15 Maggio 2017

Superbike del futuro “La Ducati è favorevole alla centralina unica”

Superbike del futuro “La Ducati è favorevole alla centralina unica” Luigi Dall'Igna apre ad importanti novità regolamentari che riportino equilibrio

Altro che retrocedere i piloti del podio in terza fila, in Superbike c’è bisogno di rimettere mano al regolamento per riequilibrare una situazione che al momento è clamorosamente sbilanciata a favore di Kawasaki (sette vittorie) e Ducati (tre) in dieci corse.

La Yamaha si sta impegnando al top ma gioca per il quinto posto, ad un secondo (quando va bene…) di distacco da Rea e Davies. La Honda, con uno sponsor top e due piloti ex iridati in MotoGP (Nicky Hayden) e Moto2 (Stefan Bradl) di secondi ne prende due. Le gare passano e i valori tecnici sembrano scritti nella pietra. C’è da chiedersi  perchè in MotoGP ci siano centralina unica e piattaforma software fornita da Dorna, con parecchie limitazioni di sviluppo, mentre in Superbike, che dovrebbe essere ben più vicina alla serie, c’è totale libertà. Per anni alcune Case, Ducati in testa, hanno fatto resistenza all’introduzione di restrizioni perchè dicevano che  avere mano libera permette di sviluppare i sistemi da adottare nella produzione. Ma gli stessi Costruttori corrono nel BSB con centralina Motec e divieto di qualsiasi controllo, anche la Ducati che è campione in carica. I tempi sono maturi per un radicale cambiamento. La notizia del giorno è che la Ducati non porrà più alcun veto. L’apertura di Luigi Dall’Igna, gran capo delle corse, è inequivocabile.

La centralina unica funziona bene in MotoGP, direi che il campionato ne ha tratto vantaggio. Potrebbe anche essere un’opportunità da prendere in considerazione anche in Superbike, io non sono contrario. Poi però bisognerebbe capire quali sono le limitazioni, perchè la Superbike deve essere in ogni caso legata alla produzione, cioè aiutare lo sviluppo delle moto di produzione. Ci può essere un vincolo maggiore rispetto alla MotoGP, ma dal punto di vista sportivo potrebbe funzionare anche di qua”.

Dall’Igna, dopo la doppietta di Imola Davies è tornato in gioco per il Mondiale?

Speravamo di essere più avanti in classifica  ma ci sono stati degli episodi che ci hanno giocato contro. Rea sta facendo un lavoro incredibile. Bisogna restare concentrati e portare a casa più gare possibili, poi si vedrà”.

Rea ha ancora 74 punti di vantaggio su Chaz, 3 gare su 16 che restano. Rimonta possibile?

“In ogni caso bisogna sempre crederci. E’ lo stimolo principale. E’ una rimonta difficile ma non impossibile.”

La Panigale ha margine ulteriore di sviluppo?

Qualcosa in serbo ce l’abbiamo. Siamo già cresciuti abbastanza dal 2016 specie lato motore, direi che abbiamo fatto un bel lavoro. Soffriamo ancora quando fa molto caldo, come in Thailandia. È una delle priorità su cui lavoriamo. Abbiamo delle idee che speriamo di provare a Misano durante i test, ancora margine c’è.”

Avete scoperto il motivo del pesantissimo stop di gara 1 ad Assen?

Ho ancora l’amaro in bocca, Davies aveva lottato come un leone e all’ultimo giro ha perso la possibilità di giocarsela. L’episodio mi ha fatto male. Il motivo? Era un dettaglio banale, ma che come sempre succede ha avuto una grande importanza…

Quando arriverà una Superbike Ducati a quattro cilindri?

“E’ una domanda da porre a chi si occupa del prodotto e delle strategie aziendali. La Superbike è un Mondiale delle derivate dalla serie, per cui l’azienda farà correre il modello di punta.”

Davies sta andando fortissimo e il popolo ducatista lo ama. Nel 2018 lo porterete in MotoGP?

“Abbiamo una squadra Superbike di altissimo livello, ci piacerebbe continuare così. Ma le cose possono cambiare, ne parleremo con Aruba (che è anche proprietaria del team, ndr) e vedremo cosa fare.”

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