9 Febbraio 2023

Arturo Di Mezza “Ogni Gran Premio è come un’Olimpiade”

Arturo Di Mezza è stato uno tra i più grandi campioni dell'atletica leggera. Oggi lavora come preparatore atletico dei piloti

Arturo Di Mezza, De Rosa, Fenati

Dalle Olimpiadi agli autodromi. Arturo Di Mezza è stato per tanti anni uno tra i più grandi marciatori a livello mondiale. Nel 1996 sfiorò il podio nella 50 Km di marcia alle Olimpiadi di Atlanta conquistando il quarto posto, miglior risultato della sua brillante carriera. Già mentre gareggiava lavorava anche come preparatore atletico. Laureato in Giurisprudenza ed in Scienze delle Attività Motorie e Sportive, Arturo Di Mezza è un punto di riferimento per tanti piloti. In passato ha collaborato con tanti: tra questi Jorge Lorenzo, Fabio Di Giannantonio, Romano Fenati, Danny Kent, Yari Montella… E’ tutt’ora il preparatore atletico di Raffaele De Rosa e Simone Corsi inoltre è il riferimento del team Speed Up. Ha scritto un libro dedicato alla preparazione atletica dei piloti ed è docente alla Scuola dello Sport del CONI.

Arturo Di Mezza, come si è avvicinato al mondo dei motori?

“Al termine della mia carriera di atleta ho approfondito i miei studi in bio-meccanica del motociclismo e sono voluto passare dalla teoria alla pratica”.

E’ diventato pilota?

“A livelli amatoriali. Ho vinto per tre volte il Campionato Regionale Supermoto, ho gareggiato nel Motocross e nella velocità partecipando ai vari trofei. Ho conquistato dei buoni risultati nel Superduke, nel Trofeo Ninja 600 e tra gli over 40 ho vinto anche dei titoli. Le soddisfazioni più grandi le ho raccolte comunque dai piloti che alleno. Ho lanciato molti ragazzi che sono diventati poi dei campioni. Tra questi Diggia che è venuto da me quando faceva il CIV”.

Ricorda qualche episodio particolare?

“Danny Kent si trasferì per sei mesi in Campania per allenarsi con me e prese una casa a Secondigliano, ad un chilometro da dove hanno girato il film Gomorra. Lui che abitava vicino a Stonehange è venuto a stare nell’hinterland di Napoli e si trovato anche molto bene. Per il resto ho collaborato con tanti”.

La preparazione atletica si differenzia molto nel corso dell’anno?

“Io prevedo sette cicli di preparazione distinta nel corso dell’anno, in base al periodo e senza pause durante la stagione ma solo a fine campionato. Ci tengo molto alla scorrevolezza ed alla resistenza. I piloti che vengono da me normalmente sono veloci dal primo all’ultimo giro e per l’intero week-end. Inoltre sono longevi. Atleticamente De Rosa e Corsi sono ancora in gran forma anche se non so più dei ragazzini. Inoltre ogni pilota ha il suo programma specifico, in base all’età, al campionato a cui partecipa ed agli infortuni che ha avuto. La postura in moto è fondamentale e facciamo anche tanti esercizi su questo aspetto”.

Da atleta che ha partecipato alle Olimpiadi, quali valori cerca di trasmettere ai piloti?

“Io dovevo sparare tutte le mie cartucce ogni 4 anni e quel giorno dovevo dare tutto. I piloti hanno molte più gare ma le devono vivere allo stesso modo, dando sempre tutto quello che hanno. Devono affrontare ogni gara con il massimo della concentrazione e dell’impegno fisico”.

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