18 Aprile 2020

Confindustria ANCMA scrive al Governo: “Dobbiamo ripartire subito”

Paolo Magri, presidente di Confindustria ANCMA, scrive al Governo e a Vittorio Colao per avere l'autorizzazione a ripartire subito.

Motociclette

Paolo Magri, presidente di Confindustria ANCMA, scrive al Governo e a Vittorio Colao, il manager che guida la task force per la ripartenza. Si chiede la riapertura immediata delle imprese del settore bici, motocicli e accessori. “Il nostro sistema industriale e la rete di distribuzione e vendita stanno subendo un danno economico molto rilevante, la tenuta è a rischio”.

La filiera nazionale delle due ruote rischia di andare al collasso se non verrà riaperto quanto prima. “I nostri associati – sottolinea Magri in una nota diffusa stamane – sono pronti a riprendere già oggi e a farlo con responsabilità“. Tutte le aziende del settore vogliono ripartire seguendo rigorosamente i protocolli sanitari condivisi con le parti sociali, al fine di tutelare soprattutto i lavoratori. Non può attendere la filiera delle due ruote che procede a gonfie vele solo per pochi mesi all’anno. “A differenza di altri settori – continua il presidente di ANCMA – quello delle due ruote concentra infatti la gran parte delle vendite nel periodo tra aprile e luglio“.

A preoccupare l’associazione sono anche le ripercussioni sull’export e le vendite su mercati esteri attivi. L’Italia vanta il 18% della produzione europea di biciclette e quasi il 50% di moto. Ogni anno produce 320mila veicoli e 2,6 milioni di bici, a cui si aggiungano importanti realtà industriali e artigianali che producono accessori, componenti e abbigliamento tecnico. Infine, il pensiero del presidente di Confindustria ANCMA va alla rete di vendita. “Un tessuto commerciale costituito da circa 5000 negozi, piccole realtà imprenditoriali talvolta a conduzione familiare“. Per queste sono possibili misure di vendita alternative. “Le due ruote, siano esse a pedale, a motore o a trazione elettrica – ha concluso Magri – giocheranno un ruolo importantissimo nella mobilità individuale della ripartenza“.

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