28 Aprile 2020

Dakar, David Castera: “L’edizione 2021 si farà, ma con misure speciali”

Si lavora incessantemente (da casa) per l'edizione 2021 della Dakar. Varie opzioni per il nuovo percorso, necessarie misure sanitarie speciali.

dakar 2020

Qualsiasi campionato sportivo ormai sta facendo i conti con il coronavirus, un’emergenza a livello globale. Con le dovute precauzioni si cerca però di ripartire o di confermare qualche evento: il secondo è il caso della Dakar 2021. Certamente sarà necessario prendere provvedimenti all’altezza della difficile situazione sanitaria attuale, ma si continua a lavorare per la prossima edizione del Rally Raid più famoso.

Ricordiamo che quest’anno la Dakar è approdata per la prima volta in Arabia Saudita, paese in cui si sono disputate tutte le tappe in programma. Per il prossimo anno l’idea sarebbe quella di aggiungere altri 2-3 stati, ma come si può immaginare i negoziati vanno a rilento. Il direttore della Dakar, David Castera, si riserva un margine di due settimane per prendere una decisione definitiva sull’organizzazione dell’edizione 2021.

“La situazione cambia quasi ogni giorno” ha ammesso Castera a Motorsport. “Chiaramente complica i nostri piani, ma abbiamo varie opzioni a seconda di come si evolverà l’emergenza. Nei prossimi 15 giorni decideremo e ad inizio giugno faremo l’annuncio ufficiale per la Dakar 2021.” Un’ipotesi riguarda l’aggiunta di Giordania ed Emirati Arabi Uniti. Possibile correre di nuovo solo in Arabia Saudita, però il percorso sarà totalmente nuovo.

David Castera è convinto riguardo la possibilità di disputare la Dakar. “Sono molto fiducioso per gennaio 2021. Sono tranquillo per quanto riguarda l’organizzazione, anche se chiaramente dovremo adottare misure sanitarie speciali. Tutto ciò che faremo nei prossimi mesi sarà diverso, da andare al ristorante, in metro, o a fare due passi. Nei rally sarà sicuramente lo stesso, ma sicuramente si farà.”

Ma come si lavora per decidere il percorso? L’attività continua incessante da casa. “Non è una tragedia: ci basiamo sulle immagini satellitari. Certo non possiamo verificare dal vivo, ma non vogliamo correre rischi. Trascorro molte ore notturne davanti a Google Earths e di giorno mi sento con i miei collaboratori. Abbiamo già due percorsi in mente, anche se chiaramente non definitivi. Nonostante l’emergenza siamo al passo con i tempi.”

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