23 Marzo 2023

Ilario Dionisi racconta: “Quella prima volta con frizione tirata”

Ilario Dionisi racconta la sua storia" Mamma non voleva guidassi un motorino su strada allora papà mi ha portato in pista con una 125SP"

Ilario Dionisi

“A Roma o nasci laziale o nasci romanista. C’è solo il calcio. Gli altri sport sono considerati una perdita di tempo e denaro”. Ilario Dionisi è nato a Roma ed è stato per anni uno tra i principali protagonisti del Campionato Italiano Velocità. E’ stato per due volte Campione Italiano Supersport e per tre vice-campione. Oggi è collaudatore MV Agusta. La sua storia è molto simpatica.

“Da bambino seguivo Max Biaggi in televisione ma non ero un fan sfegatato – racconta Ilario Dionisi – In terza media normalmente i genitori regalavano ai ragazzini il motorino ma la mamma era un po’ preoccupata perché ci si può fare male. Io le ho detto che avrei aspettato i 16 anni per avere il 125 ma papà mi ha fatto una sorpresa”.

Quale?

“Papà era un pazzo, in senso buono. Mi ha detto che visto che su strada ci si può far male, meglio girare in pista che si sta più tranquilli e mi ha regalato una 125SP. Ho fatto il mio primo giro su pista tutto con la frizione tirata perché non avevo la minima idea di come si guidasse una moto. Mi ha poi portato a vedere il CIV ed era il periodo di Melandri, De Angelis… Nel 1998 ho fatto la mia prima gara, nel Challenge Aprilia”.

Com’è andata?

“Malissimo! Praticamente non ho corso perché non mi sono qualificato! Durante tutta la stagione ho fatto solo la categoria B, non sono mai riuscito a stare tra i 36 più forti ma non mi sono arreso. E l’anno dopo è andato tutto bene, sono stato tra i principali protagonisti ed Aprilia, come premio, mi ha fatto fare un test con il Team Italia. Sono poi passato al Trofeo Honda ed al CIV 125 ma non è andata come speravo così ho cambiato strada”.

Sei passato direttamente alle 125 alle 1000?

“Ho fatto il Trofeo Aprilia RSV1000, poi il Campionato Italiano Stock 1000 e la Coppa del Mondo STK 1000. In quegli anni ho avuto un bruttissimo incidente di gara a Monza: mi ero rotto tutto ma la mia famiglia è stata fantastica e mi ha consentito di continuare. I miei genitori sapevano che il motociclismo mi rendeva felice. Ho corso per diverso tempo con Celani. Nel 2003 ho fatto dei podi nella Coppa del Mondo su Suzuki, nel 2005 stavo lottando per il titolo però mi sono rotto entrambe le mani. Nel 2006 ho conosciuto la MV Agusta ed è scoccata la scintilla”.

Quando hai deciso di passare dalla 1000 alla 600?

“A fine 2008 sono stato chiamato da Triumph per le ultime gare del Mondiale Supersport. Ho corso con Garry McCoy ed è stato bellissimo. Poi ho gareggiato nel CIV Supersport. Mi ha chiamato Michelozzi e con lui ad Improve ho vissuto degli anni indimenticabili. Che sfide con Roberto Tamburini! Nel 2010 ha vinto il titolo italiano lui mentre nel 2011 e 2012 io”.

La gara che ti è rimasta del cuore?

“La vittoria al CIV a Monza nel 2011 dopo una battaglia stupenda con il Tambu. Vincere a Monza, sulla pista in cui avevo avuto un bruttissimo incidente, è stato qualcosa di bellissimo. Indimenticabile anche la wild-card in Supersport a Misano sempre nel 2011. Ho rischiato di vincere! Sono stato per quasi tutta la gara nelle primissime posizioni poi forse ho avuto un calo fisico dato che non ero abitato al Mondiale o non so cosa ma quelli dietro sono risaliti e sono arrivato quinto”.

Sei stato protagonista anche gli anni successivi. Nel 2017 sei stato vice-campione italiano dietro a Stirpe su MV Agusta.

“Ce la siamo giocata fino alla fine. Purtroppo il sabato ho avuto una noia tecnica ma comunque la domenica ho lottato. Alla fine sono stato contento che abbia vinto Davide Stirpe, mio compagno di squadra, amico e collega in MV Agusta”.

Ilario Dionisi, cosa fai adesso?

“Vivo a Varese e sono collaudatore MV Agusta e ho due figlie. Vado in moto tutti i giorni per lavoro quindi il motociclismo per il momento non mi manca. E’ stato molto bello, magari posso avere un po’ il rimpianto di non avere fatto una stagione intera nel Mondiale Supersport ma in ogni caso sono soddisfatto. Sono partito dal nulla ma ho frequentato il paddock della Superbike negli anni di Bayliss, ho vinto tante gare, due titoli al CIV ed ho poi trovato un lavoro che mi piace nel motociclismo. Mi è mancata la grande occasione, è vero, ma sono comunque contento”.

Lascia un commento