16 Luglio 2018

Jonathan Rea alla 8h Suzuka: vincere da “underdog” per entrare nella leggenda

Per la prima volta da un quadriennio a questa parte, Jonathan Rea correrà senza i favori del pronostico: la strana storia del Campionissimo, con Kawasaki a caccia di un'impresa.

Correre senza i favori del pronostico. Pronto a giocarsi le proprie carte, certamente, ma senza ritrovarsi con lo status di pilota da battere. Strano da dirsi parlando di Jonathan Rea, indiscusso mattatore nell’ultimo quadriennio del Mondiale Superbike, chiamato ad una sfida per certi versi senza precedenti: vincere alla 8 ore di Suzuka con Kawasaki per entrare definitivamente nella leggenda. Un’esagerazione? Assolutamente no, con buona pace di chi pensa il contrario. Analizzando oggettivamente a quale impresa sarà chiamato il Campionissimo delle derivate dalla serie, Rea sul mitico tracciato dell’ottovolante vivrà una sfida d’altri tempi, forse la più grande della sua carriera…

IL RITORNO A SUZUKA – Per Jonathan Rea si tratterà di un ritorno alla 8 ore di Suzuka, ma tralasciando i suoi esordi (da giovanissimo come “riserva” dello squadrone HRC), nella sua prolungata militanza in Honda ha sempre corso da favorito alla 8 ore. Perdendone diverse per cadute (2010) o per disavventure di suoi compagni di equipaggio (ultimo caso nel 2014), vincendone una nel 2012 con i colori F.C.C. TSR Honda insieme a Kousuke Akiyoshi e Tady Okada. Concluso il sodalizio con Honda per abbracciare il matrimonio di successo con Kawasaki nel 2015, Rea di anno in anno ha sempre posticipato il suo ritorno a Suzuka.

Jonathan Rea

Chi si rivede! Jonathan Rea in posa per le foto ufficiali in vista della 8 ore di Suzuka 2018…

Correrò alla 8 ore solo a determinate condizioni“, ha ribadito a lungo Johnny. Nello specifico: squadra di livello, moto competitiva, equipaggio al top, seguito al box dagli stessi uomini artefici dei suoi successi nel World Superbike. Nel precedente triennio mancava sempre uno di questi aspetti: soltanto quest’anno Kawasaki (o meglio, direttamente i vertici KHI…) hanno accontentato il nordirlandese su tutta la linea, tanto che sarà seguito nel weekend di gara da personalità di spicco del box KRT (Pere Riba, già presente ai Test ufficiali, in primis). Con queste condizioni Jonathan Rea è convinto, insieme all’amico e futuro (ritrovato) compagno di squadra Leon Haslam più Kazuma Watanabe, di potersi giocare le proprie carte. O meglio: di non sfigurare, di esser lì pronto a sfruttare ogni opportunità. Perché sì, domenica 29 luglio prossimo non partirà assolutamente da favorito.

UNDERDOG – Lo ha candidamente ammesso lui stesso: “Correrò da underdog“, termine inglese che sta ad indicare chi corre senza i favori del pronostico. Magari “sfavorito” proprio no, ma ci siamo quasi. La ragione? La supremazia Yamaha a Suzuka. Tesi emersa nell’ultimo triennio, ancor più dai Test ufficiali dove la R1 ha viaggiato con un altro ritmo sul passo-gara ed in termini di performance assoluta. Se non basta questa valutazione, prendiamo in esame i dati. In termini di performance, manco a dirlo Jonathan Rea è stato veloce, velocissimo: 2’06″838. Fantastico. Peccato (per lui…) che tutti e tre i piloti dello squadrone Yamaha Factory hanno girato meglio ed in configurazione gara: Michael van der Mark in 2’06″787, Alex Lowes in 2’06″728, Katsuyuki Nakasuga addirittura con il mostruoso crono di 2’06″273. E sul passo? Nella simulazione di uno stint di gara compiuta nella conclusiva giornata di test con 27 giri consecutivi, Rea ha viaggiato molto forte, ma non abbastanza per intaccare (per il momento) la supremazia Yamaha. In linea con il tempo complessivo di YFRT, ma pur sempre dietro di qualche secondo, al netto di qualche giro inficiato da sorpassi nei confronti di piloti più lenti.

Rea e Riba

Gesto d’intesa al termine di una simulazione di gara nei Test ufficiali tra Jonathan Rea e Pere Riba insieme al Team Manager Toshiro Shakado

REA PUÒ VINCERE? – La domanda è lecita: con Kawasaki Team Green, Jonathan Rea può far sua la vittoria? La risposta è sì, ma come detto non correrà da riferimento indiscusso della gara. I favoriti, sono altri (Yamaha Factory). I più diretti inseguitori, aspettando che HRC scopra le carte (mai sottovalutarli…), tuttavia sono proprio Kawasaki Team Green. Ed il pilota più forte al via è chiaramente Johnny. Quel che non bisogna mai trascurare è che alla 8 ore di Suzuka è l’insieme a far la differenza: la combinazione più omogenea possibile tra la competitività della moto, squadra, organizzazione e velocità dei piloti, il tutto gestendo al meglio consumi, gomme, strategie, risorse umane ed imprevisti. Su questo che Yamaha ha fatto la differenza nell’ultimo triennio: su questo che Kawasaki Team Green, anche lo scorso anno, sembra ancora pagar dazio. Nella passata edizione Leon Haslam prese parte complessivamente a 5 ore e 29 minuti (!) di gara, compensando la “panchina” comminata ad Azlan Shah Kamaruzaman (impresentabile in termini di velocità assoluta) e qualche stint non esaltante di Kazuma Watanabe. ‘Pocket Rocket‘ disputò anche due turni di guida consecutivi, ritrovandosi tuttavia sfinito nel finale tanto da commettere qualche piccolo errore. Sbavature che Kawasaki non si potrà permettere quest’anno per giocarsi la vittoria con Rea che, sulla carta, potrebbe esser chiamato agli straordinari. Ma con temperature bollenti ed un’umidità fuori dal comune, questo rischi di pagarlo sulla distanza.

L’IMPRESA – Proprio per questi elementi la 8 ore di Suzuka, anche in ambito Endurance, resta una gara unica nel suo genere. Unica, come lo sarà la sfida di Jonathan Rea: insieme a Leon Haslam e Kazuma Watanabe a caccia di una vittoria che alla casa di Akashi manca da 25 anni. L’ultima e l’unica, in 40 edizioni sin qui disputate, a firma Scott Russell e Aaron Slight. Altri tempi, ma per la Verdona è arrivato il momento di riprovarci. D’altronde, con Jonathan Rea in equipaggio, non potrebbe essere diversamente…

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