11 Giugno 2010

MotoGP: intervista a Valentino Rossi dopo l’incidente

Intervista autoprodotta dal Fiat Yamaha Team

Dimesso dal Centro Traumatologico Ortopedico dell’Ospedale Careggi di Firenze, Valentino Rossi a cinque giorni dall’incidente nel corso delle prove libere del Gran Premio d’Italia al Mugello ha affidato all’ufficio stampa del Fiat Yamaha Team le proprie sensazioni su quanto accaduto. In un’intervista autoprodotta dalla squadra campione del mondo in carica Rossi ha risposto a 7 domande, con alcuni aspetti significativi: assicura di tornare in sella ed in MotoGP, spera di farlo per Brno, si ricorda perfettamente l’incidente e confida di iniziare quanto prima la riabilitazione, non senza ringraziare tutte le persone che lo hanno sostenuto in questo momento difficile della propria vita e carriera. Valentino, prima domanda: come stai, senti ancora dolore?La cosa positiva è che il peggio è passato e le due operazioni sono andate bene, quindi tutto è OK. Adesso mi aspetta un periodo difficile, sono consapevole che c’è un rischio di infezione e pertanto devo restare con la gamba costantemente tenuta in alto. Arriverà poi un secondo periodo chiave quando inizierà la mia riabilitazione, potrò appoggiare la gamba e sarò in grado di camminare con le stampelle“. Il Professor Buzzi ha parlato di un periodo di riabilitazione intorno a cinque o sei mesi, cosa ne pensi?Il Professor Buzzi è stato molto cauto nella sua prognosi, come prevedibile. Io voglio guarire, è l’unica cosa che mi interessa adesso, se devo perdere quattro o sei gare non fa alcuna differenza. Il momento giusto per rientrare potrebbe essere Brno, ma non necessariamente sarà così“. Ti ricordi l’incidente?Mi ricordo tutto perfettamente. Non ho colpito la testa, l’airbag dentro la mia tuta ha lavorato molto bene e solo il casco è rimasto leggermente graffiato: non ho un livido che sia uno! Il problema è giunto dal fatto che sono atterrato sulla mia gamba destra che è rimasta incastrata sotto il mio corpo: se fossi atterrato di schiena di sicuro il risultato sarebbe stato diverso. In quel momento stavo girando con una gomma nuova con cui avevo fatto due giri, ma avevo appena rallentato perchè avevo Barbera dietro di me. Quando ho ripreso il ritmo e la traiettoria giusta ho visto arrivare Pedrosa, ho rallentato nuovamente per non creargli problemi. Quando ho riaperto il gas tutto è successo all’improvviso, inaspettato. Sono bastati 7″ ad abbassare drasticamente la temperatura della gomma. L’errore è stato mio“. Vuoi ringraziare qualcuno?Innanzitutto voglio ringraziare il professor Buzzi del CTO di Careggi e tutto il suo staff: sono stato se non altro fortunato di aver incontrato una “squadra” così professionale e che l’incidente sia capitato al Mugello a pochi kilometri dall’Ospedale di Careggi. Lì mi hanno trattato tutti benissimo, grazie agli infermieri, alla Clinica Mobile, a tutti i commissari del Mugello. Grazie ovviamente a tutti i miei tifosi perchè mai, per nemmeno un secondo, mi hanno fatto mancare il loro affetto e sostegno. I messaggi dal circuito che ho visto domenica in TV erano davvero molto belli e sentiti“. Dopo l’incidente c’è stato in un momento che hai pensato “Basta con le gare di moto”?No, onestamente non l’ho mai pensato, non ho avuto paura al riguardo. Ero un pò spaventato quando ho visto la gamba in quello stato, questo sì… ma penso che la cosa che mi dispiace di più è che perderò così tante gare! Mi prenderò tutto il tempo che mi serve per recuperare e non fare qualcosa di stupido perchè voglio tornare in fretta: lo farò soltanto se la mia condizione fisica che me lo consentirà. So di avere una moto pronta per il prossimo anno e non ho bisogno di affrettare i tempi per dimostrare qualcosa. Posso perdere solo quattro gare, ma tornerei in corsa per il mondiale. In questi casi è meglio stare attenti, terminare la riabilitazione nel migliore dei modi e tornare in corsa per molti anni ancora. Ho sentito parlare di altri sportivi che hanno avuto lo stesso mio problema, uno di questi è Mark Webber: mi ha chiamato, anche lui ha avuto una frattura esposta della gamba destra. Mi ha detto di essere molto paziente e che avrei avuto alcuni momenti di sconforto, ma che il recupero finale era assicurato“. Adesso hai tempo per riposare…Si adesso ho un sacco di tempo a casa da trascorrere a riposare, recuperare, pensare… Voglio sfruttare questo tempo per migliorare alcune cose, tipo il mio inglese, ma anche imparare qualcosa di nuovo, leggere… Il motto è di migliorare ed imparare, lo farò di sicuro. Se la domanda è rivolta al 2011, questo incidente non influenzerà le mie scelte in nessun modo: non è cambiato nulla da sabato scorso, a parte che ho una gamba rotta!Durante questo periodo di riposo lavorerai anche per recuperare dalla spalla infortunata?Sicuro. E’ uno dei pochi aspetti positivi di questo incidente: ho tempo per lavorare sulla riabilitazione della spalla senza fretta, operazioni e gare da correre. Domani riprenderò con gli esercizi disteso sul mio letto, sono sicuro che quanto torno la mia spalla sarà completamente recuperata. Quanto rientrerò in gara sarò in perfetta forma, ma questo non significa che sarò in grado di vincere subito. Dopo una così lunga assenza devo solo pensare alla mia condizione fisica e mentale“.

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