23 Settembre 2013

24h Le Mans: quarta vittoria di fila per Kawasaki SRC, Suzuki SERT Campione del Mondo

Rocambolesca edizione della 24 ore

La 36esima edizione dell’evento, ma senza alcun dubbio la più rocambolesca e ricca di colpi di scena. Sul tracciato “Bugatti” è andata in scena la 24 Heures Moto Le Mans, atto conclusivo del FIM Endurance World Championship 2013 che ha sancito la quarta affermazione consecutiva del Team Kawasaki SRC e la conquista del tredicesimo titolo mondiale di Suzuki S.E.R.T. per soli 5 punticini di vantaggio nei confronti di Yamaha GMT94, terzi sul traguardo scontando una doppia caduta nei primi 10 minuti di attività sul circuito della Sarthé. Davanti a 70.200 spettatori (3.500 in più rispetto al 2012), 56 equipaggi delle classi EWC, Superstock e Open hanno elargito una serie infinita di emozioni testimoniata da numerosi stravolgimenti ai vertici della classifica e da reiterati ingressi della Safety Car (addirittura 4 nelle prime 5 ore di gara!) che non hanno comportato particolari problematiche al Team Kawasaki SRC, al quarto successo di fila al culmine di una performance capolavoro con una sola sbavatura alle 19:00 del sabato per una caduta di Fabien Foret, a terra al “Raccordement” per un contatto in fase di doppiaggio. Dominio del Team Kawasaki SRC, 6 su 6 nelle ultime 24 ore Dal 2009 formazione di riferimento Kawasaki France e Pirelli per le due 24 ore Endurance (Bol d’Or e Le Mans) e per il Championnat de France Superbike, il Team Kawasaki SRC si conferma sempre più il riferimento assoluto per le maratone di durata d’Oltralpe nell’ultimo quadriennio. Pur dovendo scontare una caduta dopo soltanto 4 ore di gara con conseguente rimonta (2 giri persi per le opportune riparizioni del caso), la Kawasaki Ninja ZX-10R #11 ha dominato la scena a partire dalla nottata sfruttando il ritiro di BMW Motorrad France, in quel momento in testa alla corsa. Da quel momento in avanti per la compagine di Gilles Stafler si è trattato esclusivamente di “ordinaria amministrazione”: stint dalla costanza di rendimento impressionante, nessun errore in fase di pit-stop, una prestazione eccellente da parte del rinnovato equipaggio composto dal capoclassifica FSBK Gregory Leblanc, l’ex iridato Supersport Fabien Foret e Nicolas Salchaud, promosso “titolare” a scapito di Axel Maurin dopo aver sorpreso tutti all’esordio nel corso delle qualifiche ufficiali. Al netto delle 24 ore, il Team Kawasaki SRC ha spazzato via la concorrenza senza accusar alcun problema di affidabilità come testimoniano i 7 giri di vantaggio sui più diretti inseguitori del Team R2CL, viatico per portare a quattro il numero di affermazioni consecutive a Le Mans dopo i precedenti successi del 2010, 2011 e 2012, la dodicesima per la casa di Akashi già in trionfo nel 1983, 1992, 1993, 1994, 1998 e 1999. Fabien Foret torna alla vittoria nell'Endurance L’equipaggio Kawasaki-Pirelli #11 si conferma inoltre imbattuto nelle ultime sei 24 ore disputate (poker a Le Mans, doppietta 2012-2013 al Bol d’Or di Magny Cours) aggiudicandosi nuovamente il “Master of Endurance” con Gregory Leblanc che eguaglia inoltre il primato di quattro successi consecutivi nella manifestazione siglato dal 1987 al 1990 da Jean-Michel Mattioli