19 Aprile 2010

24h Le Mans: il successo Kawasaki in un’edizione da ricordare

L'analisi della 24 Heures Moto

Era dal 1999 che non si registrava una vittoria Kawasaki alla 24 Heures Moto di Le Mans. Allo stesso modo era da tempo immemore che la maratona della Sarthè, che ha invitato 92.000 spettatori nel weekend, non riservava così tante sorprese ed emozioni senza l’intervento di Giove Pluvio. La 33° edizione della 24 ore di Le Mans ha così portato sul gradino più alto del podio l’equipaggio GSR Kawasaki contraddistinto dal numero #11: undici proprio come gli anni di digiuno della “Verdona” a Le Mans. Era il 1999 e sempre Kawasaki France riuscì a cogliere il successo (secondo consecutivo) con la ZX-7RR affidata a Bertrand Sebileau, un giovanissimo (all’epoca) Chris Walker ed il leggendario, compianto Steve Hislop. Oggi Kawasaki ritorna ad alzare il trofeo della 24 ore, frutto di un progetto di due anni definito nel dettaglio da Gilles Staffler, titolare del team GSR Kawasaki, che ha rilevato l’impegno nelle competizioni di Kawasaki France lo scorso anno. Gli elementi del successo Kawasaki Quando si celebra un successo si cerca di capire e analizzare quali elementi hanno portato questa impresa sportiva. Parlando di GSR Kawasaki, si può tranquillamente dire che questa affermazione è davvero speciale. Non ci sono i mezzi rispetto ad altre squadre dell’Endurance (tanto che il budget è limitato alle sole prove di Le Mans e Bol d’Or più il campionato francese Superbike), ma si è lavorato e bene in questi mesi, dimostrando come la Ninja possa esser una moto vincente a dispetto dei risultati nei vari campionati internazionali. La leadership conservata, soste ai box a parte, dalla seconda ora di gara ne è la conferma. Il merito è della squadra capeggiata da Gilles Staffler (pur sempre 2° al Bol d’Or 2009), e di tre piloti di livello assoluto. Julien Da Costa non ha bisogno di presentazioni, al secondo anno con Kawasaki dopo le esperienze in Suzuki SERT, poleman con giro record al seguito. Stessi trascorsi per l’esperto Olivier Four, che affianca Da Costa nel FSBK, giovane (parlando di Endurance) Gregory Leblanc che si è preso una rivincita non da poco: lo scorso anno era “riserva” di Yamaha Austria, adesso batte il suo ex-team con l’onore di tagliare lui stesso per primo il traguardo nell’ultimo stint di gara. Un terzetto entrato nella storia a cui bisogna aggiungere anche Thomas Metro, quarto pilota GSR Kawasaki, che ha svolto un ottimo lavoro di sviluppo il mese scorso nei test Pre-24H. Per la Kawasaki è il nono successo a Le Mans (in precedenza ha trionfato nel 1981, ’83, ’92, ’93, ’94, ’96, ’98 e ’99), il secondo per la Pirelli, che ha scelto GSR come team ufficiale e di riferimento nella categoria. Un pizzico di italianità che non guasta, specie pensando che l’unico pilota tricolore a vincere a Le Mans è stato Piergiorgio Bontempi nel 1996, proprio con Kawasaki. Solido piazzamento per Yamaha Austria Non sono riusciti a bissare il trionfo del 2009, ma in Yamaha Austria Racing Team possono esser soddisfatti. In corsa per la vittoria con un solo 1 giro di distacco da GSR Kawasaki, nella notte l’equipaggio #1 ha iniziato una lunga serie di soste ai box per risolvere i problemi di surriscaldamento alla propria Yamaha YZF R1. A quel punto, con oltre 10 giri da recuperare, sapientemente Steve Martin, Igor Jerman e Gwen Giabbani hanno pensato bene di conservare una seconda posizione utile per un campionato dove la costanza di rendimento paga non poco: