30 Aprile 2020

MotoGP fra reale e virtuale: Pramac Racing sviluppi e possibili scenari

E-sport guadagnano terreno e i top team della MotoGP vera non stanno a guardare. Francesco Guidotti spiega come e perchè investono nella nuova frontiera

MotoGP, e-sport

Data l’attuale emergenza legata al Coronavirus, il mondo degli eSports è rapidamente arrivato alla ribalta ed anche la MotoGP sta facendo la sua parte. Ci stiamo preparando ad assistere al terzo VirtualGP, sul tracciato di Jerez de la Frontera, con tutte le classi del Motomondiale presenti al via. Come sono coinvolti in maniera attiva i team reali nell’esperienza virtuale? Lo abbiamo chiesto a Francesco Guidotti, Team Manager di Pramac Racing, che ha di recente annunciato l’ingaggio del pilota Davide Gallina per la sezione riservata alle gare virtuali.

Può spiegarci come si svolge il campionato di E-MotoGP?

Tutto parte da Dorna, promoter della MotoGP, che gestisce i campionati sulla base del loro gioco, organizzando degli eventi a cui ogni videogiocatore può partecipare dalla propria abitazione. Per ogni gara saranno scelti i migliori ventidue piloti virtuali; nello specifico, a noi di Pramac, sono sempre stati assegnati d’ufficio, poichè non avevamo ancora allacciato rapporti con alcun E-Rider. Durante l’inverno ci siamo accorti dell’importanza degli eSports e ci siamo convinti a muoverci in maniera attiva, anche per dare risalto ai nostri partners, poichè anche loro hanno iniziato a prestare un certo interesse verso questa disciplina, che richiede allenamento e dedizione come quella reale. Questo anche per avvicinare gli appassionati videogiocatori alle gare reali. Con Pecco Bagnaia ci siamo resi conto davvero della grandezza del movimento.”

Avete annunciato per la stagione 2020 il vostro primo E-Rider ufficiale, Davide Gallina. Com’è stato il processo di selezione?

“Davide è uno dei ventidue finalisti che si giocherà il titolo mondiale quest’anno; l’abbiamo ingaggiato tramite la  Pro2Be Esports, una start up italiana che si occupa di gestire i contratti dei gamer professionisti, ed abbiamo scelto il profilo che al momento poteva fare al caso nostro, partendo da una selezione fatta sul campo.”

Davide avrà qualche tipo di supporto per gli allenamenti e magari qualche consiglio sui setup da utilizzare o farà in autonomia?

“Momentaneamente Davide si occupa di tutto in maniera autonoma ma, con il supporto di Pro2Be Esports, siamo aperti ad uno sviluppo per implementare ed ampliare la struttura attuale.”

Pensa che si potrebbe arrivare ad un livello simulativo, come succede per il mondo dell’automobilismo?

“Dinamicamente lo escludo, dato che le auto hanno il vantaggio del pilota fermo nell’abitacolo ed i suoi movimenti non incidono in maniera attiva sul mezzo, cosa che, invece, accade con le moto. Altro problema riguarda gli spazi necessari dato che, comunque, un simulatore per moto risulterebbe molto ingombrante e difficilmente inseribile in un contesto casalingo. Per il puro e semplice gioco, invece, ci sono ancora margini di sviluppo notevole, dipenderà da quanto le case produttrici di software vorranno investirci.”

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