20 Giugno 2017

Ducati che tris: Luigi Dall’Igna “Ad agosto la nuova aerodinamica MotoGP”

Dovizioso, Dovizioso, Melandri: tre vittorie in tre domeniche per la Ducati fra MotoGP e Superbike. Un magico tris per il gran capo delle corse.

E’ un momento magico per la Ducati: tre vittorie in tre settimane. Ha cominciato Andrea Dovizioso in MotoGP davanti alla marea del Mugello, ripetendosi sette giorni dopo a Barcellona. Domenica in Superbike a far ruggere la Rossa è stato Marco Melandri, tornato al successo dopo l’anno e mezzo di stop, alla settima gara con la marca bolognese. E’ stato anche il 100° successo di un italiano nel Mondiale, rotto un digiuno che durava da tre anni. Un filotto incredibile che Luigi Dall’Igna, gran capo delle corse Ducati, ha vissuto in prima persona. Anche a Misano.

Ingegnere, qual è stato il successo più bello dei tre?

“Il Mugello è stato speciale, vincere la gara di casa, in MotoGP che è la categoria più impegnativa, è stato fantastico. Una soddisfazione immensa”.

Tre trionfi in fila, chi lo avrebbe detto?

Difficile per chiunque ripetere un’impresa così: tre vittorie in fila nei due campionati più prestigiosi. Al Mugello, onestamente, ero abbastanza convinto che avremmo fatto bene. E anche per Barcellona, dopo i test, sapevo che sarebbe stato un GP complicato e che avremmo avuto delle carte da giocare. Ripensandoci, tre il fila è proprio incredibile…

Lei ha vinto 45 Mondiali: 125, 250, Superbike, perfino Supermoto. Questo tris è il top per un ingegnere da corsa?

Le vittorie in MotoGP hanno un valore diverso rispetto alle altre categorie. In carriera ho vinto tante gare una in fila all’altra, ma vincere in top class è molto difficile, e ripetersi ancora di più. Si, è proprio un momento magico”.

Il sabato di Misano era stato un dramma, poi il trionfo. Come ha vissuto l’altalena di emozioni?

“A poche curve dalla fine gustavamo la prospettiva di mettere due moto sul podio, Melandri è caduto e Davies ha avuto un incidente molto pericoloso, ci ha fatto prendere uno spavento terribile. Per fortuna domenica mattina lo abbiamo rivisto con noi nel box.”

Melandri ha detto che la sua presenza nel box ha dato una spinta fondamentale. Cioè?

“Abbiamo un gruppo di lavoro fantastico, sono vicino ai ragazzi della Superbike anche quando non ci posso essere, sia dal punto di vista tecnico che umano. Non direi che sono stato così fondamentale, però le parole di Marco fanno piacere. Lo ringrazio.”

Nel giorno del trionfo però il Mondiale si allontana: cosa manca per tornare sul trono?

“Il divario di Chaz Davies è diventato incolmabile (111 punti dal capolista Jonathan Rea, ndr), era già difficilissimo prima, il doppio zero di Misano è stata una sentenza. Del resto Rea quando cade (ha investito senza colpa Davies, ndr) finisce terzo. Ha delle cartucce da sparare anche fuori dal contesto tecnico, pare proprio il suo anno…”

Nel 2018 continuerete a correre in Superbike con la Panigale?

“Si, certo. Su certi tipi di tracciato ci manca qualcosa, su altri andiamo più forte della Kawasaki. Abbiamo margine per lo sviluppo, non ci fermiamo. Intanto vogliamo finire bene questa stagione, poi penseremo a come poter vincere il Mondiale 2018”

A Misano c’era un discreto pubblico: pare che SBK stia riprendendo quota, cosa manca dal punto di vista tecnico?

“Più impegno dagli altri costruttori, non solo Ducati e Kawasaki. Mi ha fatto piacere rivedere Yamaha e BMW competitive, sono avversari ma il livellamento dei valori fa piacere. Se vinciamo in due il 95% delle corse non è bello né per il pubblico, né per i tecnici.”

Su Melandri avete un’opzione a vostro favore: la eserciterete?

“Non vedo perchè no, ci stiamo già lavorando”.

Domenica torna la MotoGP: avrete qualche novità tecnica, per esempio la nuova aerodinamica?

“No, ad Assen e nel successivo GP in Germania continueremo con il pacchetto tecnico che abbiamo usato a Barcellona. Dopo la sosta estiva potrebbero esserci novità.”

Dovizioso tira i freni ma siete a soli sette punti da Maverick Vinales e la Yamaha…

“Sono d’accordo con Dovi, parlare di Mondiale adesso non ha senso. Io penso solo alla gara di Assen, che sarà importante. Penso a come puntare al miglior risultato possibile, penso a come mettere i nostri due piloti nelle condizioni migliori.”

Quindi anche Lorenzo: Assen può essere la sua occasione?

“In Olanda lui è sempre andato forte, e nel complesso ci sono segnali di miglioramento. Siamo molto fiduciosi, noi e lui.”

Se domenica ci scappasse il poker, cosà farà?

“Stappo la quarta bottiglia di fila…”

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