restano loro i grandi favoriti per il titolo? Il pauroso incidente di Guillaume Dietrich La 24 ore di Le Mans 2010 ha riservato ancheun momento drammatico, vissuto alle 16:44 del sabato. Guillaume Dietrich, scivolato poco prima al “Raccordement” quando era in testa con la Suzuki SERT #2, rientra ai box. Serbatoio rotto, telaio piegato, nonostante tutto è stato spedito dopo 10 minuti in pista per un check-up generale. A passo d’uomo Dietrich si aggirava in mezzo alla pista, fino ad esser centrato ad altra velocità in uscita dalla “Garage Vert” da Victor Carrasco, pilota del team BK Maco Moto. L’impatto, violentissimo, ha causato a Dietrich la rottura di una costa e, inizialmente, si parlava di una possibile lesione della colonna vertebrale. Per fortuna la situazione è adesso sotto controllo, tanto che lo stesso Dietrich, rimasto sempre cosciente, è stato in grado di comunicare la propria condizione fisica con un breve messaggio, assicurando tutti di voler rientrare quanto prima al Bol d’Or. Stagione compromessa, ma che paura! La debacle di molti top team Il livello dell’Endurance si è alzato notevolmente quest’anno, rendendo i vari “stint” delle vere e proprie “gare sprint”. Sarà per questo che molti top team sono presti usciti di scena dalla lotta per la vittoria. Detto ampiamente del Suzuki Endurance Racing Team, è stato un weekend difficile per Yamaha GMT94, all’esordio come le coperture Bridgestone. Problemi sin dalle prove, la R1 di Gregorio Lavilla, Kenny Foray e David Checa già alla seconda ora era ferma per un guasto tecnico. Lunga sosta ai box, ripartiti dalla 43° posizione, i tre piloti hanno concretizzato una bella rimonta senza strafare, giungendo 4° sul traguardo. “Non siamo mai stati a livello delle altre squadre ufficiali“, ha detto Christophe Guyot, “per questo dopo i problemi abbiamo pensato solo a prender punti per il campionato“. Quest’anno, infatti, GMT94 correrà tutte le gare cercando di bissare il titolo acquisito nel 2004. All’esordio assoluto ha invece terminato 15° il BMP 99 Racing Team di Michael Bartholemy, con la bellissima Honda contraddistinta dalla livrea Elf. Matthieu Lagrive all’avvio era arrivato in zona-podio, non prima di una sosta di 90 minuti per problemi di natura elettrica. Solida esperienza in vista del prosieguo del campionato, anche se si è presa coscienza “sul campo” di come vincere nell’Endurance non è cosa da tutti, nemmeno con una squadra composta da molti elementi ex-MotoGP. Da evidenziare l’esordio ufficiale di BMW, con il progetto voluto da BMW France e Michelin, giunto a Le Mans dopo una vigilia tormentata che più tormentata non si può. Il divorzio con Matthieu Lagrive, la chiusura del rapporto con il Daffix Racing, l’innesto del Witec Motorsport nella gestione del programma in pista. Un solo effettivo test alle spalle, eppure la S1000RR #17 si è dimostrata velocissima, segnando con Sebastien Gimbert il nuovo record in gara in 1’38″425. Erwan Nigon e Bertrand Stey, promosso dal ruolo di “riserva” del Michelin Power Research Team per le difficoltà di Sebastien Charpentier (bi-campione mondiale Supersport messo… in panchina dopo le prime prove), hanno fatto la loro parte, anche se sono subito comparsi i primi problemi di gioventù della 4 cilindri di Monaco in configurazione FIM EWC. Sarà mai che nelle gare “sprint” di 8 ore vedremo il terzetto BMW Michelin subito protagonista? Le sorprese L’uscita di scena di molti top team ha regalato a diverse squadre una bella vetrina a Le Mans. Succede così