18 Novembre 2022

Superbike, Lorenzo Alfonsi “Ho fatto diverse cazzate ma ci rido su”

Lorenzo Alfonsi è stato Campione Europeo STK 1000 nel 2004. Avrebbe dovuto gareggiare nel Mondiale Superbike con Ducati ma andò tutto in fumo

Superbike, Lorenzo Alfonsi

Lorenzo Alfonsi pensa al suo passato e si mette a ridere. La sua carriera è stata condizionata dagli episodi, nel bene e nel male. Il pilota toscano sarebbe potuto essere un grande campione di Superbike: era veloce, simpatico ed amato dalla gente. Ha fatto però alcune scelte sbagliate che ne hanno pregiudicato la carriera.

Lorenzo, come hai iniziato?

“Con le minimoto. Andavo a girare in Romagna assieme a mio babbo. Erano gli anni di Valentino Rossi, Marco Melandri ed Andrea Dovizioso e correvo con loro anche se io ero un po’ più grande. Sono passato poi alla 125 Sport Production, ho corso con Cagiva ed Aprilia, e al Trofeo 250. A quel punto sono stato chiamato da Davide Tardozzi per un test su una Ducati 1000”.

Com’era andato?

“Molto bene, avevo girato su tempi da record a Cartagena e nel 2001 mi avevano chiamato per gareggiare nell’ Europeo Stock 1000. Nel 2002 ho fatto la prima grossa cavolata della mia carriera”.

Cosa hai fatto?

“Quell’anno avevo fatto vari test con Ducati e a Borgo Panigale erano molto contenti di me. Ero salito diverse volte sul podio e alla vigilia della gara di Brands Hatch ero terzo in classifica generale. Avevo buone possibilità di partecipare al Mondiale Superbike 2003 con la Ducati ufficiale. Il martedì successivo alla gara inglese avrei dovuto partecipare ad un importante test a porte aperte ma sono caduto banalmente nel warm-up. Brutta frattura, addio test e speranze di correre in Superbike. Ducati ha poi preso Lorenzo Lanzi. Io ho continuato nell’Europeo Stock 1000 ed ho poi gareggiato per due anni con Yamaha”.

Il 2004 ha avuto un finale rocambolesco.

“Che annata! Io e Gianluca Vizziello ci eravamo alternati per tutta la stagione al comando della classifica. Una gara la vincevo io e l’altra lui. Poi io in una mi ero fatto male ed ero finito quindi a -16 punti. Pensavo che Gianluca avesse vita facile ma poi si infortunato lui, in una scorribanda con la minimoto nel paddock di Imola ed ha dovuto saltare le ultime due gare. Ero stato sfortunato anche io perché mi si era rotta la pedana ed ero arrivato all’ultimo appuntamento in Francia sempre con – 16. Lì ho fatto un gran gara e sono diventato Campione Europeo STK1000. Quell’anno però ho fatto la cazzata peggiore della mia carriera”.

Quale?

“All’epoca mi faceva da manager Lucio Cecchinello e mi disse che ad una gara c’era un dirigente Honda che mi seguiva e mi voleva fare una buona proposta per il 2005. Io mi sarei dovuto comportare un certo modo. L’avrò ascoltato? Macché! Ho fatto l’esatto contrario di ciò che mi aveva detto Lucio. Qualche settimana prima ero stato ad una trasmissione televisiva in cui Paolo Flammini, allora a capo della Superbike, aveva detto pubblicamente che avrei trovato posto nel WSBK senza problemi. Era stata una manifestazione di stima nei miei confronti ma mi ero gasato troppo ed ero convinto di farcela. Invece mi sono ritrovato a piedi. Ho poi corso con la Yamaha DFX ma non era competitiva.

Honda mi aveva proposto di gareggiare nel Mondiale Supersport con MegaBike: se avessi accettato sarebbe stata un’altra storia. Tra l’altro ho avuto anche un brutto incidente ad Assen con Sanchini ed è stata una battuta d’arresto importante. In seguito ho gareggiato poi nel Mondiale Supersport, nel CIV, ho raccolto dei buoni risultati ma la mia carriera mondiale sarebbe potuta essere migliore”.

Rimpianti?

“Sì, ho fatto diverse cazzate, devo ammetterlo. I rimpianti ci sono ma non li vivo come un peso, anzi, parlandone adesso mi vien da ridere. Ora comunque sto raccogliendo delle belle soddisfazioni come tecnico FMI, come team manager e come coach”.

Cosa fai attualmente?

“Nel 2014 ho aperto un team che partecipa alla Coppa Italia con due giovani. Lavoro anche come coach dei ragazzi della R3 BlùCru, il campionato promosso da Gianluca Montiron. Seguo i piloti a bordo pista, analizzo con loro la telemetria e li aiuto a crescere. Lavoro quindi nelle moto, frequento il paddock del Mondiale Superbike, contribuisco alla crescita dei giovani e mi diverto. Continuerò nella R3 e nella Coppa Italia pure nel 2023. Sono felice”.

Lascia un commento