27 Gennaio 2022

Auto & Mezzi di trasporto

Il casco, storia di un amore problematico con il motociclismo. L’obbligo del suo utilizzo risale al 1986: una storia non "facile" di oltre 30 anni.

Il casco, storia di un amore problematico con il motociclismo. L’obbligo del suo utilizzo risale al 1986 e negli oltre trent’anni di “onorato” servizio il casco non ha sempre avuto una carriera facile.

All’inizio furono le corse

I primi caschi utilizzati dai motociclisti risalgono alla fine degli anni dieci del secolo scorso. Naturalmente, le tecniche di costruzione e i materiali a disposizione non consentivano grandi risultati. Si cominciò dal cuoio rigido, con il quale si realizzarono caschi che erano la replica di quelli utilizzati dai primi aviatori.

La loro forma a “scodella” e la comparsa di bordature, sempre in cuoio, con lo scopo di attutire maggiormente gli urti, fecero somigliare questi caschi agli elmi in uso all’esercito inglese del ‘600. Fatto, questo, che valse loro il nomignolo Cromwell, a ricordo del brillante condottiero. In Italia fu nel 1922 che il casco venne imposto, per la prima volta, durante una competizione motociclistica: si trattò della 3^ Coppa d’Inverno, disputata sul circuito di Montichiari.

In questo decennio nei caschi furono utilizzati svariati tipi d’imbottitura a base di polpa di legno, tela e sughero. Gli anni ‘30 e ‘40 videro la comparsa di caschi realizzati in materiali diversi fino ad arrivare alla fibra di vetro, verso la metà degli anni ‘50. Nello stesso periodo si realizzarono i caschi di tipo “Jet” di diretta derivazione aeronautica. Caratterizzati da protezioni posteriori e laterali allungate, per offrire maggiore protezione, furono adottati velocemente dal mondo delle quattro ruote, mentre i piloti motociclistici fecero più fatica ad accettarne l’utilizzo (il grande “Ago” abbandonerà il Cromwell soltanto nel 1971, per fare un esempio).

Il casco nel campo civile

In campo “civile” il casco alla guida di motoveicoli verrà reso obbligatorio solo anni dopo, nel 1986. La normativa impose l’uso del casco ai motociclisti di tutte le età e ai ciclomotoristi fino ai 18 anni. Con la Legge n. 472 del 7 dicembre 1999 l’obbligo di indossare il casco alla guida dei ciclomotori venne esteso anche ai maggiorenni.

Nel 2001 il modello matematico sviluppato dall’ISS portò a stimare che, in un solo anno, la legge aveva permesso di salvare 180 persone ed evitato 350 casi di invalidità grave, con una riduzione complessiva di circa 8.000 ricoveri. In tempi più recenti il Sistema PASSI dell’ISS ha rilevato che, nel periodo 2017-2020, il 96% degli intervistati ha sostenuto di indossare il casco in moto e in motorino.

I modelli di casco

Tralasciando le tipologie particolari, come gli elettronici e quelli a chiusura posteriore, i modelli di caschi più diffusi sono i jet, i demi jet, gli integrali e i modulari. Abbiamo già parlato dei jet. Per quanto riguarda i demi jet, questi offrono maggior libertà di movimento, non avendo protezione sulle guance e dimensioni più contenute nella zona della nuca. I caschi integrali offrono un’altissima protezione di tutta la testa, motivo per cui sono i più usati nelle competizioni.

I modulari sono un’invenzione di BMW che realizzò il primo nel lontano 1981 e oggi con il casco bmw system 7 è alla sua linea più evoluta. Per inciso: gli altri produttori arrivarono ai modulari solo un decennio più tardi. Questo tipo di caschi offre un alto indice di protezione, contemporaneamente ad una maggiore comodità di utilizzo. Molto probabilmente, è la scelta ottimale per l’uso urbano e il touring.

L’omologazione del casco

Naturalmente, per essere davvero efficace, il casco deve avere una sua omologazione. In Europa, dal gennaio 2021, vige la norma ECE/ONU 22-06 che ha mandato in pensione la precedente norma ECE/ONU 22-05. Una delle novità, oltre ai differenti tipi di test introdotti, è che la norma ha ufficializzato la doppia omologazione per i caschi modulari che devono superare i test prima da chiusi e poi da aperti. L’adeguamento dei produttori deve avvenire entro luglio 2023, mentre non c’è scadenza per l’uso dei caschi omologati con il vecchio standard.

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