di trovare sul podio il team RAC41 City Bike: pochi mezzi, ma abbastanza per portare una Suzuki in terza posizione grazie a Gregory Junod, Gregg Black e Olivier Depoorter, piloti oggi concentrati sulle gare di durata dopo esperienze poco felici nel circus Superbike a livello internazionale. Una prestazione emozionante per un team privato a tutti gli effetti, non l’unica da evidenziare a Le Mans. Al quinto posto ha infatti concluso il nostro R.T. Motovirus, compagine italo-francese che l’anno scorso ha sfiorato la seconda posizione di campionato. La Suzuki #69 di Jond/Mizera/Grarre ha rimontato dopo un difficile avvio, dimostrando come nell’Endurance, sempre, non è mai detta l’ultima parola. Nonostante la sfortuna, restano le convincenti prove del team 18 Sapeurs Pompiers, ma soprattutto di National Motos, a lungo sul podio, costretti al ritiro nel finale per problemi tecnici alla Honda #55: principio d’incendio nella notte, successivamente un problema di surriscaldamento al propulsore. Peccato davvero per la squadra vittoriosa nel 2005, che voleva celebrare nel miglior modo il proprio 40° anniversario di partecipazione alle competizioni motociclistiche. La prestazione di Jonchiere, Scarnato e di un velocissimo Sylvain Barrier (protagonista nella Superstock 1000 FIM Cup con BMW) non viene comunque intaccata, con la gioia di restare classificati e di tagliare il traguardo celebrando un momento storico. Superstock: successo del Qatar Endurance Racing Team Uscita presto di scena la favorita Suzuki #72 dello Junior Team Lycée Le Mans Sud di Damien Saulnier, la Stocksport ha visto inizialmente un dominio della Honda del Team Motors Event fino alla mattinata di domenica, quando un problema tecnico ha tolto la Fireblade #50 dalla lotta per il podio. Il successo è così andato per il secondo anno consecutivo al primo equipaggio del Qatar Endurance Racing Team, ormai presenza abituale e gradita (basti pensare allo sponsor del campionato…) del campionato. Anthony Delhalle, al via nella Moto2 a Losail con la stessa squadra, l’australiano Alex Cudlin ed il qatariota Rashid Al Mannai hanno regalato un successo prezioso per tutta la nazione mediorientale dopo il titolo di categoria conquistato nelle ultime due stagioni. Il prossimo passo? Proseguire in questo vero e proprio progetto, al fine di render popolare il motociclismo in Qatar. Passando alle nostre squadre presenti a Le Mans, purtroppo c’è stata tanta sfortuna per il team No Limits, protagonista nelle qualifiche con l’ingresso in Superpole, 17° in griglia. La compagine di Moreno Codeluppi, con la Suzuki #44 di un velocissimo Alessio Aldrovandi, Christian Zaiser e Victor Casas, è stata costretta al ritiro nel corso della 4° ore di gara. Non è andata meglio al Team X-One, in lotta per il podio di classe fino alla 17° ora di gara, fuori gioco per la rottura della catena quando il secondo posto era a portata di mano per Luca Bono, Emiliano Bellucci e Jean Luc Devoyon. Gara conclusa anzitempo anche per MCS Racing Ipone (rottura del propulsore), che ci riproverà sicuramente l’anno prossimo. Appuntamento a settembre 2011 La 24 ore di Le Mans 2010 è stata un’edizione da ricordare anche per il ritrovato successo dell’Endurance, specialità “decaduta” in questi ultimi anni (con il ritorno della FIM quale promoter unico dell’EWC), tornata in auge dopo un 2009 condizionato dalla crisi economica. Sono 32 gli iscritti al campionato, 80 le squadre che hanno presentato la richiesta d’iscrizione a Le Mans, 64 ammesse