con la RC30 di Honda France. Se per “The White”, principale artefice di questo triennio da sogno, si tratta di un record sensazionale con la possibilità di suggellare un sensazionale 2013 tra 7 giorni ad Albi con la conquista del titolo francese Superbike (potrà accontentarsi di un modesto 15° posto in due gare…), va in archivio invece la prima affermazione in carriera a Le Mans per il neo-acquisto Nicolas Salchaud e Fabien Foret, attualmente impegnato nel Mondiale Supersport con MAHI Racing Team India, che torna a vincere anche nell’EWC a 13 anni di distanza dall’affermazione del 2000 al Bol d’Or con la R7 di Yamaha France. Una festa grande per Kawasaki SRC, con soltanto un piccolo rimpianto: a bottino pieno con gli 80 punti totalizzati con i successi al Bol d’Or e Le Mans, il titolo iridato è sfumato per sole 13 lunghezze complice l’assenza forzata a Suzuka e Oschersleben, gli altri due venti del Mondiale. Su questo sta già lavorando Gilles Stafler, nella speranza di strappare a Kawasaki France un budget supplementare per legittimamente ambire alla corona EWC per il 2014. 13° titolo mondiale per Suzuki S.E.R.T. Resta invece una “consuetudine” i festeggiamenti mondiali al termine di ogni stagione per S.E.R.T., acronimo del Suzuki Endurance Racing Team dal 1980 impegnato con successo nella specialità. Rispetto ai recenti successi, questa volta la compagine di Dominique Meliand ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie e, soprattutto, sperare (pregare!) per il raggiungimento di questo traguardo a seguito di una scivolata nelle battute iniziali della contesa da parte di Vincent Philippe. In quel momento secondo ed in piena bagarre con Leblanc per la leadership, l’esperto pilota transalpino, dopo soltanto 15 minuti di gara, ha perso il controllo della Suzuki GSX-R 1000 Yoshimura all’ingresso della “Garage Vert”: nell’impatto il propulsore ha subito un danno al sistema di raffreddamento obbligando i meccanici S.E.R.T. ad un’interminabile sosta ai box, tanto che la “Gixxer” #1 è tornata definitivamente in azione soltanto nel tardo pomerggio in 53esima posizione assoluta e doppiata di 73 giri. Tredicesimo titolo mondiale per Suzuki SERT Quando sembrava ormai compromessa la riconferma sul trono della disciplina, l’uscita di scena di YART nella nottata ha permesso alla leggendaria equipe transalpina di accontentarsi di un modesto 26° posto finale, soprattutto il 12° di categoria guadagnando quei punti indispensabili per battere di 5 lunghezze la concorrenza di Yamaha GMT94. Per Suzuki S.E.R.T. si tratta così, nonostante soltanto 1 vittoria in questa stagione alla 8 ore di Oschersleben, del tredicesimo titolo mondiale (83, 87, 88, 97, 99, 2005, 2006, 2007, 2008, 2010, 2011, 2012 e 2013) e quarto consecutivo, l’ottavo per la GSX-R 1000, il settimo per Vincent Philippe (recordman) affiancato per l’occasione da Julien Da Costa (tornato quest’anno in Suzuki dopo un lustro trascorso in Kawasaki) e Alex Cudlin, promosso titolare in sostituzione di Anthony Delhalle, infortunatosi nei test pre-gara proprio sul tracciato “Bugatti”. Come ammesso da Dominique Meliand, una delle affermazioni più sofferte per la propria squadra: e se lo dice uno che vive di corse di durata dal 1969, bisogna