16 Ottobre 2017

Il British Superbike sta diventando il vero Mondiale?

Davanti a 58 mila spettatori la Ducati strappa il titolo britannico alla Kawasaki all'ultimo metro. Una sfida fantastica fra Shane Byrne e Leon Haslam

58 mila spettatori a Brands Hatch, salotto di Londra, per la finalissima del British Superbike. Una passione straripante per un campionato che anche quest’anno ha regalato emozioni a non finire,  fino all’ultimo metro. La Ducati ha strappato il titolo alla Kawasaki nell’ultima sfida dell’anno, decisa dalla drammatica caduta di Leon Haslam mentre era davanti (quindi virtualmente campione) al rivale Shane Byrne, per la sesta volta sul trono. Un verdetto da brivido, come sempre.

Nel BSB non ci sono star, e neanche piloti da reality tv. Il pilota più figo del British Superbike è Shane Byrne, 41 anni il prossimo dicembre. Uno che sullo stesso tracciato di Brands Hatch fece doppietta nel Mondiale 2003, quando correvano piloti che oggi fanno i commentatori tv o i direttori sportivi. Nel motomondiale “Shakey” (l’agitato) verrebbe considerato un vecchio arnese. Oltremanica invece lo amano. E la Ducati lo ringrazia.

La ricetta del successo è semplice: avere un’identità. Ai 58 mila accorsi sulle colline del Kent importa poco chi corre, chi vince, chi perde. Loro sono lì per esserci, come succedeva una volta nel Mondiale. Perchè BSB è una filosofia: crederci sempre, mollare mai. Lottare a colpi di carena, cadere e rialzarsi. Come ha fatto Haslam, che con caviglia e polso rotti si è fatto portare a braccia dai meccanici sul traguardo per abbracciare il vincitore. Cronaca, storia e mito diventano una cosa sola.

Come succedeva una volta nel Mondiale….

Video: la drammatica caduta di Leon Haslam

British Superbike, la cronaca della sfida decisiva

  • 13
  • Immagini

    Lascia un commento