12 Novembre 2011

8h Doha: vince Yamaha GMT94, BMW 2°, Suzuki SERT Campione del Mondo

Finale al cardiopalma per l'EWC

Dal Bol d’Or a Doha, passando per Albacete, Suzuka, Le Mans. Complessivamente 72 ore di gara e 160 punti in palio, ma soltanto 30 secondi e 4 miseri punticini a decretare vincitori e vinti per un’incredibile stagione 2011 del Mondiale Endurance targato FIM. La S.E.R.T., acronimo del Suzuki Endurance Racing Team, conquista il 14esimo titolo iridato in carriera battendo, seppur fortunosamente, lo squadrone di BMW Motorrad France 99, secondi con merito in gara e campionato. Questo il verdetto a seguito di una rocambolesca edizione della 8 ore di Doha, tradizionale atto conclusivo della stagione al Losail International Circuit del Qatar, con soltanto la bandiera a scacchi a proporre un verdetto tutt’altro che scontato alla vigilia, riportando il team Yamaha GMT94 sul gradino più alto del podio in gara a distanza di 3 anni dall’ultima affermazione. In un 2011 che ha visto cinque diverse squadre e marche in trionfo (Suzuki SERT al Bol d’Or, BMW Motorrad France ad Albacete, F.C.C. TSR Honda alla 8 ore di Suzuka, Kawasaki SRC a Le Mans e Yamaha GMT94 in Qatar), tutto è stato deciso nelle fase iniziali della contesa qatariota. Il team BMW Motorrad France 99, indiscusso protagonista delle prove libere ed ufficiali (media sul giro in 1’59″928 con 1″ di margine sulla concorrenza grazie all’1’59″824 siglato da Cudlin e l’1’59″818 di Gimbert), dopo un’iniziale “hole-shot” di Philippe con la Suzuki #1 prende il comando nel corso del quarto giro con Sebastiem Gimbert alla guida. Campione francese Superbike in carica, “Seb” si ritrova a duello con Katsuyuki Nakasuga, arrembante giapponese di Yamaha Austria, carico come non mai anche a seguito dell’eccezionale 6° posto di domenica scorsa a Valencia in MotoGP come sostituto di Jorge Lorenzo. In un fratricida (nelle corse di durata) batti-e-ribatti, si arriva ben presto all’undicesimo giro: curva 6, tornantino sinistrorso da 70 orari, “Kats” Nakasuga diventa “Kamikaze”. Tenta il sorpasso all’interno sulla BMW #99, ma finisce per perdere l’anteriore della propria R1 con il risultato di volare a terra e colpire, con la propria ruota posteriore, l’avantreno della bianco-blue S1000RR #99. Aiutato dai commissari a risalire in sella, Gimbert ripartirà soltanto in 24esima e penultima posizione con l’inevitabile sosta ai box per tutte le riparazioni del caso, lasciando per strada 2 giri e le residue chance di conquistare il titolo iridato. Da quel momento l’equipaggio BMW Michelin #99 inizia una furiosa rimonta viaggiando mediamente 2″ più veloci della concorrenza con Sebastien Gimbert, Erwan Nigon e l’australiano ex-MotoGP Damian Cudlin (ha corso con le Ducati Pramac e Aspar tra Motegi e Phillip Island) alla guida. Dopo aver siglato il giro più veloce in 2’00″347, a rincorsa al primato si completa nell’ultim’ora di gara con Nigon abile a passa rela Suzuki #1 di Delhalle per la seconda posizione, scontando tuttavia ancora 1 giro dai leader di Yamaha GMT94. Proprio allo scadere, prossimi alla bandiera a scacchi delle 23:00 locali, sembra profilarsi l’ennesimo colpo di scena: la R1 #94 rientra ai box, ma si tratta soltanto di uno “splash and go”. Senza problemi torna in pista per tagliare vittoriosa il traguardo con soli 30″ di margine sulla BMW, 49″ sui riconfermati Campioni del Mondo di Suzuki Endurance Racing Team. Alla compagine francese di Michael Bartholemy il secondo posto non basta: giusto mezzo minuto e 4 punticini hanno fatto la differenza. Questo il sensazionale epilogo dell’EWC 2011 che riporta in trionfo la SERT, presentatasi a Doha con qualche problematica da superare. Freddy Foray, uno dei “titolarissimi”, fuori gioco; Vincent Philippe, “capitano”, non al meglio della forma fisica complice la caduta nei test pre-Le Mans. Visto che le disgrazie non vengono mai sole, Daisaku Sakai nella giornata di test del mercoledì ha pensato bene di incappare in una rovinosa caduta rimediando un infortunio a spalla e caviglia, lasciando ai soli Philippe (pur sempre un penta-campione) e Anthony Delhalle il compito di difendere il risicato margine di 9 punti in classifica. Senza alcun problema, con la consueta perfezione nelle soste ai box (6’36″466 di tempi in totale, 5″ in più di GMT94), Meliand ed il suo entourage hanno amministrato la situazione celebrando il 14esimo titolo iridato tra mondiali FIM (83, 87, 88, 97, 99, 2005, 2006, 2007, 2008, 2010), Coppa del Mondo Endurance (2001) e Master of Endurance (2002, 2003), senza scordarci dei 15 trionfi al Bol d’Or, 7 alla 24 Heures Moto di Le Mans, 9 alla 24 ore di Liegi. Una bacheca di successi impareggiabile che si scontra con il mancato sogno