16 Gennaio 2016

Yamaha torna all’assalto in Superbike. Aspettando Valentino Rossi

Non sappiamo se Valentino Rossi e Jorge Lorenzo torneranno a tendersi la mano dopo il tesissimo finale MotoGP 2015, ma la presentazione Yamaha di lunedi 18 gennaio a Barcellona segnerà comunque la storia. Perchè, per la prima volta, una grande casa motociclistica presenterà all’unisono sia la squadra per il Mondiale top class che lo schieramento […]

Non sappiamo se Valentino Rossi e Jorge Lorenzo torneranno a tendersi la mano dopo il tesissimo finale MotoGP 2015, ma la presentazione Yamaha di lunedi 18 gennaio a Barcellona segnerà comunque la storia. Perchè, per la prima volta, una grande casa motociclistica presenterà all’unisono sia la squadra per il Mondiale top class che lo schieramento Superbike con l’ex iridato Sylvain Guintoli e l’astro nascente Alex Lowes. Il messaggio è chiaro: la marca del diapason vuole difendere la tripletta MotoGP (titolo Piloti, Costruttori e Team) e tornare sul trono delle derivate dalla serie, dove manca dal 2011 e non vince dal 2009.

Pata Yamaha al lavoro nei test di Jerez

RITORNO ALLA GRANDE– Yamaha aveva lasciato la Superbike a fine 2011, la stagione del titolo sfiorato con Marco Melandri. I giapponesi avevano detto basta dopo tre stagioni di grandi risultati, perchè la vecchia R1 ormai non era più in grado di tenere il passo dei modelli della concorrenza. Si chiudeva un ciclo d’oro: nel 2009 era arrivato il primo iride con il fuoriclasse texano Ben Spies, all’esordio Mondiale, l’anno dopo Yamaha aveva scoperto il talento di Cal Crutchlow (tre vittorie, quinto posto finale), nel 2011 Melandri aveva fatto quattro centri, finendo alle spalle dell’imprendibile Ducati di Carlos Checa. Yamaha ha lasciato un gran vuoto, perchè a dispetto dell’unico Mondiale conquistato era sempre stata una grandissima protagonista Superbike. Lanciando talenti come Yasumoto Nagai, Colin Edwards e lo spericolato Noriyuki Haga, vera bandiera della squadra giapponese. Per tantissimi anni Yamaha WSBK ha avuto sede operativa a Gerno di Lesmo, la stessa casa europea della MotoGP. Adesso si riparte. Non da zero, ma per vincere subito. Non manca niente: una moto già collaudata, due piloti veloci e ambiziosi, un superteam (il britannico Crescent) e un top sponsor italiano (Pata Snacks) strappato alla Honda. Ingredienti esplosivi.

Andrea Dosoli, coordinatore tecnico Yamaha, con Alex Lowes

POTENZIALE– La nuova YZF-R1 ha debuttato un anno fa ma i tecnici giapponesi sapevano che non sarebbe stata pronta per il Mondiale. Così hanno preferito fare la messa a punto nelle serie nazionali. L’inizio è stato in salita ma da metà stagione Yamaha ha preso il volo sbaragliando il campionato britannico e quello americano, oltre a trionfare alla 8 ore di Suzuka, alloro che mancava dal lontano ’96.  I primi test invernali di Lowes e Guintoli hanno fatto capire che in Australia, sabato 27 febbraio, la Yamaha debutterà puntando subito in alto.  La YZF-R1 sarà una spina nel fianco per Kawasaki campione in carica e anche per Ducati che nel finale 2015 si era avvicinata con costanza al cannibale Jonathan Rea. La gestione è affidata ad un team esterno, Crescent Racing, con sede in Gran Bretagna: è la stessa antenna tecnologica che per tanti anni ha portato in pista la Suzuki in MotoGP e in seguito la Superbike. La coppia di piloti è ben assortita. Sylvain Guintoli, francese di 33 anni, parte per la sedicesima avventura Mondiale, avendo già corso in quasi tutte le categorie: 250, 500, MotoGP e SBK, dove vanta ben 155 presenze dal 2009, con nove vittorie e un Mondiale all’attivo, due anni fa con Aprilia. Alexander Thomas Lowes, 25 anni, è stato svezzato in Suzuki dalla stessa Crescent. Non ha ancora vinto (54 gare, tre podi) ma ha le carte in regola per diventare un grandissimo, anche in MotoGP.

Sylvain Guintoli, 33 anni, ex Mondiale SBK.

ASPETTANDO VALE? – Valentino Rossi è in scadenza di contratto e a fine 2016 avrà 37 anni. In conferenza stampa gli chiederanno cosa farà dopo e tra le varie ipotesi c’è anche il passaggio in Superbike dal 2017. Non sarebbe tardi, Max Biaggi ha vinto il sesto Mondiale a 41 anni. In un campionato comunque combattutissimo ma senza le tensioni MotoGP VR46 potrebbe andare avanti ancora a lungo, se lo volesse. Restando nell’alveo Yamaha, magari anche con un ruolo di supervisore e special tester dei nuovi progetti stradali e da corsa. L’anello di congiunzione tra presente e futuro è proprio Pata. Che per il terzo anno sarà sponsor personale di Valentino e appoggerà i talenti in erba della VR Academy impegnati nel Mondiale (Niccolò Antonelli) e nel campionato spagnolo. Remo Gobbi, re della patatina croccante, è un amico personale di Vale. Non ci vorrebbe molto…

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