13 Settembre 2016

MotoGP Misano: tanta passione, un sogno: “La prossima volta ci sarò”

Quante gente e quanta passione a Misano. Ce la racconta una ragazzina di 17 anni, che avrebbe voluto esserci e non c'era. Forse la prossima volta ci sarà...

Chi non vorrebbe essere stata là? Misano, l’epicentro dei motori, dell’adrenalina e della potenza.
Io lo avrei voluto. Chiunque lo avrebbe voluto. Parlo di lei, la famosa Moto Gp.

Lei, pura e stravagante, un’esperienza che tutti dovrebbero fare almeno una volta nella vita. Famiglie, motociclisti, appassionati, tutti in coda per tifare il proprio campione. Un pubblico sempre più numeroso e vario che cresce ogni volta, pronto a fare di tutto per non perdere l’evento. Mi piace pensare ai piloti della Moto GP come una grande squadra in cui ognuno rincorre il proprio sogno, rischiando, divertendosi e sentendosi un po’ supereroe, protetto soltanto da una spessa tuta, un casco e dalla propria navicella: la moto.

L’oggetto che li rappresenta in assoluto, quella che li porta in cima al cielo e fa provare loro emozioni a livelli indescrivibili. La bandiera a scacchi sventola alta e i motori urlano tutta la loro potenza, il supereroe pensa solo a raggiungere l’obbiettivo, unico pensiero che rimbomba nella testa. Il traguardo è vicino, cadute e occhiatacce aumentano l’adrenalina. Via con i 300 km/h sul rettilineo, le moto si trasformano in stelle cadenti, sfrecciano e spariscono nel nero dell’asfalto, mentre sui prati si intravede una “ola” di mani che incitano.

Dopo 28 giri abbiamo il vincitore, unico e felice, che  scambia segni di pace con gli avversari e ringrazia i suoi tifosi che lo hanno accompagnato per tutta la corsa con cori e urla. La magia finisce, la realtà riaffiora e capisci che quei minuti di corsa sono stati un sogno, un bel sogno, un sogno meraviglioso, che vorresti rivivere altre mille volte. L’odore del rischio, della gomma consumata e della forte passione per questo pazzo sport ti si incolla addosso per sempre. Le moto mi hanno insegnato che si devono rincorrere i propri sogni, non importa quanto sia pericoloso e difficile realizzarli, l’importante è che il gas sia al massimo. Grazie Supereroi. La prossima volta ci sarò anch’io.

(Helga Gozzi, 13 settembre 2016)

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