di BMW Motorrad France 99, squadra diretta da Michael Bartholemy soltanto al secondo anno sui campi di gara. La S1000RR gommata Michelin #99 ha dimostrato tutto il potenziale velocistico arrivando ad un soffio dal consegnare alla casa dell’Elica il primo titolo mondiale del progetto S1000RR, con la promessa di riprovarci l’anno prossimo con una stagione d’esperienza in più, specie sulle 24 ore di Magny Cours e Le Mans. Probabilmente nel 2012 darà l’assalto alla vittoria finale anche Yamaha GMT94, già Campioni del Mondo nel 2004, tornati sul gradino più alto del podio per una 8 ore di Doha semplicemente perfetta con David Checa, Kenny Foray e Matthieu Lagrive alla guida della R1 gommata Michelin, ponendo la parola fine ad un lungo digiuno di successi a seguito di un triennio difficile sul piano dei risultati. Cercava l’occasione del riscatto anche Yamaha Austria, ma l’eroe di Suzuka Katsuyuki Nakasuga ha commesso un grave errore costato anche il titolo mondiale a BMW Motorrad France: sul piano velocistico resta apprezzabile la rimonta dall’ultima alla quarta posizione finale. Buona la prima anche per Honda TT Legends, compagine ufficiale Honda Europe per un progetto nato dalla mente di Neil Tuxworth (team manager Campione del Mondo SBK con i colori Castrol Honda, sul trono del BSB con HM Plant Honda) proponendo al via specialisti del Road Racing come Steve Plater (assente per infortunio), Cameron Donald (KO alla vigilia di Losail), Keith Amor e la leggenda del TT John McGuinness. A tratti sul podio, la Fireblade #77 dotata del sistema combinato C-ABS ha concluso in quinta posizione assoluta e 7° in campionato, lasciandosi alle spalle la Yamaha YMES Folch Endurance. Nella top-10 assoluta non sono poi mancate quattro squadre della Superstock con il team DG Sport in trionfo con la Yamaha YZF R1 affidata ai tester Michelin Hugo Marchand e Josep Monge più olandese Raymond Schouten, sul traguardo in vantaggio di 1 giro sulla Suzuki #50 dei Campioni del Mondo di Motors Events, 2 rispetto al rientrante Qatar Endurance Racing Team, sul podio nella gara di casa. Fuori dalla top-4 invece i nostri portabandiera: MCS Racing Ipone è 4° con Emiliano Bellucci (brutta caduta nelle prove), Michael Savary e Janez Prosenik; grande sfortuna per il team No Limits, presentatosi in Qatar con grandi ambizioni, di fatto fuori gioco dopo 4 giri per la caduta (e conseguente rottura del carter motore) ad opera di Peter Hickman, protagonista del British Superbike, di ritorno con la squadra capitanata da Moreno Codeluppi accanto ad Alessio Aldrovandi e Victor Casas. Dignitosa performance per la squadra “in rosa” #96 del Qatar Endurance Racing Team con Nina Prinz, Nikolett Kovacs e la nostra Paola Cazzola 17° nell’assoluta, 6° di categoria. QTEL FIM Endurance World Championship 2011 8 Hours of Doha, Classifica Finale 01- Yamaha France GMT94 Ipone – Yamaha YZF R1 – Checa/Foray/Lagrive – 231 giri (EWC) 02- BMW Motorrad France 99 – BMW S1000RR – Gimbert/Nigon/Cudlin – + 30.134 (EWC) 03- Suzuki Endurance Racing Team – Suzuki GSX-R 1000 – Philippe/Delhalle – + 49.023 (EWC) 04- Monster Yamaha YART – Yamaha YZF R1 – Jerman/Martin/Nakasuga – a 1 giro (EWC) 05- Honda TT Legends – Honda CBR 1000RR – McGuinness/Amor/Ricards – a 4 giri (EWC) 06- YMES Folch Endurance – Yamaha YZF R1 – Ribalta/Vallcaneras/Rita – a 4 giri (EWC) 07- DG Sport – Yamaha YZF R1 – Marchand/Monge/Schouten – a 6 giri (Stock) 08- Motors Events – Suzuki GSX-R 1000 – Gines/Bocquet/Grarre – a 7 giri (Stock) 09- QERT – Suzuki GSX-R 1000 – Cudlin/Al Malki/Al Nannai – a 8 giri (Stock) 10- MCS Racing Ipone – Suzuki GSX-R 1000 – Prosenik/Savary/Bellucci – a 9 giri (Stock) 11- Maco Racing Team – Yamaha YZF R1 – Pridmore/Junod/Black – a 9 giri (EWC) 12- Motobox Kremer – Suzuki GSX-R 1000 – Gaziello/Scherrer/Moser – a 10 giri (EWC) 13- Team FMA Assurances – Honda CBR 1000RR – Dumain/Morin/Mackels – a 10 giri (EWC) 14- Team R2CL – Suzuki GSX-R 1000 – Briere/Lefort/Capela – a 10 giri (EWC) 15- Endurance Moto 45 – Suzuki GSX-R 1000 – Diguet/Ganfornina/Lagrive – a 11 giri (Stock) 16- Bolliger Team Switzerland – Kawasaki ZX-10R – Saiger/Stamm/Tangre – a 11 giri (EWC) 17- QERT II – Suzuki GSX-R 1000 – Prinz/Kovacs/Cazzola – a 12 giri (Stock) 18- Van Zon Boenig Motorsport School – BMW S1000RR – Fastre/Filla/Vos – a 15 giri (Stock) 19- Team FMA Assurances – Honda CBR 1000RR – Boulange/Kipp/Genestier – a 17 giri (EWC) 20- Motoplanete Racing – Yamaha YZF R1 – Mecene/Ferre/Quellet – a 20 giri (EWC) 21- SP Racing 2 – Honda CBR 1000RR – Lebail/Lamour/Le Pecheur – a 24 giri (Stock) 22- Viltais Racing – Yamaha YZF R1 – Bardet/Besnard/Rochet – a 37 giri (Stock) Alessio Piana

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