24 Novembre 2017

Superbike: Jonathan Rea veloce come le MotoGP ridicolizza le regole 2018

Volevano azzoppare la Kawasaki, che invece continua a volare. Non solo con il Cannibale, ma anche con Tom Sykes. E adesso la Dorna che farà?

Siamo volati fino a Jerez per capire come sarebbe cambiata la Superbike 2018 con la rivoluzione regolamentare Dorna. Jonathan Rea ha fornito una risposta inequivocabile: lui e la Kawasaki, anche con 900 giri motore in meno, vanno più forte di prima!

SBK VS MOTOGP – Guidando per la prima volta la Kawasaki in configurazione 2018, cioè con il limitatore impostato su 14.100 giri invece che 15.000 (ma c’è chi sostiene che la ZX-10R potesse spingersi a 15.300….) Jonathan Rea ha girato in 1’37″986, abbondantemente sotto 1’38″721 realizzato negli stessi test di novembre giusto un anno fa. Il Cannibale è arrivato ad un soffio dalle MotoGP presenti in Andalusia: appena 323 millesimi dal limite di Andrea Dovizioso, 168 da Cal Crutchlow (con la Honda propotipo 2018) e solo 65 millesimi da Jorge Lorenzo. La Suzuki con Andrea Iannone, KTM, Aprilia e Honda satellite hanno preso paga.  Anche un anno fa, sempre a fine novembre a Jerez, Rea era stato più veloce di parecchie squadre satellite MotoGP. Il confronto fra le prestazioni Superbike e top class eccita molto gli appassionati, ma è un giochino un pò stantio. Perchè intanto sono diverse le gomme: i piloti MotoGP hanno usato al massimo la Michelin soffice da gara, Rea ha fatto il fenomeno con la superqualifica Pirelli. Pilota e fornitore unico tengono moltissimo a questo confronto, per cui hanno dato il massimo per stupire. Dovi, Cal e Jorge, avevano altre priorità. Se si schierasse al via di un GP, Rea prenderebbe un minuto, anche su un tracciato favorevole al confronto come Jerez.

DORNA IN SCACCO – Il tempone di Rea invece è interessante in ottica Superbike 2018. Perchè è la dimostrazione lampante che la rivoluzione regolamentare lanciata da Dorna per riequilibrare il confronto tecnico e favorire lo spettacolo rischia di essere un clamoroso fallimento. La Kawasaki rivela che il grosso dello sviluppo motore comincerà dopo questi test, per cui c’è anche da aspettarsi di peggio, una volta che ad Akashi avranno riconfigurato in maniera ideale la curva di potenza. La perdita di giri è ininifluente e anzi rischia di aumentare considerevolmente il divario fra ufficiali e privati, che si limiteranno ad abbassare i giri, mancando le ingenti risorse che servono per cambiare carattere al motore. Nel box di Rea c’è anche chi sogghigna: con meno cavalli si riduce il consumo di gomme, o diventa più stabile, per cui la riduzione di giri potrebbe pure essere un boomerang.

STRIKE – Il Mondiale Superbike scatta il 24-25 febbraio a Phillip Island ma già adesso è chiaro che Jonathan Rea ripartirà da favorito. Le partenze lampo sono state decisive nelle tre stagioni precedenti, anche stavolta può scavare il solco tra Australia, Thailandia e Aragon, il primo round in Europa. Dopo bisognerà vedere se il cervellotico algoritmo ideato da Dorna per controllare se le prestazioni sono bilanciate, farà scattare l’ulteriore penalizzazione di 250 giri motore per le Kawasaki. Quella si, che potrebbe essere la svolta: come farà Dorna a far digerire al pubblico che se vinci tanto, in Superbike poi ti azzoppano? Sempre che non ci pensi lo stesso Rea: magari vince anche con il limitatore a 13.850…

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