19 Agosto 2012

MotoGP Indianapolis Gara: dominio di Pedrosa, Lorenzo 2°, Dovizioso soffia il podio ad uno stoico Casey Stoner

In un momento cruciale della stagione, era proprio quello che ci voleva per Dani Pedrosa. Una vittoria senza discussioni, da assoluto dominatore impreziosita da un passo gara costantemente sotto al record della pista e da un siderale vantaggio di oltre 10″ effettivi a scapito di Jorge Lorenzo, secondo e confermatosi capo-classifica del mondiale. Un bel […]

In un momento cruciale della stagione, era proprio quello che ci voleva per Dani Pedrosa. Una vittoria senza discussioni, da assoluto dominatore impreziosita da un passo gara costantemente sotto al record della pista e da un siderale vantaggio di oltre 10″ effettivi a scapito di Jorge Lorenzo, secondo e confermatosi capo-classifica del mondiale. Un bel segnale in ottica-campionato da parte del pilota catalano, al secondo centro stagionale dopo il Sachsenring, ora a soli 18 punti da “Porfuera” con 175 ancora in palio nelle restanti sette prove del calendario 2012 in una stagione dove tutto, ma proprio tutto, può davvero succedere.

Lo sa benissimo Casey Stoner, sceso in pista con una serie di fratture osee e la lesione dei legamenti della caviglia destra, stoico ed eroico nel conquistare un eccezionale quarto posto utile per limitare i danni ritrovandosi ora a 39 lunghezze dalla testa della classifica, più del doppio rispetto al proprio compagno di squadra giunto alla quarantesima affermazione in carriera nel Motomondiale (17 nella sola classe regina) a completare il “Triplete” di giornata della Spagna dopo le vittorie di Marc Marquez e Luis Salom nelle propedeutiche classi Moto2 e Moto3.

Con la MotoGP pronta a tornare in pista tra soli 5 giorni all’Automotodrom di Brno, il mondiale si conferma più vivo che mai con tre piloti pienamente in corsa per la conquista dell’iride ed un Andrea Dovizioso, promesso sposo Ducati per il biennio 2013-2014, ancora una volta grande protagonista con la Yamaha Tech 3 celebrando il quinto podio stagionale dopo Barcellona, Assen, Sachsenring e Mugello, non proprio consuetudine in MotoGP per un pilota “satellite”. Nella gara “degli altri” con soli 16 piloti sul traguardo (e 12 a pieni giri), Alvaro Bautista (Honda Gresini) e Stefan Bradl (Hona LCR) a braccetto chiudono rispettivamente in quinta e sesta posizione a precedere Valentino Rossi, settimo con l’unica Ducati ufficiale in pista, ma a quasi 1 minuto (!) dal vincitore.

Nessun punticino all’attivo invece per Ben Spies, fuori gioco per il cedimento del 4 cilindri in linea della propria Yamaha M1 quando si trovava in seconda posizione, e Cal Crutchlow (scivolato), sfortunati anche i nostri tre portabandiera dei “Claiming Rule Team”: Mattia Pasini è volato a terra al primo giro, traditi da problemi tecnici invece Danilo Petrucci (Ioda) e Michele Pirro (FTR Honda TKRP del Team Gresini) lasciando la vittoria ad un sorprendente Yonny Hernandez con BQR-FTR spinta dal propulsore Kawasaki, seguito da Aleix Espargaro sempre più leader della categoria favorito dall’uscita di scena del compagno di squadra Randy De Puniet.

Cronaca di Gara

Scatta la quinta edizione del Red Bull Indianapolis Grand Prix con Dani Pedrosa autore dell’hole-shot allla prima curva su Spies, Dovizioso, Lorenzo (con la morbida), Bradl, Bautista e Crutchlow, Stoner partito malissimo si ritrova davanti a Rossi e alle due ART-CRT di Espargaro e De Puniet. Spies passa subito alla staccata della terza curva Pedrosa, si porta al comando e prova a scappar via proprio quando Mattia Pasini incappa in una scivolata ed è costretto ad abbandonare la contesa dopo poche curve. Va così in archivio il primo dei 28 giri previsti con Spies su Pedrosa, già più staccati Dovizioso, Lorenzo, Bradl mentre Stoner guadagna la settima posizione a scapito di Cal Crutchlow.

