4 Maggio 2018

MotoGP: Perchè uno come Chaz Davies non è in top class? 

Dean Adams (Superbike Planet) si sfoga contro il sistema MotoGP. La sua domanda è: come mai preferiscono gente mediocre a un pilota di talento come Chaz Davies?

La notizia che Johann Zarco dalla prossima stagione sarà il pilota della KTM RC16 ufficiale richiama alla mente un recente articolo apparso sulle colonne di Superbike Planet. L’editor della testata sgancia il siluro: come mai – si chiede l’esperto Dean Adams – uno come Chaz Davies non è ancora in MotoGP?

L’americano non usa certo tanti giri di parole: il problema della Top Class non è la testa di serie, che risponde al nome di Marc Marquez, quanto piuttosto il corpaccione formato dai rincalzi. Le seconde file. Il vero show si regge sul tentativo di un manipolo di uomini che tentano di battere il numero uno: Crutchlow, Dovizioso, Viñales, Pedrosa, Rossi e l’outsider Zarco sono gli sfidanti al trono di spade. Il resto? A sentire Adams, è noia, o quasi. Di più: «non sono nemmeno sicuro che il resto della griglia della MotoGP stia facendo molto per giustificare il fatto di essere in MotoGP».

Con una franchezza ai limiti della brutalità, l’americano fa nomi e cognomi: due personaggi come Bradley Smith e Scott Redding vengono bocciati senza pietà. Smith «sarà fortunato se nel 2019 troverà una sella in Superbike». Redding «correrà ancora nelle prossime due stagioni?». Senza sconti. Senza paura. L’editor di Superbike Planet, dopo aver passato in esame altri nomi da “centro classifica” – tra cui include anche Danilo Petrucci – , afferma con sarcasmo che quelli che credono sul serio che questi rider dai risultati modesti siano davvero i migliori del mondo, sono semplicemente degli illusi.

Questo riporterebbe ad un altro problema: perché in MotoGP vengono snobbati sistematicamente i migliori piloti del WSBK a favore, sostiene Adams, di riders di categoria inferiore? Il giornalista ne fa una questione di gestione del carrozzone del motomondiale, ventilando addirittura l’ipotesi che sul ritiro di Casey Stoner abbia pesato anche questo: vedere che non è il puro talento a condurre il gioco, ma più spesso gli interessi di bottega; per spiegarsi fa l’esempio di Chaz Davies: un uomo Ducati fin nel midollo e super professionale. Di più: estremamente intelligente, tanto da meritarsi la fiducia incondizionata di Magneti Marelli. Colui-che-sussurra-agli-ingegneri.

In virtù di questa riconosciuta capacità, il mistero secondo Adams è capire come mai Aprilia o KTM, Case che dichiarano di essere arrivate “a pochi click” di distanza dalla migliore concorrenza, non si affidino all’esperienza di uno come Davies. La verità, secondo l’americano, è che i due marchi europei ancora non sono all’altezza della situazione. La scommessa di Red Bull – attenzione, non direttamente di KTM – di garantire per la MotoGP austriaca un pilota di razza, sembra andare proprio in questa direzione; in sostanza: ci siamo stancati di arrivare a 50” da Marquez. Non è chiaro se Johann sarà davvero il medico del grande ammalato ma di sicuro a Mattighofen sono stanchi di mezze figure. Quindi si cambia strada, ingaggiando il pilota del momento, confermando implicitamente che il giornalista americano ci ha visto giusto.

Anche se il pensiero di Adams è solo in parte condivisibile – manca infatti all’appello il talento di Jonathan Rea, uno che ha sempre dichiarato che preferisce rimanere dov’è piuttosto che fare il rincalzo in Top Class senza potersela giocare – resta una verità di fondo; quando i piloti di centro classifica della MotoGP perdono così tanto terreno rispetto al battistrada oppure si fermano nella ghiaia come pivelli, oppure entrano al box come se stessero rientrando nel garage di casa, allora è lecito farsi una domanda che tutti bollano come impropria. Cosa potrebbero fare i migliori del WSBK, con quelle moto? Sarà pure pleonastico ma nessuno ha mai tentato di dare seriamente una risposta. O anche solo un’opportunità.

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