Emergenza Coronavirus: appello della Confindustria moto e bici al presidente Conte
Paolo Magri, Presidente Confindustria ANCMA, lancia un appello al presidente Conte : "La chiusura è un colpo letale per il settore delle moto e delle bici".
Paolo Magri, Presidente Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo ed Accessori) lancia un appello al presidente Giuseppe Conte. L’industria delle moto e delle bici rischia di subire un colpo letale da questa emergenza Coronavirus, che presto passerà da sanitaria a economica. L’Italia è leader nella produzione di veicoli a due ruote.
Ogni anno si producono 320mila ciclomotori e motocicli, pari al 45% della produzione europea. 2.600.000 bici, pari al 18% a livello europeo, primo esportatore in Europa. Siamo inoltre il paese che vanta il maggiore parco circolante di 2 ruote a motore del continente, con circa 8 milioni di utilizzatori. Le nostre aziende generano un fatturato di cinque miliardi di euro e danno occupazione a 60 mila persone. “Il mercato di biciclette e motoveicoli ha caratteristiche stagionali. la maggior parte delle vendite si concentra nel periodo primaverile/estivo. La serrata degli esercizi commerciali coincide, per noi, con l’inizio del picco di vendita. A differenza di altri settori industriali e commerciali, l’industria delle due ruote non avrà la possibilità di recuperare, nella stagione autunnale/invernale, i volumi persi in questi mesi“.
L’Italia conta 5mila punti vendita nel settore delle due ruote, microimprese spesso a gestione familiare. Sarà difficile sopravvivere ad un lungo periodo di inattività, pur “con le caratteristiche idonee ad applicare tutte le misure di prevenzione al contagio“. Il presidente dell’ANCMA ricorda inoltre i vantaggi della mobilità a due ruote. “Riduzione dei tempi di percorrenza, minore occupazione dello spazio pubblico in sosta, abbattimento dei livelli di traffico e inquinamento, costi di utilizzo contenuti. Sono – questi – valori che… fanno di questa industria, degli imprenditori che la guidano e dei tanti uomini e donne che vi lavorano una risorsa irrinunciabile per il futuro del nostro Paese“.
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