alle qualifiche ufficiali. Con questi numeri, con il ritorno a tempo pieno di squadre come Suzuki SERT o Yamaha GMT94 e l’arrivo di BMW Michelin e Honda BMP, si può già progettare il futuro. Nel 2011, come confermato nella conferenza stampa pre-evento dal delegato FIM Claude Denis, l’Endurance approderà in Bahrain e punta al ritorno in nazioni come Germania e Italia, anche se la situazione gestionale di Imola non aiuta al pensiero di riportare la 200 miglia sul circuito del Santerno. Novità anche per Le Mans, con lo scambio di date con il Bol d’Or: ad aprile a Magny Cours, a settembre la 24 Heures Moto, scelta dovuta per evitare la concomitanza di eventi con MotoGP (a Le Mans) e Superbike (Magny Cours). I 92.000 spettatori del weekend sul circuito della Sarthè sono la testimonianza di come, almeno in Francia, l’Endurance sia sempre un successo. 24 Heures Moto 2010 Classifica Finale 01- GSR Kawasaki – Kawasaki ZX 10R – Da Costa/Four/Leblanc – 828 giri 02- Yamaha Austria Racing Team – Yamaha YZF R1 – Jerman/Martin/Giabbani – a 11 giri 03- RAC41 City Bike – Suzuki GSX-R 1000 – Junod/Black/Depoorter – a 15 giri 04- Yamaha France GMT94 Ipone – Yamaha YZF R1 – Checa/Lavilla/Foray – a 20 giri 05- R.T. Motovirus Racing – Suzuki GSX-R 1000 – Jond/Mizera/Grarre – a 25 giri 06- Bolliger Team – Kawasaki ZX 10R – Saiger/Stamm/Chabosseu – a 26 giri 07- Q.E.R.T. I – Suzuki GSX-R 1000 – Delhalle/Cudlin/Al Mannai – a 27 giri 08- Team Motors Event – Suzuki GSX-R 1000 – Bocquet/Humeau/Meteau – a 31 giri 09- Infini Power Bike – Kawasaki ZX 10R – Dupuis/Holub/Hiernaux – a 35 giri 10- Metiss JLC Moto – Metiss – Michel/Huvier/Cheron – a 35 giri 11- Colexon Racing Team – BMW S1000RR – Kresse/Wildisen/Reichmann – a 38 giri 12- TRT27 Bazar 2 – Suzuki GSX-R 1000 – Buisson/Masson/Houssin – a 39 giri 13- 3D Endurance Moto – Kawasaki ZX 10R – Danton/Geers/Labussiere – a 43 giri 14- Atomic Motosport – Suzuki GSX-R 1000 – Sainz/Ulmann/Vanstaen – a 46 giri 15- BMP Elf 99 Racing Team – Honda CBR 1000RR – Daemen/Cudlin/Lagrive – a 48 giri 16- Motobox Kremer – Suzuki GSX-R 1000 – Scherrer/Gaziello/Paavilainen – a 53 giri 17- Racing Team Sarazin – Kawasaki ZX 10R – Guerouah/Lucas/Genetay – a 53 giri 18- Team Flembbo – Yamaha YZF R1 – Jardin/Guyot/Barbancon – a 55 giri 19- Junior Team Suzuki LMS – Suzuki GSX-R 1000 – Tangre/De Carolis/Guittet – a 57 giri 20- Cordoba Patrimonio – Kawasaki ZX 10R – Sainz/Valera/Sanz – a 60 giri 21- Stand 41 Adrenateam – Suzuki GSX-R 1000 – Duprez/Guerin/Diguet – a 71 giri 22- Team FMA Assurances – Honda CBR 1000RR – Kipp/Rouichi/Boulange – a 74 giri 23- Team R2CL – Suzuki GSX-R 1000 – Chausse/De Laville/Baratin – a 75 giri 24- SH Technologie – Yamaha YZF R1 – Royer/Pouhair/Foray – a 78 giri 25- Q.E.R.T. II – Suzuki GSX-R 1000 – Al Naimi/Al Malki/Al Malki – a 80 giri 26- Team ALFS – Kawasaki ZX 10R – Montano/Barton/Godfrey – a 81 giri 27- AZ Moto Expert – Suzuki GSX-R 1000 – Kokes/Mezard/Bbard – a 86 giri 28- Andalucia BMW – BMW S1000RR – Molina/Hedelin/Rosivall – a 88 giri 29- Honda Sud Ouest – Honda CBR 1000RR – Barouillet/Sevigne/Dupond – a 90 giri 30- Team 18 Sapeurs Pompiers – Suzuki GSX-R 1000 – Molinier/Briere/Tangre – a 130 giri 31- National Motos – Honda CBR 1000RR – Jonchiere/Scarnato/Barrier – a 159 giri 32- Track Team Zone Rouge – Yamaha YZF R1 – Cuypers/Van Den Broeck/Le Grelle – a 167 giri 33- Full Gas Racing Team – Kawasaki ZX 10R – Boue/Leroyer/Patault – a 191 giri Alessio Piana

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