Jonathan Rea alla 8h Suzuka: vincere da “underdog” per entrare nella leggenda
Per la prima volta da un quadriennio a questa parte, Jonathan Rea correrà senza i favori del pronostico: la strana storia del Campionissimo, con Kawasaki a caccia di un'impresa.
Correre senza i favori del pronostico. Pronto a giocarsi le proprie carte, certamente, ma senza ritrovarsi con lo status di pilota da battere. Strano da dirsi parlando di Jonathan Rea, indiscusso mattatore nell’ultimo quadriennio del Mondiale Superbike, chiamato ad una sfida per certi versi senza precedenti: vincere alla 8 ore di Suzuka con Kawasaki per entrare definitivamente nella leggenda. Un’esagerazione? Assolutamente no, con buona pace di chi pensa il contrario. Analizzando oggettivamente a quale impresa sarà chiamato il Campionissimo delle derivate dalla serie, Rea sul mitico tracciato dell’ottovolante vivrà una sfida d’altri tempi, forse la più grande della sua carriera…
IL RITORNO A SUZUKA – Per Jonathan Rea si tratterà di un ritorno alla 8 ore di Suzuka, ma tralasciando i suoi esordi (da giovanissimo come “riserva” dello squadrone HRC), nella sua prolungata militanza in Honda ha sempre corso da favorito alla 8 ore. Perdendone diverse per cadute (2010) o per disavventure di suoi compagni di equipaggio (ultimo caso nel 2014), vincendone una nel 2012 con i colori F.C.C. TSR Honda insieme a Kousuke Akiyoshi e Tady Okada. Concluso il sodalizio con Honda per abbracciare il matrimonio di successo con Kawasaki nel 2015, Rea di anno in anno ha sempre posticipato il suo ritorno a Suzuka.
UNDERDOG – Lo ha candidamente ammesso lui stesso: “Correrò da underdog“, termine inglese che sta ad indicare chi corre senza i favori del pronostico. Magari “sfavorito” proprio no, ma ci siamo quasi. La ragione? La supremazia Yamaha a Suzuka. Tesi emersa nell’ultimo triennio, ancor più dai Test ufficiali dove la R1 ha viaggiato con un altro ritmo sul passo-gara ed in termini di performance assoluta. Se non basta questa valutazione, prendiamo in esame i dati. In termini di performance, manco a dirlo Jonathan Rea è stato veloce, velocissimo: 2’06″838. Fantastico. Peccato (per lui…) che tutti e tre i piloti dello squadrone Yamaha Factory hanno girato meglio ed in configurazione gara: Michael van der Mark in 2’06″787, Alex Lowes in 2’06″728, Katsuyuki Nakasuga addirittura con il mostruoso crono di 2’06″273. E sul passo? Nella simulazione di uno stint di gara compiuta nella conclusiva giornata di test con 27 giri consecutivi, Rea ha viaggiato molto forte, ma non abbastanza per intaccare (per il momento) la supremazia Yamaha. In linea con il tempo complessivo di YFRT, ma pur sempre dietro di qualche secondo, al netto di qualche giro inficiato da sorpassi nei confronti di piloti più lenti.
L’IMPRESA – Proprio per questi elementi la 8 ore di Suzuka, anche in ambito Endurance, resta una gara unica nel suo genere. Unica, come lo sarà la sfida di Jonathan Rea: insieme a Leon Haslam e Kazuma Watanabe a caccia di una vittoria che alla casa di Akashi manca da 25 anni. L’ultima e l’unica, in 40 edizioni sin qui disputate, a firma Scott Russell e Aaron Slight. Altri tempi, ma per la Verdona è arrivato il momento di riprovarci. D’altronde, con Jonathan Rea in equipaggio, non potrebbe essere diversamente…
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