MotoGP Sepang: Parla Paolo Simoncelli “Marco è con noi tutti giorni”
Il papà diventato team manager non risparmia frecciate. A Tony Arbolito che ha lasciato la squadra, e anche alla Federmoto Italiana.

Sei anni dopo papà e mamma Simoncelli sono tornati a Sepang. Toccante la visita in pista sulla curva teatro del tragico incidente di Marco. La Gazzetta dello Sport in edicola sabato 28 ottobre pubblica una lunga intervista a Paolo Simoncelli, papà di Marco. Ecco alcune parti.
“È stato difficile, difficile. Io e la mamma abbiamo deciso di venire, c’è la squadra, bisogna esserci. Rossella ha preferito andare da sola in pista, la capisco. A me ha fatto piacere vedere Pedrosa, Marquez, Valentino e tutti gli altri. Perché non abbracciarli?”.
“Marco è con noi tutti i giorni. Ormai la nostra vita è cambiata, niente è uguale a prima, ha lo stesso sapore. È cambiata la luce negli occhi di tutti. Incontro genitori che hanno vissuto lo stesso trattamento malefico, vedo a 10 metri questo dolore atroce, che ti porta via il cuore. Tutto quel che fai è per vivere meglio, ma quella cosa ti rimane. Avere quei ragazzi lì intorno mi ha fatto davvero molto piacere”.
Ripensando alla gara MotoGP in Australia, tutta sorpassi e lotte, molti hanno pensato che Marco ci sarebbe stato bene nel mucchio.
“La cosa che a me fa incazzare è che l’hanno massacrato per questo, per la sua irruenza, e ora va tutto bene. Ma sarebbe stato bello vedere Marquez contro Marco, ci saremmo divertiti”.
Sta finendo la prima stagione nel Mondiale. Qual è il suo bilancio?
“Più positivo del previsto, ma incrinato dal comportamento di Arbolino, che ha scelto di andare via, secondo me senza motivo, e soprattutto perché sono venuto a saperlo dalla… Gazzetta dello Sport”.
Si è sentito tradito?
“Sì, mi sento tradito. Non gli ho chiesto perché e non lo farò, ma penso di sapere il motivo. Giusto che faccia la sua strada, poi il tempo è galantuomo, dicono”.
La nuova scommessa è rilanciare Antonelli.
“Sono felice di avere nel team Niccolò, spero sia l’ambiente giusto per lui. Sento che è molto contento per il passo che ha fatto”.
Nel 2018 dove volete arrivare? Quali sono gli obiettivi?
“Lasceremo il tricolore per dispetto, sono arrabbiatissimo. La Federazione non può punire un bambino (Patacca; n.d.r) che ha corso con una moto regolare, come essa stessa ha ammesso, solo per un errore di trascrizione. E, nel togliergli una vittoria, di fatto ha impedito la conquista del campionato. Avremo 5 piloti nel Cev, Ieracci e Montella in Moto3, e nella nuova categoria, l’Etc, Bertelle, Patacca e Falzone. Nel Mondiale, con Tatsu e Antonelli diremo la nostra. In più, la Dorna ci ha detto che nel 2019 avremo una moto elettrica”
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