8 Novembre 2023

Michele Pirro “L’incidente di Imola? Spero serva a qualcosa”

Intervista esclusiva a Michele Pirro ad un mese dall'incidente di Imola di cui ha riportato la frattura del malleolo tibiale sinistro

Michele Pirro, CIV Superbike

“Quello che non uccide, fortifica” diceva il celebre filosofo Friedrich Nietzsche. Michele Pirro ad un mese dall’incidente di Imola appare più forte di prima a livello mentale e si augura che il Campionato Italiano Superbike stesso possa acquisire nuova linfa. Certo, gli rode da morire per quell’incidente, per quella caviglia spezzata che probabilmente non tornerà più come prima (guarda il video dell’incidente). Ora può camminare con una stampella sola invece che con due ma la riabilitazione sarà ancora lunga e l’anno prossimo dovrà tornare in sala operatoria per togliere le viti. Però non vuole fare polemiche, anzi, ha un atteggiamento estremamente costruttivo.

“Sono tornato in moto nei test e riesco ancora a guidare – racconta Michele Pirro. L’anno prossimo faccio 38 anni, la mia carriera ormai è incentrata soprattutto sull’attività di tester quindi ora non penso al mio futuro di pilota tutt’altro ma penso alle nuove generazioni. Io vorrei che ciò che è successo a me a Imola non accada più a nessun altro. Il mio incidente deve servire per migliorare le cose in futuro, deve portare qualcosa di positivo”.

Cosa suggerisci?

“Se un week-end un pilota non dorme la notte o ha le farfalle nello stomaco e commette degli errori non ci deve rimettere un altro complici anche dei regolamenti troppo soft che permettono il ripetersi di azioni al limite o le penalizzano in modo leggero. Mi piacerebbe che la FMI in futuro inasprisse le penalità, le sanzioni, per chi commette azioni di quel tipo. Basta aggiungere cinque righe nel regolamento del CIV e prevedere magari una commissione proposta ad acquisire le telemetrie ed analizzare le situazioni.

Se uno commette errori gravi e si evince dolo e non un problema tecnico, va sanzionato nella gara stessa in modo significativo, magari in termini di punti, senza consentirgli di vincere comunque un campionato. Io sono finito in ospedale mentre Lorenzo Zanetti ha festeggiato la vittoria del Campionato: non è sportivo, non è bello neppure per chi guarda le gare. Spero di aver creato un precedente in modo di evitare il ripetersi di altri episodi simili. Se le pene sono molto più severe, un pilota evita certe azioni mentre se passa tutto in cavalleria il rischio che possa succedere di nuovo, magari tra due o cinque anni, è concreto”.

Ora come stai?

“A Jerez sono riuscito a guidare la moto, non mi lamento. Come si vede anche dalle lastre sono migliorato però non so se riuscirò a tornare a fare tutto come prima, più nella vita normale che in quella sportiva. Lo sappiamo tutti: certe fratture lasciano il segno per anni e spesso per tutta la vita. Appena cambia un po’ il tempo, fa un po’ freddo, ecco che quel dolorino torna a farsi sentire. So facendo fisioterapia, riabilitazione, di tutto di più per recuperare”.

Michele Pirro, parteciperai al CIV Superbike anche nel 2024?

“Ora dobbiamo vedere se è possibile conciliare il CIV con i miei impegni da tester Ducati ma l’intenzione c’è. Il mio obbiettivo e farlo perché sarebbe brutto concludere la mia carriera al CIV così. Perdere un campionato ci sta, ci sono piloti che quest’anno sono andati veramente forte: da Luca Bernardi ad Alex Delbianco che hanno fatto delle gran belle gare. Non mi rode tanto avere perso il titolo ma come l’ho perso, quello sì, quello mi fa ancora male. Spero di correre anche nel 2024 e giocarmi il titolo in un campionato bello, emozionante e corretto. Voglio vedere le cose in positivo”.

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