Al secondo giro Jorge Lorenzo sferra l’attacco su Dovizioso per il terzo posto, pronto a colmare il gap di 1″ dalla coppia di testa. Ben altra vita per gli italiani dei “Claiming Rule Team”: dopo Mattia Pasini, anche Danilo Petrucci e Michele Pirro sono costretti al ritiro. La corsa prosegue e, viaggiando sull’1’39” basso, Pedrosa punta il mirino sulla Yamaha #11: primo tentativo di sorpasso al terzo giro, attacco vincente alla tornata seguente grazie ad una prodigiosa accelerazione dalla curva 16 che immette sul rettilineo principale dei box. Pedrosa dunque conquista il comando, Spies tiene la seconda posizione davanti ad un Lorenzo in rimonta, più staccato Dovizioso con Stoner subito alle sue spalle grazie ad un doppio-sorpasso nei confronti delle RCV clienti di Bautista e Bradl.

Giunti al quinto giro, in pieno rettilineo si registra il primo colpo di scena della contesa: il motore della Yamaha M1 di Ben Spies va in fumo, comprensibile il disappunto del “Texas Terror” per l’ennesimo ritiro di questa stagione. Senza l’americano, Lorenzo guadagna la seconda e Dovizioso la terza posizione, complice uno Stoner (non inquadrato dalla regia) che scivola al quinto posto preceduto anche da Stefan Bradl. In questo gruppetto si intravede anche Cal Crutchlow, ma per poco: all’uscita della curva 3 perde l’anteriore e chiude mestamente questa seconda trasferta oltreoceano del calendario iridato. Superati i primi 10 giri, la corsa ha trovato la propria fisionomia: Pedrosa amministra un vantaggio di 2″ abbondanti rispetto a Lorenzo, ora terzo è Stoner nuovamente in bagarre con Dovizioso, Bautista e Bradl, mentre Rossi 7° si ritrova con soltanto 2″7 di margine rispetto alle CRT di Aleix Espargaro (ART Aprilia) e Yonny Hernandez (FTR Kawasaki), non Randy De Puniet costretto al ritiro per un problema tecnico.

Al giro di boa della contesa restano più soltanto sedici piloti in gara ed un indiscusso protagonista, quel Dani Pedrosa capace di fermare i cronometri sull’1’39″088, costantemente sotto il record della pista tanto da rafforzare il proprio vantaggio su Lorenzo ad oltre 4″, in parte disperso poco più tardi per una paurosa imbarcata che ha prodotto soltanto un brutto spavento ad Alberto Puig al box Repsol Honda. Senza sorpassi, la corsa volge al termine con Andrea Dovizioso che ha ripreso Casey Stoner. Per il sorpasso è solo questione di tempo, giusto 2 giri ed il forlivese si riporta in terza piazza con ben altro passo rispetto all’australiano. Questa è l’ultima emozione della corsa, vince Pedrosa su Lorenzo e Dovizioso, Stoner è quarto, Rossi settimo, tra le CRT vittoria di Yonny Hernandez con la BQR-FTR di Avintia Blusens davanti ad Aleix Espargaro (ART-Aprilia Aspar).

MotoGP World Championship 2012
Indianapolis Motor Speedway, Classifica Gara

01- Dani Pedrosa – Repsol Honda Team – Honda RC213V – 28 giri in 46’39.631
02- Jorge Lorenzo – Yamaha Factory Racing – Yamaha YZR M1 – + 10.823
03- Andrea Dovizioso – Monster Yamaha Tech 3 – Yamaha YZR M1 – + 17.310
04- Casey Stoner – Repsol Honda Team – Honda RC213V – + 19.803
05- Alvaro Bautista – San Carlo Honda Gresini – Honda RC213V – + 22.556
06- Stefan Bradl – LCR Honda MotoGP – Honda RC213V – + 30.072
07- Valentino Rossi – Ducati Team – Ducati Desmosedici GP12 – + 57.614
08- Karel Abraham – Cardion AB Motoracing – Ducati Desmosedici GP12 – + 1’08.442
09- Yonny Hernandez – Avintia Blusens – BQR FTR – + 1’11.106 (CRT)
10- Aleix Espargaro – Power Electronics Aspar – ART GP12 – + 1’14.079 (CRT)
11- Toni Elias – Pramac Racing Team – Ducati Desmosedici GP12 – + 1’26.305
12- Ivan Silva – Avintia Blusens – BQR FTR – + 1’40.274 (CRT)
13- Colin Edwards – NGM Mobile Forward Racing – Suter BMW – a 1 giro (CRT)
14- James Ellison – Paul Bird Motorsport – ART GP12 – a 1 giro (CRT)
15- Steve Rapp – Attack Performance – Attack Performance APR – a 1 giro (CRT)
16- Aaron Yates – GPTech – BCL GP212 – a 1 giro (CRT)

Alessio Piana (Twitter: @AlessioPiana130)

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