19 Marzo 2020

Coronavirus, l’ecatombe degli anziani: 475 decessi in un giorno

Il coronavirus colpisce in particolare gli over 80, già affetti da una o più gravi patologie. L'analisi di un dato tragico dell'Istituto Superiore della Sanità

Coronavirus

L’emergenza Coronavirus è stata segnata da una drammatica impennata del numero dei decessi: 475 annunciati mercoledi 18 marzo, la cifra più alta da quando è cominciata l’emergenza. Neanche in Cina, 1,5 miliardi di abitanti, i numeri giornalieri delle vittime sono stati così drammatici. Lo stesso giorno a Wuhan, da dove ha avuto inizio la pandemia, non è stato rilevato nessun nuovo contagio. Durante la conferenza stampa giornaliera il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Silvio Brusaferro ha detto che si tratta di una curva ancora in crescita perchè  “siamo in una fase in cui stiamo ancora misurando gli effetti delle misure adottate e non dobbiamo mollare“.

80 ANNI ETA’ MEDIA

Brusaferro ha anche fornito informazioni assai interessanti ricavate dall’analisi dei dati. L’età media di chi non ce la fa è 80 anni, soprattutto uomini, 70% del totale. “I picchi sono tra 70 e 79 anni e soprattutto 80-89 anni”. Brusaferro ha poi messo in evidenza che l’altro elemento determinante riguarda poi le varie patologie, spesso comuni quali ictus, diabete, cancro e ipertensione, “che associate al virus provocano esito letale. Solo lo 0,8% dei morti risulta non avere alcuna patologia. Tra più giovani, i decessi degli under 50, troviamo persone già affette da alcune malattie”. Le autorità hanno fatto notare che non solo è necessario attenersi scrupolosamente a quanto indicato, cioè limitare al massimo gli spostamenti, ma anche limitare i contatti con gli anziani, anche se sono familiari.

PERCHE’ LA LOMBARDIA COSI’ COLPITA?

In conferenza stampa a Brusaferro è stato chiesto perchè la Lombardia è particolarmente colpita:  risultano 1958 decessi sul totale nazionale di 2978. Particolarmente colpite le province di Bergamo e Brescia. “Si tratta di aeree ad alta densità di attività economiche e maggiore relazione sociale” ha spiegato il presidente dell’ISS. “Inoltre è una popolazione con  un’aspettativa di vita molto alta, con una  percentuale di persone anziane e anche molto anziane. Inoltre la qualità del servizio sanitario ha permesso a persone affette da molte patologie, anche tre quattro, di condurre una vita normale”. Ma il virus, purtroppo, ha cambiato le cose.

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