23 Maggio 2015

Se la coppia scoppia: che battaglie in Gran Bretagna!

Dicono che in Superbike siano tutti amici, che le rivalità maturate in pista si sciolgano la sera davanti ad un boccale di birra. Mica vero. Neanche ai tempi eroici di Carl Fogarty funzionava così. Lui li fulminava con lo sguardo da tigre, e le birre le beveva da solo. Adesso è uguale, i piloti si […]

Rea vs Sykes, farà caldo a Donington

Dicono che in Superbike siano tutti amici, che le rivalità maturate in pista si sciolgano la sera davanti ad un boccale di birra. Mica vero. Neanche ai tempi eroici di Carl Fogarty funzionava così. Lui li fulminava con lo sguardo da tigre, e le birre le beveva da solo. Adesso è uguale, i piloti si detestano, specie se sono compagni di squadra. Prendete Jonathan Rea e Tom Sykes, il duo Kawasaki: si stuzzicano da inizio anno e a Donington, sulla pista di casa di entrambi, se le daranno di santa ragione. Anche in Ducati sarà una bella lotta tra il redivivo Davide Giugliano e il gallese Chaz Davies. Chi arriva davanti farà festa doppia, l'altro tornerà a casa incazzato nero. Proviamo a fare le carte alle due sfide più eccitanti degli ultimi tempi.

Tom Sykes, 29 anni, festeggia la pole numero 26

SYKES vs REA– Finora nel box Kawasaki non c'è stata partita. Rea, il nuovo arrivato, sta vincendo 10-0 contro Tom che guida la ZX-10R dal 2010. L'aria di Donington però ha ringalluzzito lo sfidante. Si capisce perchè: Sykes qui ha firmato due doppiette negli ultimi due anni, per cui è convinto di poter tendere la trappola all'impertinente rivale. Intanto si è installato in pole, pareggiando il conto (2-2) in questa statistica. Ma partire davanti varrà il giusto, perchè Rea è lì accanto. Conterà partire bene, fare il ritmo e soprattutto risparmiare la gomma per gli ultimi, determinanti, 5-6 giri. Venerdi Rea ha simulato la gara sull'intera distanza (23 passaggi) con un cronologico impressionante, tutto intorno al 1'29” netto con nove incursioni sotto questa barriera. Sykes ha risposto nella FP4 (sabato mattina) compiendo undici passaggi su dodici sull'1'28” alto. Quindi siamo lì, la vittoria ballerà sui dettagli. Il piano di Rea: montare l'anteriore più dura (tipo C) e non farlo scappare. Il piano di Sykes: puntare sulla A (la più soffice) e andare in fuga per tentare di cambiare l'inerzia di un Mondiale che l'altro ha già ipotecato: otto vittorie e due secondi posti. Dietro monteranno tutti con A, la più morbida.

Tensione Ducati: a sinistra Chaz Davies, 28 anni, e Davide Giugliano, 25

GIUGLIANO vs DAVIES– Chaz è stato l'unico finora a far vincere la Panigale, dopo 58 tentativi a vuoto, ed era convinto di poter diventare il riferimento Ducati. Ma da quando è rientrato Davide Giugliano, cioè dal round scorso a Imola, non ci ha più messo mano. Giugliano è stato sempre più veloce  e i due ritiri per noie tecniche sul Santerno hanno ulteriormente incupito il morale del gallese. Donington, la pista di casa, non ha cambiato il trend: Giugliano davanti e Davies a rincorrere. Davide è strepitoso nei primi due settori, quelli più veloci. Dove conta il cuore il 25enne romano è più veloce anche della coppia Kawasaki. L'esame dei cronologici lascia supporre che non ci sarà storia: Giugliano può ambire al podio e forse – almeno per qualche giro – a disturbare Tom e Jonathan. Vista la condizione fisica ancora precaria dopo il grave infortunio del precampionato e 86 giorni di forzata inattività stare davanti a Chaz a casa sua sarebbe già un ottimo risultato. Davies lo sa, per questo da venerdi è teso come un violino.

Coppia Aprilia: a sinistra Jordi Torres, 27 anni, e Leon Haslam, 31

E IN APRILIA? – Bei tempi quando c'erano da gestire i giochi di squadra, spesso disattesi, e l'odio montante tra Sylvain Guintoli e Marco Melandri che nel finale 2014 rischiò di mandare in fumo il Mondiale. Adesso Leon Haslam balla da solo, e con le costole a pezzi dopo il gran botto di Imola. Abita a dieci chilometri dal circuito e  avrebbe corso  questa gara pure con una gamba sola. Parte in seconda fila, il cronologico non è male. Anche lui, come Giugliano, nel veloce fa spavento. A -87 punti da Rea può solo attaccare: tutto-o-niente. L'altra RSV4 è in quinta fila affidata a un Jordi Torres che piace perchè ha la faccia del Lupin dei fumetti e dice battute davanti alle telecamere. Finora ha fatto poco pur guidando una moto da sette Mondiali negli ultimi cinque anni.  C'è poco da ridere…

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