17 Gennaio 2023

Roger Marcaccini, tutto quello che c’è dietro la logistica del team Aspar

Roger Marcaccini lavora da oltre vent'anni del Motomondiale e dal 2009 al Team Aspar. Problemi, soluzioni, passione: una vita di corsa

Roger Marcaccini, GasGas, Team Aspar

La passione è una forza misteriosa, fondamentale anche ai massimi livelli. Roger Marcaccini ha 52 anni, è di Riccione e lavora da 22 stagioni nel Motomondiale. Dal 2009 è al Team Aspar con il ruolo di Spare Parts Manager Logistics. Di fatto è il responsabile della logistica e lavora anche come coordinatore assieme ad altri suoi colleghi.

“Mio padre Getulio era un pilota – racconta Roger Marcaccini a Corsedimoto – ha vinto due titoli italiani ed ha partecipato anche ad alcune gare del Motomondiale negli anni settanta. Io avevo la passione per le moto nel sangue, sono nato e cresciuto in officina. Ho provato a fare il pilota ma con scarsi risultati. Le moto però erano e sono la mia vita”.

Qual è stato il momento più bello?

“La mia volta nel Motomondiale, nel 2001 in Giappone con Aprilia. La notte prima non avevo dormito, in aereo neppure. Sono arrivato che ero stravolto ma era tanta l’emozione e la gioia che non ho sentito la stanchezza: il mio sogno era diventato realtà. E’ passione, semplicemente passione, ciò mi fa andare avanti. E’ difficilissimo, ad esempio, conciliare famiglia e lavoro, almeno per me. Ho la moglie ed un figlio piccolo ed è complicato arrivare dappertutto, a volte si arriva lunghi da una parte o dall’altra ma si fa sempre il massimo”.

Episodi da dimenticare?

“Non cancellerei nulla del mio passato perché ciò che non va come si vorrebbe, è tutta esperienza da cui trarre insegnamento”.

In quanti siete al Team Aspar nel Motomondiale?

“Complessivamente 23 persone che viaggiano e seguono tutte le gare. Non è facile coordinare tutto dagli spostamenti, agli alberghi: è un lavoro complesso e l’imprevisto è una costante”.

Quali sono gli imprevisti più frequenti?

“Ce ne possono essere tanti. Capita che cancellano i voli, che ci siano problemi all’hotel che era stato prenotato, i guasti ai camion che si usano per gli spostamenti…Bisogna essere sempre pronti ad affrontare gli imprevisti che durante un anno possono incidere anche del venti per cento sul budget. E’ difficile quindi fare dei preventivi di spesa”.

Quanto sono aumentati i costi di voli, hotel e noleggio auto negli ultimi anni?

“I prezzi aumentano costantemente, è un dato di fatto. Ultimamente c’è stato un incremento generale del 15 – 20 per cento. In più bisogna organizzare con largo anticipo e questo vale anche con i fornitori, per il reperimento dei materiali e dei pezzi”.

La crisi economica mondiale si sente parecchio?

“Personalmente credo che non eravamo ancora completamente usciti dalla crisi del 2008. Negli ultimi anni tra pandemia e guerra è diventato impossibile fare dei programmi anche solo biennali e tantomeno quinquennali. Si vive anno per anno. Non a caso tanti sponsor sono ad evento. Il nostro team ha vinto molti titoli mondiali ma non è comunque facile trovare il budget. Jorge Martinez, assieme ai suoi collaboratori fa un lavoro incredibile”.

In Spagna è più semplice che in Italia?

“La nostra squadra gode di grande stima e credibilità ma non è una passeggiata. Più che altro siamo supportati da amici di Martinez che ci seguono sempre nel corso degli anni e qualche volta si aggiunge qualcuno però è comunque difficile per tutti”.

Il 2023 è un anno di gradi cambiamenti per il Team Aspar: da Gino Borsoi a Nico Terol.

“Gino è un mio grandissimo amico. Ha fatto il suo percorso con noi ed ora è andato in MotoGP. Da quest’anno al suo posto ci sarà Nico Terol a cui siamo tutti molto legati. In passato ci ha regalato un Titolo Mondiale e siamo convinti che che potremo fare molto bene. Abbiamo grandi aspettative per il 2023. Non voglio parlare di vittorie ma daremo il massimo per questo sport che amiamo”.

Ti vedremo a lungo nel Motomondiale?

“Onestamente non lo so. Ho tanta passione, una grandissima esperienza ma nel mio ruolo stanno emergendo nuove generazioni di giovani competenti, che hanno studiato tanto, con diplomi specifici e lauree. Vediamo cosa riserverà il futuro”.

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