23 Giugno 2017

Superbike, problema gomme? Pirelli si difende attaccando

Tiene banco il caso gomme Superbike: i problemi, le cause e le soluzioni prospettate dal fornitore unico Pirelli

Jonathan Rea, Michael Van der Mark, Jordi Torres: l’elenco dei piloti di Superbike che in questo scorcio di Mondiale sono stati costretti al ritiro a causa di problemi alle gomme è piuttosto allarmante, e l’ultimo weekend di corse a Misano ha dato nuovo materiale su cui riflettere ai team e alla Pirelli.

SICUREZZA IN SUPERBIKE –  Per fortuna, nonostante questi incidenti non ci sono state conseguenze fisiche per i piloti, ma il tema della sicurezza e dell’affidabilità degli pneumatici è tornato al centro del dibattito in ambito motoristico. In un anno, peraltro, in cui anche nella MotoGP la Michelin sta avendo qualche difficoltà nella fornitura, come dimostrano gli attacchi di Iannone e Rossi di qualche settimana fa.

PUGNO DURO PER PIRELLI – Da parte sua, però, la Pirelli rispedisce al mittente ogni tipo di accusa e, come raccontato nei giorni scorsi sul nostro sito, ha deciso di usare il pugno duro contro i team: già a Misano i tecnici della P Lunga, infatti, hanno chiesto alle squadre di montare da zero i cerchi già pronti, convinti dal secondo cedimento in tre gare sulla Yamaha R1 di Michael van der Mark.

LE ANALISI DELLA P LUNGA –  Le analisi condotte nella serata di sabato, infatti, avevano evidenziato un buco di un centimetro di diametro sul fianco della gomma posteriore della Yamaha del pilota olandese: non si è trattato però del blistering, un fenomeno che peraltro sul tracciato romagnolo non si è mai verificato neppure in passato, ma di una vera e propria lacerazione che ha avuto la sua origine all’interno dello stesso pneumatico. Un elemento che ha indotto la Pirelli a sospettare – e mettere sotto accusa – il trattamento che diverse squadre hanno attuato per evitare che le coperture girino sul cerchione.

LE DIFFICOLTA’ DEL REGOLAMENTO –  Già la Kawasaki infatti ha adottato questa soluzione sin dagli inizi della stagione, mentre la Yamaha aveva deciso di attuare questa strategia proprio dal Gp di Misano: non sarebbe un caso, allora, che proprio queste moto hanno subito problemi alle gomme, come il repentino sgonfiaggio dello pneumatico posteriore di Jonathan Rea in gara 1 a Donington. Inoltre, questi due team (più altri) avrebbero imposto al personale Pirelli un montaggio delle gomme “a secco”, cioè senza il tradizionale impiego dei lubrificanti che servono a far scivolare lo pneumatico nel canale.

LE RESPONSABILITA’ DEI TEAM – Insomma, una serie di elementi che la Pirelli ha deciso di rivelare per motivare e spiegare i problemi visti sull’asfalto in queste gare, e soprattutto per chiarire la qualità delle proprie gomme. Anche perché va ricordato che in Superbike i tecnici Pirelli al lavoro nei box non hanno facoltà di verificare la pressione di gonfiaggio prima del via, lasciando questo fattore al libero arbitrio dei team.

LA DIFESA PIRELLI PASSA PER L’ATTACCO – Di certo, comunque, l’azienda italiana intende dimostrare nei fatti la propria “estraneità”, forte dell’esperienza maturata sia nelle competizioni di velocità che nella produzione “classica” di gomme: gli pneumatici forniti in Superbike sono infatti gli storici Pirelli Diablo Superbike, presenti anche sul mercato online attraverso canali digitali come Euroimport Pneumatici, che in questi anni si sono caratterizzati per prestazioni di assoluta efficienza e affidabilità. Come ha ricordato Giorgio Barbier, direttore delle attività sportive della Pirelli Moto, queste gomme “hanno sempre stupito positivamente per la costanza con cui sono progredite, consentendo ai piloti World Superbike, di anno in anno, di abbassare i record di riferimento di quasi tutte le piste”.

SUPERARE IL MOMENTO DIFFICILE – Tuttavia, per evitare ulteriori polemiche (ed eventuali nuovi problemi), lo stesso Barbier ha anche annunciato non solo delle ulteriori indagini per approfondire la natura del problema, ma anche che “nel prossimo round del Campionato Mondiale FIM Superbike che si svolgerà a Laguna Seca utilizzeremo delle soluzioni già sperimentate con pieno successo in passato”.

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