25 Settembre 2009

MotoGP: le squadre al lavoro, pochi motori per il 2010

Aumentare la vita dei propulsore delle GP 800cc

La MotoGP, a partire dal 2010, vedrà alcune novità a livello di regolamento in materia di propulsori. Principalmente vi sarà la limitazione dei motori che le varie squadre potranno utilizzare nell’arco di un campionato, solo 6 motori a disposizione in tutti i round in calendario. Già da quest’anno esiste un limite: infatti dal gran premio svoltosi in Repubblica Ceca i piloti si ritrovano con soli 5 motori per le restanti 7 prove in programma.

Questa novità regolamentare riprende sostanzialmente quanto accaduto nel massimo campionato motoristico a quattro ruote, la Formula 1, con otto propulsori disponibili a stagione anche qui per ciascun pilota. Ci sono pro e contro, come sempre, in questa scelta: da una parte vi è un notevole risparmio di costi, dall’altra c’è il rischio (proprio come sta accadendo in F1) di veder molti piloti a lungo fermi ai box nei turni di prove libere, al fine di risparmiare il kilometraggio del propulsore. Chiedere a Sebastian Vettel…

Tornando alla MotoGP, le varie case costruttruci dovranno lavorare per migliorare l’affidabilità dei motori, aspetto fondamentale in un campionato di alto livello e dovranno cercare di ottenere il massimo possibile dalle prestazioni del motore, in termini di potenza ma anche di velocità di punta e accelerazione senza danneggiarlo.

Inoltre i tecnici dovranno controllare molto bene il motore per evitare guasti e cercare di rimediare subito a problemi o disfunzioni dello stesso praticamente dopo ogni turno di prove libere. Molte squadre sono già avanti su questo tema, a cominciare dalla Ducati che proprio in questi giorni con Vittoriano Guareschi al Mugello ha collaudato alcune novità per la Desmosedici GP10 anche in materia di motori.

Giampiero Renda

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