10 Febbraio 2023

Norino Brignola, sogno stupendo “Wild card al CIV SBK a 50 anni”

Norino Brignola racconta la sua vita. Ha vinto 3 titoli italiani e corre ancora.

Norino Brignola

Una storia senza fine. Norino Brignola ha 50 anni e l’entusiasmo di un ventenne. Gareggia dal 1993 e ha mai completamente smesso. Ha una voglia, un passione immensa, quasi irrazionale. E’ stato per un ventennio tra i principali protagonisti del Campionato Italiano, nelle varie classi. Ha partecipato ad una quarantina di gare internazionali tra Mondiale tra Superbike e Supersport e ad una del Mondiale Endurance.

“Mi sono appassionato al motociclismo da ragazzino – racconta Norino Brignola a Corsedimoto – all’inizio facevo cross poi sono passato alla velocità ed ho fatto il Trofeo Gilera 125 assieme a Valentino Rossi ma poi la moto non andava ed ho smesso. Sono passato alle 125 ed ho sfiorato la vittoria del campionato in varie occasioni. Nel corso della mia carriera ho vinto un Italiano Sport Production, due Titoli Italiani Superbike ed uno Supersport. Quando non ho vinto il campionato me la sono sempre giocata fino alla fine, all’ultima gara, all’ultima curva. Ho sempre dato tutto. Penso ancor oggi, ogni giorno, alle moto e ci penserò per tutta la vita”.

Cosa ti è mancato per sfondare?

“L’unico anno che ho corso tutto un WSBK avevo una moto privatissima quindi già fare un po’ di giri nei 10 e centrare la zona punti era una gran cosa. Se avessi corso in un team ufficiale le cose sarebbero andate diversamente. Ho fatto dei test con una Ducati ufficiale ed era un’altra galassia rispetto alle moto che guidavo io abitualmente, in tutto. Mi è mancata un po’ di fortuna. Non mi sono trovato nelle condizioni ottimali, al posto giusto nel momento giusto”.

Quali sono stati gli anni più belli?

“Ce ne sono stati tanti. Quelli con Bimota in Supersport con cui ho vinto il tricolore ma è stato fantastico anche il titolo italiano del 2005 perché avevo fatto del grandissimi sacrifici per correre ed ho corso con una clausola contrattuale molto pesante”.

Quale?

“Nel 2005 se fossi caduto avrei dovuto pagare io tutti i danni. Ma se si cade con una Ducati SBK al Mugello si fanno miglia e miglia di euro di danni. Una clausola del genere è pesantissima da gestire a livello psicologico per un pilota, non si riesce a correre con la mente libera. Nonostante ciò sono riuscito a vincere il Campionato Italiano Superbike davanti a Pedercini e Borciani. E’ stata una soddisfazione immensa”.

Di fatto non hai mai smesso di correre.

“Ho sempre continuato a fare qualche gare. Nel 2019 ho vinto la Coppa Italia con un team privatissimo e quando posso gareggio ancora. Adesso sto vedendo se trovo uno sponsor per fare un po’ di gare tra cui una wild card nel CIV Superbike 2023 con una Ducati. Mi piacerebbe tantissimo e sono convinto che potrei ancora dire la mia. Per il resto vado con la moto da cross e lavoro nell’attività di famiglia”.

Ti piacerebbe lavorare nel motociclismo?

“Magari! Mi piacerebbe da matti lavorare nelle moto, anche solo frequentare assiduamente il paddock, un ambiente che amo. Sarei disposto a fare qualunque cosa, anche pulire le carene”.

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