2 Luglio 2012

Tutti bravi, ma Biaggi-Melandri-Checa…di più

Che spettacolo, che sorpassi, che show. Si, certo, la Superbike è divertente. Ma a forza di urlare sul divano e incensare tutti, campionissimi e mezze tacche, pochi si sono accorti che… vincono sempre i soliti noti. I numeri parlano chiaro, Max, Marco e Carlos sono di un altro pianeta. Cominciano da quello che ormai non […]

Che spettacolo, che sorpassi, che show. Si, certo, la Superbike è divertente.
Ma a forza di urlare sul divano e incensare tutti, campionissimi e mezze tacche, pochi si sono accorti che… vincono sempre i soliti noti.

I numeri parlano chiaro, Max, Marco e Carlos sono di un altro pianeta.
Cominciano da quello che ormai non può più vincere il titolo 2012, Carlito Checa. L'anno scorso ha fatto un cappotto clamoroso (15 successi e 20 podi in 26 gare!) ma anche con la Ducati 2012 zavorrata ha portato a casa quattro vittorie.
Adesso che la Bmw Italia gli ha messo sotto gli occhi un biennale, la 1198 è diventata improvvisamente un fardello, ma questo è un altro discorso.
Biaggi è al comando delle operazioni dalla prima gara (4 vittorie), Melandri ha preso in mano la Bmw che non aveva mai vinto ed ha già alzato tre coppe. Senza Marco anche quest'anno la Bmw avrebbe speso decine di milioni per girare in tondo. Leon Haslam, dove sei?

I tre campioni dettano legge (11 vittorie in 15 gare) e agli altri lasciano le briciole: Rea ne ha vinte due, ma ha un passivo di 65,5 punti e a metà cammino la Honda è già fuori dai giochi. Le due vittorie che restano sono poco indicative perchè risultato di gare avversate dal maltempo. Che ha premiato gli outsider Guintoli (Assen) e Sykes a Monza, per altro con punteggio dimezzato).

La conclusione del discorso è molto semplice, anche se nel paddock SBK pochi l'hanno capita: se volete puntare al Mondiale serve un vero top rider, cioè uno dei soliti tre. Con Melandri bloccato da un biennale Bmw che scade a fine 2013, sul mercato restano due pezzi da novanta, o forse solo uno e mezzo. Perchè Checa ha già parlato da ex Ducati e potrebbe aver già firmato un pre-accordo con Bmw Italia.

Gli altri, in questo momento, fanno da contorno.

Prendete Tom Sykes. Okay, in prova è un missile: sei Superpole su sette. Ma in gara la Kawasaki finisce le gomme dopo pochi giri. Succede da un anno e mezzo, mica da ieri: sempre lo stesso problema. Tom è andato a picco perfino sulla pista dove la Kawasaki aveva svolto quattro (?!) sessioni di test: due a novembre, una a marzo e l'altra settimana scorsa. Undici giornate in pista per beccarsi comunque sedici secondi in due manche: sei in gara uno, prima che Badovini si abbattesse sulla speranza di portare a casa almeno il terzo posto, dieci nella seconda per un ottavo posto che ha destato sconcerto. “Ho simulato ben nove volte la gara, qui abbiamo un gran passo e partirò con l'obbiettivo di zittire tutti” aveva avvertito prima del via.

Marco e Max invece hanno zittito lui. Per l'ennesima volta. Adesso forse capite perchè Biaggi, 41 anni, e Checa, quasi 40, non hanno alcuna intenzione di smettere. E perchè anche stavolta, con Melandri già a posto, saranno loro gli uomini d'oro del mercato.

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