21 Gennaio 2019

Honda Dream Team: il cavaliere inesistente oppure il visconte dimezzato?

Jorge Lorenzo appena rotto, Marc Marquez convalescente: è improbabile che a Sepang siano a posto. Problemi di sviluppo in vista

Avvertenza: questo articolo è frutto di libera associazione intellettuale. Sfumato l’obiettivo della Dakar, uno dei capisaldi della strategia sportiva HRC, alla potente emanazione racing della Casa dell’Ala dorata resta il mondiale piloti MotoGP. La situazione di partenza però non sembra affatto semplice: quello che è stato annunciato come il Dream Team, la squadra delle stelle, inizia – volendo dirla all’americana – come un’”anatra zoppa”.

CEROTTI – Arrivano notizie che sanno di lazzaretto, più che di preseason. La dura riabilitazione a cui si è sottoposto Marc Marquez dopo il delicato intervento alla spalla, si somma alla  frattura dello scafoide in allenamento per Jorge Lorenzo, che salterà i test di Sepang. Dire che questi primi mesi, cruciali per impostare il lavoro in vista del Qatar, saranno in salita è essere generosi. A ridosso dei primi test ufficiali, quello che doveva essere lo spauracchio della stagione, assomiglia piuttosto a un reparto d’ortopedia che a un box della MotoGP. Anziché chiederci chi sarà a portare avanti lo sviluppo, siamo al totorecupero: chi guarirà prima.

MOTO DIFFICILE – Viene in mente un passaggio dell’intervista rilasciata a motorlunews.com dall’ingegnere Takeo Yokoyama, a proposito delle perché di tante cadute dei piloti Honda: «..la RCV è una moto speciale. Penso che sia qualcosa che tutti riconoscano, ormai. Honda è una moto che devi spingere al limite, in questo modo puoi andare molto veloce. Se la piloti comodamente, rilassato, i tempi non verranno mai fuori. È una moto complicata. Sì, si può dire che la linea che separa la possibilità di andare veloci e andare a terra è molto sottile. Ma una volta capito quanto lontano puoi spingerti, allora puoi ottenere il massimo.» Questo è il dubbio: piloti malconci, reduci da infortuni, moto “speciale” (nel senso di difficile), uguale massima incertezza. Hai voglia a essere tranquillizzante: dal “we have a dream” a “Tokio abbiamo un problema”, il passo è breve.

ANTERIORE – Mat Oxley ha analizzato bene la situazione sul suo blog: il punto di forza della Honda è nel frontale. Che poi in questo momento di forma dei suoi piloti di punta rappresenta anche la sua maggior debolezza, visto che richiede uno sforzo fisico superiore; non è quindi affatto detto, perlomeno per Sepang, che Marc Marquez  sia nella condizioni di affrontare al meglio il gravoso compito che lo attende. Jorge Lorenzo non ci sarà.  Sviluppare la moto. Il buon lavoro fatto a Jerez, condito da sorrisoni e proclami, sarà stato sufficiente? Forse, ma gli avversari – leggi Ducati – saranno in piena forma. Non è neppure detto che  Cal Crutchlow, recentemente operato all’anca, potrà accollarsi il lavoro di sgrossamento del materiale evoluzione. HRC centellina le informazioni, così noi ci accontentiamo di ricordare Italo Calvino: «forse ci s’aspettava che, tornato intero il visconte, s’aprisse un’epoca di felicità meravigliosa; ma è chiaro che non basta un visconte completo perché diventi completo tutto il mondo» (da “Il visconte dimezzato”).

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