18 Settembre 2017

Ecco chi è Ana Carrasco, la prima ragazza a vincere nel Mondiale Supersport 300

Conosciamo meglio Ana Carrasco, entrata nella storia come prima ragazza a vincere nel Mondiale Supersport 300.

Domenica 17 settembre l’Autodromo Internacional do Algarve di Portimao è stato teatro di un evento storico che ha sorpreso alcuni e regalato grande gioia a tutti: Ana Carrasco ha vinto la gara del Mondiale Supersport 300 battendo in volata Alfonso Coppola e Marc García ed è così entrata nella storia del WorldSSP300 come prima ragazza a vincere nel campionato introdotto quest’anno per fornire ai giovani piloti un valido trampolino di lancio a livello internazionale. Ma chi è davvero Ana Carrasco?

GLI INIZI – Nata il 10 marzo 1997 a Murcia, nel sud-est della Spagna, Carrasco ha partecipato alla sua prima gara a soli 4 anni e nel 2005 ha esordito a 8 anni compiuti nella Cuña de Campeones, monomarca promosso e organizzato da Jorge “Aspar” Martinez, per poi conquistare vari successi in categorie come 70cc (vice-campionessa nelle serie regionali di Madrid e Andalucia nel 2006), 80cc (2° posto nel Campionato di Murcia) e PreGP 125cc.

CEV – Nel 2011 è arrivato il grande salto nel motociclismo che conta e Carrasco ha esordito a soli 14 anni (età minima per partecipare) nel CEV 125GP arrivando a ottenere in sella a una Aprilia RSA rosa e nera del team Hype Energy-Gobayu.com tre piazzamenti in top 10 compreso il 7° posto conquistato a Barcelona e il 13° posto finale, risultati che per la stagione 2012 le hanno aperto le porte del team Laglisse. In quell’anno Carrasco è riuscita a ottenere con la Honda NSF250R della squadra spagnola altri due piazzamenti in top 10 nel CEV e l’11° posto nel Campionato Europeo in prova unica ad Albacete e ciò ha contribuito a convincere il titolare del team Jaime Fernández Avilés a darle la grande chance mondiale.

Ana Carrasco nel 2011.

Ana Carrasco nel CEV 125GP 2011.

DEBUTTO NEL MONDIALE – Nel 2013 è arrivato così l’esordio nel Mondiale Moto3 con la KTM del team Laglisse. La prima stagione nel Motomondiale non è stata facile, ma col passare delle gare Ana Carrasco ha dato più volte segnali incoraggianti e chiudendo al 15° posto la gara di Sepang (tra l’altro battendo nel finale il nostro Francesco “Pecco” Bagnaia, allora pilota del Team Italia) è diventata la prima ragazza a conquistare punti nel Mondiale Moto3, dopo di che è stata protagonista all’ultimo GP della stagione a Valencia di una prestazione maiuscola che l’ha vista tagliare il traguardo addirittura in ottava posizione a culmine di una crescita costante durante l’anno. Il tutto mentre il suo compagno di team, un certo Maverick Viñales, si laureava Campione del Mondo…

Ana Carrasco in azione nel Mondiale Moto3 nel 2013.

CRISI – Dopo l’ottimo finale di stagione 2013 Ana Carrasco ha clamorosamente rischiato di rimanere a piedi per mancanza di budget, ma è poi riuscita a trovare l’accordo col team RW Racing di Jarno Janssen per disputare la stagione 2014 in sella a una Kalex-KTM. Purtroppo le cose non sono andate come si sperava e la spagnola non solo non ha ottenuto punti (migliori risultati due ventesimi posti al Mugello e al Sachsenring), ma è anche rimasta a piedi a quattro gare dal termine per problemi economici. Nel 2015 è tornata nel Mondiale Moto3 con la KTM del team RBA Racing, ma a causa anche di due infortuni (uno prima dell’inizio della stagione e l’altro al GP di Germania) non è andata oltre i diciottesimi posti di Le Mans e Phillip Island. Risultato finale di questi due anni difficili? Ana Carrasco fuori dal Mondiale Moto3 2016 e in cerca di una nuova sistemazione per rilanciarsi. L’ha trovata nel CEV Moto2 con la MVR del team Griful, ma anche lì sono mancati i risultati.

Ana Carrasco in azione in Argentina nel 2015.

Ana Carrasco in azione in Argentina nel 2015.

PASSAGGIO ALLA 300 – Dopo tre anni di problemi e delusioni Ana Carrasco (che in quel periodo ha deciso di proseguire gli studi iscrivendosi alla facoltà di diritto dell’Universidad Católica San Antonio, sempre nella sua Murcia) sembrava essere sul viale del tramonto, ma a fine 2016 la ragazza di Murcia ha trovato nel team ETG Racing una squadra pronta a darle un’altra possibilità e nel neonato Mondiale Supersport 300 una sorta di ultima spiaggia, un’opportunità da “dentro o fuori” per rilanciarsi definitivamente e far capire al mondo che lei non ha mollato e può ancora lottare per qualcosa d’importante. Già alla seconda gara stagionale ad Assen Carrasco ha lottato per la vittoria contro i suoi colleghi maschi arrivando addirittura a guidare la corsa per un giro, salvo poi essere frenata dalla caduta di Angelo Licciardi e Finn de Bruin a due curve dal termine e doversi accontentare dell’ottavo posto, mentre per il resto ha ottenuto punti a ogni gara, ma senza brillare particolarmente.

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Ana Carrasco in azione quest’anno ad Assen.

L’IMPRESA – La lunga pausa estiva tra Misano e il Lausitzring le ha fatto bene e già in Germania Carrasco si è messa in evidenza su una pista per lei nuova spiccando tempi interessanti nelle prove libere e qualificandosi al quinto posto, prima di scivolare indietro in gara per problemi alla moto. A Portimao, però, le cose sono andate bene per tutto il weekend e dopo aver ottenuto l’accesso diretto alla Superpole 2 e un’ottima prima fila, Carrasco ha lottato per la vittoria dall’inizio alla fine contro quattro avversari scatenati (i pretendenti al titolo Alfonso Coppola, Marc García e Mika Pérez più Dani Valle) e sfruttando anche la scia offerta dalla Yamaha di García ha portato la sua Kawasaki davanti a tutti pochi metri prima del traguardo e ha beffato in volata il connazionale e il nostro Coppola diventando la prima ragazza a vincere nel Mondiale Supersport 300 e regalando al team ETG Racing, squadra catalana formata dagli allievi del Curso de Mecánica de Competición della Escola Técnica di Girona (ETG, appunto), la sua prima vittoria a livello mondiale dopo vari successi in Spagna nel campionato nazionale promosso dalla RFME (la Real Federación Motociclista Española). Carrasco non è stata la prima donna a vincere in un mondiale di motociclismo (ecco chi l’ha preceduta), ma è stata comunque protagonista di una performance magistrale che l’ha consegnata alla storia e c’è grande attesa per vedere se riuscirà a ripetersi nelle due gare conclusive a Magny Cours e Jerez de la Frontera. Intanto, come si dice in spagnolo: “Enhorabuena, Ana!”.

Foto iniziale: worldsbk.com

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