21 Gennaio 2019

MotoGP: In Ferrari tagliano teste, in Yamaha solo una mano…

Ricordate il mea culpa di Kouji Tsuya a Zeltweg? Al suo posto arriva Takahiro Sumi, ex responsabile del test team

Nelle ultime due stagioni Yamaha è stata estromessa dalla  lotta per il titolo mondiale della MotoGP, e il pilota di punta del marchio non ha esitato a lamentarsi. Le moto di Iwata sono molto sensibili a fattori fuori dal controllo dei piloti ufficiali (gomme, meteo, ecc.) e, a questo livello, contro il  talentuoso Marc Marquez e al progresso tecnico della Ducati, c’è poco da fare.  Cerchiamo di essere chiari: le M1 rimangono moto molto competitive. Lo testimonia la vittoria di   Maverick Viñales a Phillip Island, per non parlare delle  prestazioni del nuovo arrivato Franco Morbidelli e del rookie Fabio Quartararo nei  test invernali. Ma si beccano troppo spesso quei  2 o 3 decimi che impediscono loro di combattere regolarmente per la vittoria.

SCUSE – Una situazione che è ovviamente considerata molto frustrante da Valentino Rossi e Maverick Vinales. Anche se sono arrivati ​​terzo e quarto in campionato, hanno gradualmente messo sotto pressione gli ingegneri giapponesi incaricati dello sviluppo del 4 cilindri in linea. Tanto che, fatto quasi senza precedenti, abbiamo visto in Austria le pubbliche scuse  da parte del leader del progetto M1  Kouji Tsuya. Il quale, poi a freddo, ha analizzato: così la situazione:  “È vero che quest’anno è stato molto difficile per noi. I problemi sono stati  grandi. L’accelerazione nelle curve lente era il problema principale, ma anche la decelerazione, la frenata e le curve. La caratteristica del nostro motore, specialmente in curva, è che essere molto aggressivo. È stato difficile per noi gestire la gomma. Nel corso del tempo, abbiamo utilizzato il software unico e abbiamo regredito in molte aree, come la mappatura, l’anti-skid, l’anti-wheelie e il freno motore. Attualmente stiamo facendo test in Giappone e abbiamo rilevato punti positivi. Sono sicuro che abbiamo migliorato la moto dell’anno scorso, soprattutto in termini di motore e accelerazione. Il nostro obiettivo per il prossimo motore è di renderlo più fluido senza perdere la massima velocità. “

Takahiro SumiDEFENESTRATO – Era inevitabile che le ore di Tsuya-san fossero contate: l’ingegnere è stato estromesso dal programma MotoGP 2019 questo inverno, anche se in pratica la sua posizione era sotto la diretta responsabilità di Kouichi Tsuji, Direttore Generale Sviluppo sport meccanici. Non possiamo fare a meno di fare un parallelo con il team Ferrari di Formula 1 dove, a furor di popolo dei tifosi,  Maurizio Arrivabene è stato accommpagnato all’uscita per essere finito  “solo” finito 2 ° in campionato.  Altro paese, altra cultura e altri costumi … ma senza dubbio anche in Giappone la bomba è scoppiata.
E’ questo il modo migliore per riportare al vertice al M1 e  combattere di nuovo per il titolo di nuovo? Sarebbe presuntuoso per noi avere qualche opinione sull’argomento …

CHI ARRIVA – Secondo le nostre informazioni, Kouji Tsuya ha lasciato il suo posto a Takahiro Sumi, un ingegnere fino ad allora responsabile del Test Team. Ecco qui accanto in una foto che però risale al 2006. Sarà sufficiente per consentire alla Yamaha di puntare a un nuovo titolo mondiale nel 2019, e perché no il decimo  di Valentino Rossi? Nessuno ovviamente ha la risposta.  Tutti aspettano i primi test a Sepang con la massima impazienza… Intanto qui sotto, per curiosità, pubblichiamo parte dell’organigramma Yamaha MotoGP 2018, tratto da un documento Yamaha.

 

Leggi qui l’articolo originale su Paddock-GP 

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