9 Marzo 2021

Glenn Irwin: “La nuova Honda CBR è una moto speciale”

Glenn Irwin traccia un bilancio della stagione 2020 e delle sue aspettative con Honda Racing UK per il BSB 2021, con qualche sogno per il futuro...

Glenn Irwin

Superata una traumatica stagione 2019, Glenn Irwin nel 2020 si è ampiamente riscattato. Con gli interessi, oltretutto. In sella alla nuova Honda CBR 1000RR-R, il nativo di Carrickfergus ha comandato a lungo la classifica, lottando fino all’ultimo round per la conquista del titolo. Una gran bella stagione impreziosita da una vittoria e da altri cinque podi, punto di partenza per vivere un 2021 all’attacco. Riconfermatissimo in Honda Racing UK, GI2 ha rivelato in un’intervista a Bennetts Bike Social le sue aspettative e qualche sogno per il futuro.

2020

All’inizio del 2020 era difficile per noi immaginare i risultati che siamo riusciti ad ottenere“, ha ammesso Glenn Irwin. “Il quarto posto finale in campionato magari sì, ma non il modo in cui si è arrivati. Per l’80 % della stagione mi sono ritrovato in testa alla classifica e, tutto sommato, non c’è mancato molto per vincere il titolo. Se qualcuno ad inizio stagione mi avesse detto che mi sarei ritrovato a Brands Hatch in lotta per il campionato, non gli avrei creduto. Tuttavia, dopo la prima presa di contatto con la moto, mi sono reso conto che c’era del potenziale. Questo già dopo la prima uscita con la CBR stradale in Qatar. Non ci sono stati grossi sviluppi, tanto che abbiamo corso praticamente con moto standard. Proprio per questo è qualcosa di incredibile! In particolare Donington è stato un weekend da ricordare. Dopo i test in Spagna pre-lockdown mi sono trovato bene, ma i tempi non uscivano fuori e Andrew (suo fratello) è caduto malamente. Alla ripresa, in occasione dei Test di Donington, è successo qualcosa di… particolare. Io e Andy ci siamo detti “Possiamo stare tra i primi 6”, ma in realtà la classifica dei tempi diceva tutt’altro: eravamo decisamente più veloci e con tanti big dietro. Giunti al weekend di gara pensavamo di giocarcela per la top-5, magari centrare qualche podio, ma mettere a segno due doppiette nelle prime due gare era qualcosa di impensabile. A prescindere da cos’è successo ad Andy in Gara 3 (contatto con Brookes, ndr) è stato un weekend fenomenale: moto nuova, due fratelli ai primi due posti e da compagni di squadra! Il successivo round di Snetterton, con la mia vittoria e la riconferma della leadership di campionato, ci siamo effettivamente resi conto che questa moto era qualcosa di speciale.

RAPPORTO CON IL FRATELLO ANDREW

Lo scorso anno eravamo in una condizione di poter vincere entrambi. Il nostro patto era di non commettere qualcosa di stupido: a Donington c’è mancato poco, ma il risultato lo abbiamo portato a casa! Chiaramente quando corri contro tuo fratello vivi una situazione unica: siamo piloti, vogliamo vincere, ma d’altronde siamo pur sempre fratelli. Mi alleno con lui in palestra e sulla pista di Motocross qui vicino a casa. Abbiamo preso delle precauzioni in tal senso dopo che lo scorso anno abbiamo rischiato diverse volte di arrivare al contatto… Con la moto da cross facciamo delle sessioni da 25 minuti ciascuna, ma partiamo separati di 15, 20 secondi. Così non rischiamo ed evitiamo contatti: come si può notare, siamo molto competitivi! Allenarsi con qualcuno del tuo livello è senza dubbio utile, ancor più se è tuo fratello. Non saremo più compagni di squadra? Vero, ma gli auguro il meglio. Ha lasciato un gran team, ma correrà con una gran squadra (TAS BMW) che conosco bene. Spero sia veloce, ma non abbastanza per battermi!

SVILUPPI 2021

Abbiamo girato lo scorso mese di dicembre a Portimao con tante cose da provare. Siamo in una posizione dove non possiamo permetterci di prendere una strada sbagliata nello sviluppo, pertanto ponderiamo sempre ogni decisione. A Portimao abbiamo provato un nuovo forcellone, novità di ciclistica, forcelle Ohlins, effettuato delle prove comparative per migliorare il feeling sull’anteriore. Penso abbiamo lavorato bene anche se, sfortunatamente, il meteo non ci ha aiutati. In una giornata non pioveva, ma dal mattino fino al tardo pomeriggio c’era una curva ancora bagnata e non si poteva spingere. Quanto ai prossimi sviluppi, sicuramente ci saranno dei miglioramenti, ma non posso dire di più. Credo arriverà un motore più “spinto”, un bello step considerando che nel 2020 abbiamo corso con motore praticamente standard. Il nostro focus sarà quello di risolvere i problemi su diversi tracciati, come Oulton Park e, soprattutto, Brands Hatch dove abbiamo faticato molto.

