Rosso e Nero. Insieme abbiamo ottenuto ottimi risultati in quest’ultimo biennio nel CIV Supersport e con Roberto Adami ho un fantastico rapporto. Ha compreso sin da subito la mia decisione e per il mio bene ha capito quanto fosse importante il Bol d’Or. Lo ringrazio molto e a Vallelunga, per l’ultima tappa del CIV, daremo il massimo per vincere le due gare. Per il futuro si vedrà: con loro mi sono trovato bene, non è detto che le nostre strade non possano tornare ad incrociarsi nei prossimi anni. Nelle corse non si può mai sapere!

L’Endurance è diventata la tua priorità?

Adesso l’Endurance è a tutti gli effetti il mio primo lavoro. Corro da professionista, con un contratto diretto con Kawasaki, pertanto posso concentrarmi sul mio programma di allenamenti in toto, senza dover di volta in volta perdere la concentrazione cercando una moto, una squadra, sponsor e via discorrendo. Inizialmente per me l’Endurance è stata una scommessa. Dovevo correre con la MV ufficiale in Supersport, poi è saltato tutto senza preavviso. Mi sono ritrovato a piedi ed ero reduce da una difficile stagione con Suzuki. Come sfida personale ho accettato la proposta del team No Limits, squadra che corre proprio con Suzuki, per dimostrare come non meritassi di ritrovarmi senza una moto e fuori dai piani Suzuki. Con il team di Moreno Codeluppi mi sono trovato bene ed alla 24 ore di Le Mans 2017 siamo stati i migliori tra le squadre con la nuova GSX-R 1000, davanti persino allo Junior Team LMS.

A quel punto la stessa casa madre mi ha richiamato per un progetto nel CIV Superbike… ed in quella circostanza ho potuto dettare le mie condizioni! Sotto questo aspetto è stata una sfida vinta, ma non solo. Le performance espresse con No Limits mi hanno permesso di ricevere la proposta di Kawasaki, tanto che adesso rientro nei loro programmi a livello internazionale. In un certo senso l’Endurance è stata la mia fortuna e la mia svolta professionale. Devo ringraziare Federico Natali che mi ha introdotto in questo ambiente e tutte le persone con cui ho lavorato in questi anni.

Dal tuo punto di vista, qual è il segreto dell’Endurance e cosa più ti piace?

“E’ una specialità dove le qualità del pilota emergono. Squadre private o della Superstock possono dire la loro nel raffronto con team ufficiali delle EWC. Mi sono ritrovato in diverse occasioni a lottare con De Puniet e Philippe, delle circostanze che ti permettono di crescere come pilota e, contestualmente, metterti in mostra. In pochi credevano nell’Endurance, ma adesso avverto che il vento è un po’ cambiato. Vedo sempre più giovani al via, ma anche piloti provenienti dalla MotoGP o dal Mondiale Superbike. Questo giova senza dubbio alla crescita del campionato che sta prendendo sempre più piede, anche qui in Itali

Una gara in Italia sarebbe il massimo…

Sarebbe un sogno! Correre in una nostra pista vorrebbe dire “comandiamo noi”: in Francia sono molto ospitali e rispettano molto tutti i piloti italiani, ma poter correre con il fattore campo a nostro vantaggio sarebbe il massimo. Dove mi piacerebbe si corresse una gara Endurance in Italia? Direi Imola. Si avvicina molto a piste stile Bol d’Or o Suzuka, uniche nel suo genere, non in stile Gran Premio. Speriamo si possa concretizzare questa possibilità..”

Tra pochi giorni prenderai parte ai Pré-Test del Bol d’Or, quali sono le tue aspettative?

“Sicuramente puntiamo a far bene. Correrò nuovamente con Enzo Boulom che ritengo un pilota molto forte, così come Christian (Gamarino). Quando Fréderic Louit mi aveva chiesto un’opinione su diversi piloti veloci, ho fatto il suo nome. Non ero ancora sicuro che avrei corso ancora per il suo team al Bol d’Or, ma è comunque nell’interesse di squadra poter annoverare piloti forti, veloci e che sappiano lavorare bene insieme. Io e Gamarino siamo poi due piloti liguri, italiani, parliamo la stessa lingua, questo in un weekend di gara nell’Endurance è un vantaggio per lavorare bene. Senza dubbio puntiamo ad un buon risultato. Nella passata stagione siamo saliti sul podio a Le Mans ed allo SlovakiaRing, lottando fino all’ultimo per la vittoria della Coppa del Mondo. Il potenziale della squadra è ben noto, il pacchetto Kawasaki-Pirelli è competitivo, ma nell’Endurance tutto deve funzionare a dovere ed incontrare anche un pizzico di fortuna che non guasta mai.

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