28 Settembre 2011

MotoGP: intervista a Jorge Lorenzo

Difficile la difesa del titolo per il Campione del Mondo

La stagione 2011 MotoGP per Jorge Lorenzo, con il chiaro intento di riconfermarsi Campione del Mondo dopo lo strepitoso successo del 2010, non si è dimostrata di certo “in discesa”. Il pilota spagnolo si ritrova a 4 round dal termine a 44 punti di distanza dal leader Casey Stoner, nonostante un buon ruolino di marcia: tre vittorie di gara (Jerez, Mugello e Misano), cinque secondi posti ed un terzo. Non un magro bottino per un pilota qualsiasi, ma se raffrontati al rendimento dello scorso anno denotano una flessione in termini di risultati, causata soprattutto dai problemi incontrati dalla YZR-M1 ufficiale, specialmente nel confronto con le missilistiche Honda RC212V interne. Se la rimonta in classifica resta difficile e quasi proibitiva, “Porfuera” sente di aver dato il massimo fino ad ora, e di essere cresciuto come pilota sotto vari aspetti. Il Gran Premio di Motegi alle porte potrà tenere vive, o affossare definitivamente, le speranze di riconferma del Campione del Mondo MotoGP in carica. Sei reduce dalla gara di Aragon, nella quale nonostante le difficoltà hai ottenuto un terzo posto. Quali sono le tue sensazioni? “La verità è che rispetto allo scorso anno la stagione non è stata tanto buona. Non abbiamo fatto male, abbiamo conquistato tre vittorie, tanti podi, quindi non posso dire che sia da buttare.” Hai lamentato in diverse occasioni dei problemi di set-up. Cosa ti è mancato esattamente? “Quando ci si ritrova un po’ indietro rispetto alle altre moto, si vuole sempre migliorare e trovare qualche soluzione che ti faccia andare più forte. Quando sai di essere già bene o male a posto nella giornata di venerdì, non devi lavorare molto sulle regolazioni. Quest’anno non è avvenuto ciò, così abbiamo sperimentato soluzioni differenti che in diverse occasioni non sono andate bene. Su molte piste ci siamo ritrovati molto lontani dal livello di competitività della Honda, e per questo abbiamo avuto delle difficoltà. Alla luce di questi problemi, sai se ci saranno ulteriori sviluppi della moto per la restante parte di stagione? “No, purtroppo non ci saranno.” Riguardo al Gran Premio del Giappone tu avevi una posizione inizialmente contraria in relazione all’evento. Che cosa ti ha fatto cambiare idea? “Ho sperato fino all’ultimo momento di trovare tutte le informazioni possibili. Ho parlato con tutti gli esperti spagnoli in materia, e mi hanno detto che in quella zona, in questo momento, non c’è nessun problema e tutto è a posto. Se dovessimo andare lì e qualcosa dovesse succedere, come ad esempio un terremoto, di certo la storia cambierebbe. Se non dovesse accadere, non ci dovrebbe essere nessun problema. Io mi fido del loro parere.” Rispetto all’anno scorso i risultati sono ovviamente differenti. Tu senti di aver guidato meglio, peggio, o allo stesso livello del 2010? “E’ difficile sapere il livello reale. Non posso dire con certezza come sono ora, io mi sento più forte di come ero lo scorso anno, anche se ho vinto il 30% delle gare nel confronto col 2010. Sicuramente l’anno scorso, con la competitività della moto di quest’anno, non avrei vinto neanche queste tre gare. Sono migliorato nella partenza, che era uno dei punti deboli dello scorso anno, e lo stesso è avvenuto col rendimento nella prima parte di gara. Ora mi sento un pilota più completo, ma poter fare un confronto reale è difficile.” Al termine dello scorso campionato hai affermato che avresti dato il massimo per difendere il titolo ma che, se qualcuno fosse stato più bravo di te, questo pilota se lo sarebbe meritato. Pensi che colui che ti precede in classifica se lo stia meritando di più, o è solo una questione di differenza a livello di pacchetto a disposizione? “Io penso che Stoner, Dani (Pedrosa, io e Valentino (Rossi), ovvero quelli che hanno lottato negli ultimi anni per il titolo, siamo piloti completi e con tanto talento. Ognuno ha i suoi punti forti e deboli, ma alla fine siamo alla pari. Quando uno di noi ha qualcosa di più a livello tecnico, è difficile per gli altri stare al passo. All’inizio dello scorso anno avevo una moto molto competitiva, probabilmente la migliore, quest’anno non è così e quindi vincere le gare è molto più complicato.” Valerio Piccini

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