13 Maggio 2019

Valentino Rossi vince in tribunale: respinte le richieste degli ex custodi

Valentino Rossi vince la causa intentatagli dai coniugi Untu, ex custodi della sua villa. La coppia di origine moldava condannata a pagare le spese legali.

Valentino Rossi

Valentino Rossi incassa una vittoria nelle aule del tribunale di Pesaro. Gli ex custodi della sua villa, i coniugi Untu, di origine moldava, per un decennio considerate persone di fiducia del campione, avevano intentato una causa contro di lui. La coppia reclamava straordinari non pagati e un risarcimento per sfratto e licenziamento pari a 114 mila euro. In tribunale invece il legale di Rossi ha dimostrato che i due coniugi non hanno mai svolto questi lavori. Respinta quindi la richiesta, oltre alla condanna a pagare le spese legali.

Nel gennaio 2018 i legali delle due parti hanno provato a trovare un accordo prima di avviare la causa. Il difensore dei coniugi, l’avvocato Mario Del Prete, aveva avanzato una richiesta economica dimezzata per chiudere il contenzioso. Invece l’avvocato Virgilio Quagliato, che tutela Valentino Rossi, ha considerato la richiesta lontana dalla disponibilità del pilota. A distanza di poco più di un anno il giudice del lavoro di Pesaro ha emesso la sentenza, confermando che il Dottore non ha commesso nessun illecito. Per di più ha condannato gli ex custodi al pagamento delle spese legali per una cifra pari a 11 mila euro.

ALLE ORIGINI DELLA CAUSA

Victor Untu e Jigan Zinaida vengono licenziati nel dicembre 2016 dalla società immobiliare proprietaria della dimora di Valentino (la DomusMea, rappresentante legale Graziano Rossi) dopo dieci anni di servizio come manutentori e custodi. Il motivo ufficiale? La villa veniva posta in vendita e la società detentrice del bene si scioglieva. L’immobile si snodava su una superficie di oltre 20mila metri quadrati, comprendente un immenso parco, piscina, palestra con terrazza e giardini.

Dopo il licenziamento, la coppia ha deciso di citare in giudizio Valentino Rossi. Come affermato dal loro legale, avrebbero lavorato dalle 6:30 alle 21:30 nel periodo estivo, dalle 8:30 alle 18:30 in inverno. Le mansioni svolte: prendersi cura delle strutture, potare alberi, siepi ed erba, controllando due chilometri di recinzione con “irrigazione delle siepi con accensione manuale delle centraline. Oltre a controllare 11 porte con sensori, 9 telecamere, 21 finestre, 9 stanze con sensori, un cancello automatico, 38 fari. E poi disinfestazione da mosche e zanzare, inoltre cinque caldaie a gas da tenere in ordine oltre alla piscina da mantenere in perfetto stato di utilizzo nel periodo estivo”, come riporta il ‘Resto del Carlino’.

I difensori di Rossi hanno avuto vita facile. Come detto all’inizio, hanno dimostrato che sono state ditte esterne e non la coppia moldava, a svolgere gli straordinari, portando come prova schiacciante le fatture. La richiesta quindi è stata respinta, con i due coniugi Untu che dovranno pagare tutte le spese legali.

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