RYO MIZUNO

Quest’anno avrò Ryo Mizuno come compagno di squadra. L’avevo già incontrato nel 2019 ad Assen quando è stato ospite Honda ed Andrew correva già per loro. A Portimao l’ho conosciuto un po’ meglio e, come pilota, se la cava bene: ha una bella guida e l’atteggiamento giusto, ascolta e vuole diventare un pilota di successo. Chiaramente tra di noi c’è una barriera linguistica, ma ha promesso che la prossima volta parlerà meglio l’inglese. A dire il vero in hotel a fine Test di Portimao, dopo qualche whisky e birra che Harv (Beltran, Team Manager) ci ha concesso per festeggiare la conclusione della stagione, il suo inglese era fenomenale… Spero Ryo possa avere successo in carriera, di sicuro con la sua presenza al box possiamo avere più supporto dal Giappone. D’altronde è sempre stato così, da Kiyonari in poi. Per quanto mi riguarda lo aiuterò ove possibile, sono un ragazzo che va d’accordo con tutti e non credo ci siano dei segreti da preservare. Alla fine, due piloti veloci al box, sarebbe d’aiuto alla nostra squadra.

PROGETTI PER IL FUTURO

Adesso che si è instaurata una forte connessione tra la nostra squadra ed il Giappone, mi piacerebbe correre alla 8 ore di Suzuka. Pensando al 2022, spero ci sia l’occasione di affrontare nuovamente le road races, in particolare il TT. Uno dei miei obiettivi di carriera è sempre stato correre nel Mondiale Superbike, ma adesso mi sono posto altri traguardi, come per l’appunto l’Isola di Man. Oggi non ci sono squadre che ti permettono di correre nel Mondiale Superbike ed al TT, pertanto ho rivisto i miei piani. Continuerò a correre nel BSB per diventare Campione un giorno, nel contempo una wild card nel Mondiale mi piacerebbe, anche per scoprire a che livello sono e com’è la guida di una Superbike con tutti i controlli elettronici attivi. Le corse su strada sono un capitolo aperto, a cominciare dal Tourist Trophy. Sogno di vincere il Senior TT, ma per gradi: in primis devo provarci e rendermi conto dei rischi, in seconda battuta diventare un pilota veloce per poi, ove possibile, puntare alla vittoria. So che non succederà da newcomer e nemmeno al secondo anno, ma potrebbe capitare al terzo, quarto o quinto anno di partecipazione. Vorrei inoltre vincere ancora la North West 200, ma tra le Superbike. Dopo esserci riuscito con Ducati e Kawasaki, ripetermi con Honda sarebbe il top.

PUBBLICO

L’assenza del pubblico si è avvertita eccome lo scorso anno. Al giro d’onore a fine gara praticamente non c’era nessuno, se non le stesse persone che avevi incontrato mezz’ora prima in griglia di partenza. Mi verrebbe da dire che, in questo momento, per il BSB la cosa più importante sia il ritorno degli spettatori, visto che parliamo di un campionato rivolto proprio al pubblico. Spero la situazione migliori dal punto di vista COVID con il vaccino, così Boris (Johnson) possa dare l’OK…

FORMAT BSB 2021

A mio avviso il cambiamento è sempre qualcosa di positivo. Stuart (Higgs, direttore del BSB) ha trovato un buon equilibrio in questi anni e qualsiasi aggiustamento è utile alla causa. Nel BSB non abbiamo in pista Rea o Marquez: non ci sono i migliori piloti al mondo, ma è uno degli show più spettacolari. Con le nuove qualifiche cambierà un po’ l’approccio dei weekend. Ad esempio nelle FP1 ero abituato a girare con lo stesso treno di gomme in ottica-gara, mentre adesso ci sarà la preoccupazione di rientrare tra i primi della classifica. Le 3 gare a weekend mi sono piaciute lo scorso anno e sono il format che preferisco, anche se per 11 round e non soltanto 6. Più si corre, più gare ci sono, meglio è per me! Dove mi piacerebbe corresse il BSB? Bishopscourt, il mio circuito di casa. Dopo le ultime modifiche credo sia adesso un impianto pronto ad ospitare il British Superbike. Conosco tante persone che mi hanno supportato in questi anni, ma non hanno mai potuto seguirmi in pista perché non ci sono tappe del BSB qui in Irlanda del Nord. Penso e spero che un giorno tutto questo possa succedere e, ne sono convinto, il pubblico non mancherà.

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