crederci. La “Caduta degli Dei”: BMW Motorrad France, YART, GMT94 Con queste problematiche occorse a Suzuki S.E.R.T., per gli avversari si è tratto di un’occasione mancata per conquistare il titolo mondiale. Yamaha Austria (“Monster Energy Yamaha YART”) ha cullato il sogno di ripetere l’exploit del 2009 fino alle 3:35 locali quando un problema al carter motore della R1 #7 ha costretto la compagine di Mandy Kainz ad annunciare il definitivo ritiro. Peccato davvero per la struttura austriaca, in quel momento saldamente sul podio con il veterano Igor Jerman, Broc Parkes ed il tri-Campione AMA Superbike in carica Josh Hayes, all’esordio nell’Endurance e protagonista sin dalle prove. Sempre per quanto concerne la casa dei Tre Diapason, sono mancati soltanto 5 miseri punticini a Yamaha GMT94 per bissare il trionfo del 2004, persi all’avvio per una doppia caduta di David Checa: la prima al 3° giro alla “Garage Vert”, la seconda due tornate più tardi alla “Chicane Dunlop”. Persi (clamorosamente) soltanto tre giri rispetto ai leader in questa fase iniziale della contesa, diversi problemi accusati nell’arco della 24 ore hanno obbligato lo staff di Christophe Guyot ad accontentarsi soltanto del terzo posto sul traguardo e del rinoscimento di vice-Campioni del Mondo con il già menzionato David Checa, Matthieu Lagrive e Kenny Foray più Maxime Berger in qualità di “riserva”, ma titolare nel precedente round ad Oschersleben. BMW Motorrad France fuori quando si ritrovava in testa Già aritmeticamente tagliato fuori dalla corsa al titolo alla vigilia dell’evento, il BMW Motorrad France Team Thevent con la BMW S1000RR #99 Michelin affidata a Sebastien Gimbert, il campione Superstock 1000 FIM Cup in carica Sylvain Barrier e Josh Waters (“strappato” a YART) è invece uscito di scena nel corso della 9° ora di gara quando si ritrovava in testa per un inspiegabile problema alla trasmissione. La compagine franco-belga di Michael Bartholemy indagherà insieme ai tecnici BMW Motorrad HP RaceSupport nei prossimi giorni, direttamente presso il Reparto Corse di Monaco, la ragione di questo guasto che ha pregiudicato alla casa dell’Elica l’opportunità di conquistare la prima affermazione ad una 24 ore per il progetto BMW S1000RR. Pauroso incidente per Honda TT Legends Ben altri problemi hanno invece compromesso una potenziale impresa da parte del team Honda TT Legends, in piena corsa per il podio con Simon Andrews, Michael Rutter e Michael Dunlop, quest’ultimo promosso titolare a scapito del leggendario 20 volte vincitore al TT John McGuinness, risultato il pilota meno veloce sul giro nelle qualifiche ufficiali. Quando il terzo posto sembrava ampiamente alla portata della squadra diretta da Neil Tuxworth, alle 20:40 in punto nei pressi della curva del “Musée” l’olio lasciato dalla Kawasaki #46 del Flemmbo Leader Team ha comportato un maxi-crash con cinque moto coinvolte: la Honda FMA Assurance #20, la Kawasaki #24 del 3D Endurance Moto Center, Kawasaki #66 del Racing Team Sarazin, Suzuki #411 del MCS Racing Ipone, ma soprattutto la Fireblade #77 condotta in quel momento da Simon Andrews. Grave incidente per Simon Andrews Nell’impatto l’ex protagonista del British Superbike e miglior “Newcomer” del Tourist Trophy 