18 Febbraio 2010

I regolamenti MotoGP del 2012, modifiche alla Moto2

I dettagli del nuovo regolamento MotoGP

La FIM (Fédération Internationale de Motocyclisme), attraverso un comunicato stampa diramato in data 17 febbraio ha annunciato che, a seguito di una riunione della Grand Prix Commission, sono state introdotte delle modifiche alle regolamentazioni Road Racing World Grand Prix che verranno applicate a partire dalla stagione 2012 per la MotoGP ed avranno effetto immediato per quanto concerne la Moto2. Tra le novità relative alle specifiche tecniche della classe regina, di rilievo è il peso minimo delle nuove 1000cc, che consterà in 153 kg, mentre per le case che decideranno di continuare la progettazione delle 800cc sarà di 3 kg in meno. Il massimo numero di cilindri sarà di quattro, mentre il diametro degli stessi è stato fissato a 81 mm. La capacità dei serbatoi invece viene posta a 21 litri. Sono state inoltre introdotte delle specificità per i team privati, i quali avranno a disposizione 12 motori a pilota per l’intera stagione (a differenza dei 6 soli per le squadre ufficiali), mentre la capacità del serbatoio potrà arrivare fino ad un massimo di 24 litri. Alla fine di maggio verranno definite le modalità complete per il regolamento relativo alle squadre satelliti/private. Per quanto riguarda la Moto2, categoria sotto la lente di ingrandimento viste le novità che porterà, le modifiche al regolamento sono ben più corpose e riguardano esclusivamente la definizione, le specifiche e gli interventi relativi al motore. La Moriwaki del team Gresini Propulsore che dovrà tassativamente utilizzato in maniera integrale nella versione prodotta dal fornitore ufficiale (Honda, ndr). Ogni modifica al design e alle specifiche del propulsore dovranno essere approvate da entrambi fornitore ed organizzatore e così vale per le nuove tecnologie: la testata del cilindro e il disegno delle valvole, i meccanismi di quest’ultima e l’eventuale carburante alternativo, questi particolari dovranno però rispettare i principi della riduzione dei costi e del controllo degli stessi a lungo termine. Il fornitore ufficiale potrà inoltre modificare specifiche parti di volta in volta, per migliorare l’affidabilità e funzionamento. Tutti i motori forniti ai team dovranno essere di identiche specifiche e le performance, misurate attraverso l’uso del dinamometro in condizioni standard da parte del fornitore stesso, deve restare nel range di tolleranza concordato tra quest’ultimo e gli organizzatori. Un punto molto importante riguarda la possibilità di sostituire il motore in caso le performance siano inferiori a quelle previste dal range concordato tra organizzatori e fornitore. In questo caso, il team deve far pervenire una richiesta scritta al technical director accompagnato da un deposito di ventimila euro destinato all’IRTA per ogni in questione. Se il technical director ritiene valida la richiesta la parola passa alla direzione gara, che dovrà dare l’approvazione e il motore verrà inviato al fornitore che, dopo test accurati, invierà il resoconto indietro al technical director. La Kalex del team Pons Se risulta che il motore è nel rispetto dei parametri, lo stesso verrà riconsegnato al team e sarà disponibile per la gara successiva, ma il deposito versato non sarà più riscuotibile dalla squadra. In caso contrario, i fornitori provvederanno a consegnarne uno nuovo, e le ventimila euro del deposito torneranno al team. Ultima menzione va fatta riguardo alle parti comprese in quello che viene denominato motore, e che quindi saranno soggette alla fornitura, tra cui le seguenti parte esterne allo stesso: l’air-box, il filtro dell’aria, la pompa del carburante e conseguente regolatore, il corpi farfallati, collettori e tubi di aspirazione aria, iniettori primari e secondari, i manicotti e i condotti della benzina. Fanno parte della lista anche le parti elettriche come generatori, le bobine di accensione e l’unità di controllo elettronico del motore. Infine, rientrano nel novero anche il filtro dell’olio, il liquido di raffreddamento e l’interruttore dell’olio ad alta pressione. Valerio Piccini

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