Fabio Fazi ci ha lasciati, il nostro ricordo dell’ingegnere della Superbike
E' mancato oggi l'ingegner Fabio Fazi, ingegnere, a lungo commissario tecnico FIM nel Mondiale Superbike. Un personaggio indimenticabile

“Dedicato a tutti quelli che corrono la vita da indipendenti”. La frase, introduttiva al volume La progettazione della Motocicletta, suo compendio di sapere motociclistico, sintetizza in bene i valori di Fabio Fazi. L’ingegnere marchigiano, ben conosciuto nell’ambiente delle moto, ci ha lasciati questa mattina. Negli anni ha svolto importanti compiti per la Federazione Motociclistica Internazionale: è stato a lungo direttore della Commissione Tecnica in Superbike. Un personaggio molto noto nel paddock.
Un ingegnere visionario
Celebre per aver sviluppato il prototipo elettrico che, guidato da Max Biaggi, stabilì 5 primati mondiali nel 1994 a Nardò, Fazi non ha mai abbandonato la progettazione. Con il suo lavoro sono state rese possibili moto importanti della produzione italiana. Realista, sapeva bene che il futuro era elettrico ed è stato tra i primi a crederci. Ho avuto la fortuna di conoscerlo, avendo lavorato in Benelli recentemente. Avevo già sentito parlare ampiamente di lui, anche se ai tempi dei suoi record io ero a questo mondo da poco. Fabio era un profondo, immenso conoscitore della fisica della motocicletta, una miniera sconfinata di sapere.
Un grande tecnico, un grande personaggio
Schietto nel carattere, consapevole della sua posizione eminente, ma profondamente empatico: aveva sempre la battuta pronta, prendeva la vita con brillante ironia. Ci siamo messi al lavoro sulla ciclistica di una moto leggera, una 125 per i mercati asiatici. Fabio tracciava magistralmente righe su un foglio, con le quote ciclistiche corrette, io impazzivo a trasformare le sue idee nel modello 3D al computer. Generazioni differenti, approcci progettuali agli antipodi e complementari: grazie per tutti i tuoi consigli, Ingegnere!
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1 commento
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Purtroppo si celebrano le persone quando sono scomparse, non senza una componente di ipocrisia, mentre avrebbero meritato più considerazione e onori in vita. L’ultimo esempio è quello di Fabio Fazi, ma sappiamo come funziona il mondo, devi saperti “vendere” perché non bastano le capacità. Chi capisce le tue qualità e competenze è solo chi ti sta vicino, chi ha collaborato e lavorato fianco a fianco. In fondo quello che conta è essere consapevoli di questo e Fazi ne aveva fatto uno stile di vita, alla faccia dei millantatori e degli arrampicatori sociali.
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