16 Dicembre 2022

Alessandro Brannetti “Sono stato il primo pupillo di Valentino Rossi”

Alessandro Brannetti racconta la sua carriera di pilota e la sua amicizia con Valentino Rossi, nata ai tempi delle minimoto

Alessandro Brannetti amico Valentino Rossi

Storia di un’amicizia, di due bambini che si sono conosciuti girando in minimoto, hanno fatto carriere diverse ma sono rimasti uniti. Alessandro Brannetti e Valentino Rossi da piccoli erano inseparabili. Branna con le motine era più forte di Vale che provava per lui una sorta di rispetto, di ammirazione. E’ da nato così un bel rapporto più forte del tempo e del successo planetario di Valentino Rossi.

“Se ho iniziato a correre in moto devo tutto a Vale e suo babbo – racconta Alessandro Brannetti a Corsedimoto – correvo in minimoto ma mio padre non aveva i soldi per farmi andare avanti e non aveva conoscenze. Quando Vale ha lasciato Cagiva, che era l’unica casa motociclistica che non chiedeva i soldi per correre, lui mi ha fatto andare al suo posto. Non mi ha aiutato a livello economico ma a livello di conoscenze, di consigli. All’epoca l’Academy era ancora lontana ma Valentino e suo padre mi hanno fatto quasi da manager. Credo di essere stato il primo pupillo di Vale ma poi logicamente in sella ci salivo io”.

Com’è andata?

“Ho fatto terzo in un Europeo 125 GP poi ho corso per tre anni nel Mondiale centrando tante volte la zona punti ed una top 10. Purtroppo non ho mai avuto una moto ufficiale e ci sono stati alcuni episodi sfortunati, anche quando ho corso in Stock 1000. Sono approdato poi in Supersport con il team di Stefano Morri e sono stati tra gli anni più belli perché ho lottato per il titolo italiano, sono salito spesso sul podio e mi sono divertito. Tra l’altro in quel periodo c’è stato un episodio curioso legato a Valentino”.

Quale?

“In un’intervista Vale aveva detto che l’avversario più forte che aveva avuto ero stato io, ricordando i tempi delle minimoto. Io ero un pilota sconosciuto e tutti sono venuti a cercarmi per capire chi fossi. Ecco: tutto ciò che tocca Vale diventa oro e sarà così ancora per molti anni”.

Com’è proseguita poi la tua carriera?

“Nel 2010 ho provato per caso una moto elettrica e mi è piaciuta. La MotoE ovviamente non esisteva ma c’era comunque un Europeo e l’ho vinto ed un Mondiale e mi sono classificato secondo. Sono poi diventato collaudatore Energica ed ho lavorato allo sviluppo delle MotoE andando a girare su tutti i circuiti. Sono tutt’ora un dipendente e tester di Energica, faccio un lavoro che mi piace molto e non ho particolari rimpianti legati al mio passato. Ho avuto un po’ di sfortuna come pilota ma ho poi trasformato la mia passione nella mia professione. Sono anche tecnico FMI e seguo i Talenti azzurri al CIV”.

Frequenti ancora Valentino Rossi?

“Io e lui negli anni ci siamo frequentati come amici, abbiamo fatto dei capodanni assieme, lui veniva a casa mio e io a casa sua, andavamo a cena in compagnia… Quando ho avuto un incidente, l’anno scorso, mi è stato vicino e se oggi gli telefonassi sono sicuro che mi risponderebbe. Ogni tanto ci vediamo ancora: siamo amici, semplicemente amici. Il nostro rapporto è molto più umano che sportivo e dura negli anni”.

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