5 Novembre 2011

Stefan Bradl Campione del Mondo Moto2 2011

Primo titolo in carriera per il tedesco figlio d'arte

Vittoria per KO Tecnico dell’avversario, ma senza rubar nulla. Stefan Bradl, autore di una stagione esemplare, è il nuovo Campione del Mondo Moto2 2011, riportando in Germania un titolo che mancava addirittura dal 1993 (trionfo di Dirk Raudies nella classe 125cc). Figlio di Helmut, protagonista nei primi anni ’90 della classe 250cc con 5 vittorie all’attivo, per Stefan la rincorsa al traguardo inseguito da una vita ha presentato diverse insidie con il rischio, non più tardi di quattro stagioni or sono, di dover appendere il casco al chiodo per problemi al di fuori dei responsi del cronometro. Prodotto del vivaio Red Bull e KTM, nel 2006 Bradl si era ritrovato con la grande occasione di correre con il team Repsol Honda nel mondiale 125cc: due ottimi test invernali prima dell’ormai celebre divorzio con Alberto Puig, dovuto ad “incomprensioni” proprio tra lo stesso manager iberico e suo padre Helmut. E’ ripartito da zero, dal campionato spagnolo, si è rifatto in 125cc e nell’ultimo biennio in Moto2, salendo sul tetto del mondo vincendo una sfida tutta “Made in Deutschland” insieme al Kiefer Racing, sua “casa” dal 2008, e con una KALEX che 12 mesi or sono aveva raccimolato soltanto un piazzamento a podio. Gran parte del merito, doverosamente, è da attribuirsi proprio a Bradl, abile a difendersi per quanto possibile dalla “Remuntada” di uno strepitoso Marc Marquez, commettendo pochissimi errori (uno soltanto: la caduta di Assen), sfruttando le occasioni favorevoli a proprio vantaggio per garantirsi un titolo mondiale che, secondo direttive di chi gestisce questo sport, è pur sempre il lasciapassare per la top class. Una piccola porticina in MotoGP resta aperta, ma da tempo Stefan ha messo in chiaro le cose: un altro anno in Moto2, sempre con KALEX ed il Kiefer Racing, può solo che giovare in prospettiva, a maggior ragione se con il #1 ben in vista… D’altronde Stefan, nonostante il vantaggio di esser un figlio d’arte, ha dovuto ben presto comprendere quali sacrifici bisogna sopportare per diventare un pilota professionista. Classe 89 di Augsburg, Stefan ha comprensibilmente iniziato presto: già a quattro anni si ritrovava in sella ad una Honda QR 50 Motocross, buona base di partenza per capire se la passione per le due ruote era un fattore ereditario. La conferma pochi anni più tardi con l’esordio in pista al Sachsenring disputando la Red Bull Rookies Cup all’epoca limitata ai soli confini teutonici nell’ambito dell’Internationale Deutsche Meisterschaft: è settimo all’esordio, inevitabilmente Red Bull e KTM decidono di ingaggiarlo con un contratto triennale per portarlo nel Motomondiale. Nel 2004 chiude 5° in madrepatria e milita in diverse prove del Campionato Europeo (corre anche a Vallelunga), nel 2005 miete successi a raffica: trionfa nell’IDM 125 ritrovandosi come compagni di squadra al Red Bull KTM Junior Team volti noti come Randy Krummenacher (suo attuale team-mate in Moto2) e Michael Ranseder, quest’ultimo battuto in classifica per 1 solo punticino. Con questa affermazione per Bradl inevitabilmente si spalancano le porte del Motomondiale: tre gare da wild card nel 2005 (Barcellona, Sachsenring e Brno dove chiude 15° guadagnandosi il primo punticino iridato), stagione completa nel 2006 sempre e doverosamente con la KTM ufficiale. Ritrovandosi come compagni di squadra Mika Kallio e Julian Simon, Bradl corre per far esperienza iniziando a “carburare” da metà stagione in avanti: a Brno è 12°, ma nelle prove del successivo round a Sepang si frattura la gamba destra. Campionato (e contratto con la KTM) terminato, poco male per il buon Stefan: Alberto Puig lo ingaggia per il 2007 dov’è destinato ad affiancare Bradley Smith e Tito Rabat al team Repsol Honda nella classe 125cc. Prende