2011 ha avuto la peggio: fratture alle due gambe, ad una spalla, avambraccio destro, a tre vertebre, alle coste con conseguente polmone perforato. Il forte e sfortunatissimo pilota britannico (secondo spaventoso incidente dopo quello dello scorso anno al TT) è già stato operato all’Ospedale di Le Mans, mentre il team Honda TT Legends e le altre squadre coinvolte in questo spaventoso incidente hanno comprensibilmente chiesto lumi sull’accaduto. Outsider al vertice Legittimo rammarico per Honda TT Legends, fuori gioco lasciando ad un illustre esordiente il compito di difendere a Le Mans la specialità delle corse su strada: Guy Martin. Ingaggiato, su spinta di TAS Racing e Suzuki, dal Team R2CL per affiancare il Campione del Mondo 2009 Gwen Giabbani e Dylan Buisson in sella alla Suzuki GSX-R 1000 #2, il recente vincitore della Southern 100, Ulster Grand Prix e Scarborough Gold Cup si è difeso egregiamente al debutto nell’Endurance, viaggiando mediamente non più di 1″ sul passo dal più quotato compagno di equipaggio Giabbani. Anche grazie alle performance dell’originario di Kirmington (tuttora alla ricerca della prima affermazione al Tourist Trophy), la struttura privata d’Oltralpe ha celebrato la conquista di un inaspettato secondo posto assoluto con lo stesso Guy Martin che ha avuto il privilegio di portare a termine la corsa nell’ultimo “stint”. Risultato da apprezzare per il più rinomato road racer del pianeta che ripeterà questa esperienza anche nel 2014, probabilmente sempre con il Team R2CL ed accanto a Giabbani che ha vinto la sua personale scommessa: non riconfermato da YART al termine della passata stagione, l’iridato 2009 ha preferito correre a Le Mans da “privato” nonostante l’offerta del Team Kawasaki SRC. Storie che soltanto nell’Endurance si possono raccontare… Italiani protagonisti Sempre delle corse di durata quest’anno i nostri portabandiera sono riusciti a ritagliarsi uno spazio importante. Questo il caso di Massimo Roccoli e Alex Baldolini, attuali protagonisti del Mondiale Supersport rispettivamente con Yamaha Martini Corse e Suzuki Suriano, al via con la Yamaha R1 #14 del Maco Racing Team ed in grado di concluder al settimo posto assoluto sul traguardo, quinti della top class EWC. Per il tri-Campione italiano Supersport Massimo Roccoli un altro bel risultato dopo l’impresa del Bol d’Or (con l’allora compagno di squadra Conor Cummins KO completati 325 giri pari a 1433 kilometri nell’arco di 24 ore!), mentre per il “Baldo” si è trattato di un esordio convincente nella specialità. Lorenzo Savadori terzo di classe Superstock Ha invece avuto l’onore di salire sul podio davanti a 70.200 spettatori l’ex Campione italiano ed europeo 125 GP Lorenzo Savadori, terzo di classe Superstock con la Kawasaki Ninja ZX-10R del Team Louit Moto 33 dopo aver conquistato venerdì la pole di categoria (come al Bol d’Or il più veloce dell’equipaggio). Il “Ciukkino” conferma quanto di buono espresso a Magny Cours e Oschersleben oltre che in una positiva stagione nella Superstock 1000 FIM Cup, mentre il No Limits Motor Team di Moreno Codeluppi con la Suzuki GSX-R 1000 #44 affidata a Giovanni Bussei, Andrea Boscoscuro e Victor Casas ha concluso al 12° posto assoluto e 5° di classe Superstock. Fuori