parte a due test invernali, ma suo malgrado incontra una situazione difficile: Puig e suo padre non si sopportano, a rimetterci è lui che a 3 settimane dall’inizio della stagione si ritrova a piedi. Una situazione problematica per Stefan, ma riesce a ripartire sposando la causa del team BQR: disputa una “gara test” a Barcellona nel Trofeo della Catalunya (vincendo), trova budget e l’accordo per correre tutta la stagione del CEV ed occasionalmente qualche prova del mondiale come wild card con una Aprilia RSW. Per Bradl il CEV è un trampolino di lancio, specie in una delle stagioni più competitive di sempre della categoria; come avversari si ritrova Luis Salom, Efren Vazquez, Ricard Cardus, Pere Tutusaus, ma soprattutto due odierni rivali in Moto2: Scott Redding (all’epoca suo compagno di squadra) e, guarda un pò, Marc Marquez. Questo terzetto regala delle gare splendide, Bradl vince a Barcellona e Valencia, si laurea campione 2007 e torna nelle ultime gare del Motomondiale in sostituzione di Hugo Van Den Berg sempre al team BQR, sorprendendo tutti con alcune apprezzabili prestazioni: a Misano è 7°, a Estoril 6°, guadagna complessivamente 39 punti in sole 9 gare disputate. Risultati apprezzabilissimi, Raul Romero, titolare del BQR Team, gli propone un contratto per la stagione 2008, ma a sorpresa Stefan su consiglio del padre firma per il Kiefer Racing, all’epoca una struttura competente, ma che pur sempre navigava nelle retrovie del mondiale 250cc. La disponibilità di una Aprilia RSA ufficiale e l’apporto di sponsor personali propendono verso questa soluzione che, alla fine, si è rivelata azzeccata, basti pensare che questo è pur sempre il quarto anno consecutivo vissuto insieme alla formazione 100 % tedesca. In un ambiente familiare dove tutti parlano la stessa lingua, Stefan cresce e ben figura nel 2008: a Losail sale per la prima volta sul podio, a Brno e Indianapolis vince e convince chiudendo al quarto posto in classifica nonostante l’amarezza del mancato successo in casa al Sachsenring. Nel 2009 si presenta ai nastri di partenza come uno dei potenziali favoriti per la conquista del titolo mondiale, ma incontra una delle stagioni più difficili della propria carriera: la sua RSA rimedia un problema tecnico dopo l’altro, sbaglia anche lui ritrovandosi più a terra che in sella. Il risultato è di ritrovarlo soltanto al decimo posto in classifica di campionato con la decisione, inevitabile, di passare nella nuova classe Moto2 anticipando di un anno i programmi del Kiefer Racing. Dispone di una Suter MMX e sembra trovarsi bene con la 600cc 4 tempi tanto da qualificarsi in prima fila già nel round inaugurale di Losail, salvo volare rovinosamente a terra dopo poche curve per un contatto con Alex De Angelis. Da quel momento Bradl incontra qualche difficoltà in più del previsto, naviga ai margini della zona punti, si fa male e salta persino il GP di Barcellona. La svolta arriva a Misano, quinto sul traguardo, per un finale in crescendo: 9° ad Aragon, 7° a Motegi e Phillip Island, 5° a Sepang, ma soprattutto con la vittoria di Estoril tra lo stupore generale. Non soddisfatti in Kiefer Racing del trattamento ricevuto da Suter Racing, per il 2011 decidono di passare alla ciclistica KALEX per un progetto ambizioso: vincere con pilota, moto e squadra tedesca. Il resto è storia recente: già ai test IRTA del mese di marzo è il più veloce in pista, vince a Losail, Estoril, Barcellona e Silverstone, resiste a Marc Marquez e si laurea Campione del Mondo, tedesco nella storia dopo Werner Haas (due in 250cc ed uno in 125cc), Hermann Paul Muller (250cc nel 1955), Hans-Georg Anscheidt (tre titoli nella 50cc), Stefan Dorflinger (due trionfi nella 80cc), Dieter Braun (125 e 250cc), Dirk Raudies (125cc nel 1993) e la leggenda Anton “Toni” Mang, pentacampione tra 250 e 350cc. Alessio Piana

Lascia un commento