dai giochi invece il MCS Racing Ipone #411 con anche Roberto Anastasia in sella, per una categoria che ha visto il successo del Team Motors Events conquistando per la seconda volta nell’ultimo triennio la FIM Endurance World Cup. 24 Heures Moto Le Mans 2013 La Classifica Finale 01- Team Kawasaki SRC – Kawasaki ZX-10R – Leblanc/Foret/Salchaud – 820 giri in 24h00’11.357 (EWC) 02- Team R2CL – Suzuki GSX-R 1000 – Martin/Buisson/Giabbani – a 7 giri (EWC) 03- Yamaha France GMT94 Michelin – Checa/Foray/Lagrive – a 8 giri (EWC) 04- Team 18 Sapeurs Pompiers – Kawasaki ZX-10R – Molinier/Tangre/Briere – a 14 giri (EWC) 05- Team Motors Events – Suzuki GSX-R 1000 – Fastre/Savary/Briere – a 14 giri (SST) 06- Junior Team Suzuki LMS – Suzuki GSX-R 1000 – Guittet/Masson/Dietrich – a 16 giri (SST) 07- Maco Racing Team – Yamaha YZF R1 – Roccoli/Baldolini/Rita – a 17 giri (EWC) 08- National Motos – Honda CBR 1000RR – Tizon/Junod/Four – a 22 giri (EWC) 09- Synergy Force Trick Star – Kawasaki ZX-10R – Serizawa/Deguchi/Teramoto – a 22 giri (EWC) 10- Team Louit Moto 33 – Kawasaki ZX-10R – Marino/Savadori/Jonchiere – a 23 giri (SST) 11- Atomic Moto Sport – Suzuki GSX-R 1000 – Pierre/Jond/Cholvin – a 26 giri (SST) 12- No Limits Motor Team – Suzuki GSX-R 1000 – Bussei/Boscoscuro/Casas – a 34 giri (SST) 13- Yamaha Viltais Experiences – Yamaha YZF R1 – Bardet/Carrillo/Berthome – a 35 giri (SST) 14- Bolliger Team Switzerland – Kawasaki ZX-10R – Saiger/Morillon/Enjolras – a 37 giri (EWC) 15- Reseau Honda – Honda CBR 1000RR – Dupond/Gerard/Bercot – a 51 giri (SST) 16- Volpker Team Schubert Motors – BMW S1000RR – Gantner/Hayato/Stuppi – a 52 giri (SST) 17- Team Dunlop Motors Events – Suzuki GSX-R 1000 – Putin/Pepin/Dehaye – a 53 giri (EWC) 18- RS Speedbikes Racing – BMW S1000RR – Albrecht/Altendorfer/Lowe – a 55 giri (Open) 19- Probike Team GP Moto – Kawasaki ZX-10R – Boizart/Lanziani/Le Royer – a 55 giri (SST) 20- DGSport Herock – Yamaha YZF R1 – Van Keymeulen/McFadden/Mahias – a 58 giri (SST) 21- Team Space Moto 37 – Suzuki GSX-R 1000 – Gallerand/Nouvellon/Roche – a 58 giri (EWC) 22- Equip Moto 50 TRT27 – Kawasaki ZX-10R – Rambure/Gicquel/Chevrier – a 64 giri (SST) 23- Motobox Kremer Racing – Suzuki GSX-R 1000 – Gaziello/Scherrer/Paavilainen – a 67 giri (EWC) 24- Team Racing 85 – Kawasaki ZX-10R – Gaufreteau/Landreau/Perrin – a 68 giri (SST) 25- AZ Motos – Suzuki GSX-R 1000 – Mezard/Dumain/Lavillenie – a 69 giri (SST) 26- Suzuki Endurance Racing Team – Suzuki GSX-R 1000 – Philippe/Da Costa/Cudlin – a 72 giri (EWC) 27- Motos Actives Sport 14 – Kawasaki ZX-10R – Pigeon/Pigeon/Rosa – a 74 giri (SST) 28- ZX Moto Le Mans – Kawasaki ZX-10R – Boue/Delegue/Maccio – a 75 giri (SST) 29- Racing Team 87 – Yamaha YZF R1 – Guyot/Hamard/Viaud – a 79 giri (SST) 30- Rafael Racing – Kawasaki ZX-10R – Sinke/Covena/Bonnet – a 91 giri (EWC) 31- TMC 35 – Kawasaki ZX-10R – Aynie/Diard/Billega – a 93 giri (SST) 32- Team Racing + Oui FM – Kawasaki ZX-10R – Brillante/Vigneau/Debroise – a 95 giri (SST) 33- Scuderia Deux Roues – Ducati 1199 Panigale – Teissier/Ancelin/Royer – a 98 giri (Open) 34- Team Esperanza – BMW S1000RR – Pascal/Serafin/Torchausse – a 154 giri (SST) Alessio Piana (Twitter: @AlessioPiana130)

Lascia un commento