18 Maggio 2012

Rossi resta in MotoGP: bellissima notizia per la SBK

Decidendo di tornare alla sua fattoria, Casey Stoner ha fatto un gran favore alla SBK. Perchè adesso si aprono scenari molto positivi per il motociclismo dei prossimi anni e qui sotto provo a spiegarvi perchè. 1. In pochi giorni la MotoGP ha incassato colpi da tramortire un toro. Prima Mediaset, poi lo stesso Stoner hanno […]

Decidendo di tornare alla sua fattoria, Casey Stoner ha fatto un gran favore alla SBK. Perchè adesso si aprono scenari molto positivi per il motociclismo dei prossimi anni e qui sotto provo a spiegarvi perchè.

1. In pochi giorni la MotoGP ha incassato colpi da tramortire un toro. Prima Mediaset, poi lo stesso Stoner hanno detto che la top class è uno schifo. Parliamo di una delle tv più importanti tra quelle che trasmettono il campionato e del campione del mondo. Sono condanne senza appello per la Dorna.

2. La storia insegna che quando la MotoGP va in crisi esistenziale (non nel senso freudiano, ma in quello del possibile default) è poi la SBK che ci rimette. Nel 2002, quando la MotoGP ha imboccato la strada delle 1000 4T perchè i giapponesi avevano di proposito ucciso le 500, la SBK ha rischiato seriamente di tracollare. Poteva succedere di nuovo. Adesso.

3. Il ritiro di Casey toglie di scena il pilota più forte e meno “mediatico” tra i top rider. Adesso che c'è una moto di punta libera (che sia Honda o Yamaha è indifferente) Valentino Rossi 2013 non avrà alcun interesse a lasciare la MotoGP per farsi abbindolare dalla sirena SBK. Di più: se nelle restanti gare 2012 VR46 non combinasse niente con la Ducati, non importerà. Tanto ci sarà da parlare delle sorti magnifiche e progressive 2013, finalmente con una moto all'altezza. Ci guadagna pure la Ducati: via Valentino, magari arriva un nuovo Stoner, cioè un pilota preso per caso e necessità, che si mette ad andare fortissimo.

4. Biaggi (sempre che non decida di andare in MotoGP, o di ritirarsi pure lui…) e Melandri tirano un respiro di sollievo: VR46 non si muove, per cui saranno ancora loro le stelle SBK 2013.

5. Sistemato il capitolo piloti, adesso resta quello dei regolamenti. Il passaggio della SBK allo stesso fondo d'investimento che controlla la MotoGP non ha minimamente risolto il problema. Perlomeno non ancora. Finchè in MotoGP si ostineranno a far correre le 1000 4T, sarà impossibile varare due regolamenti tecnici complementari, visto che anche  la maggior parte delle SBK sono 1000 4T.

6. La SBK non ha alcun margine di manovra. I giornalisti della MotoGP continuano a ripetere che la SBK deve “riavvicinarsi alla serie”. Sarebbe bello ma è IMPOSSIBILE. Guardatevi una gara Superstock 2012: con il regolamento bloccato, cioè senza possibilità di intervenire in profondità sui motori, BMW e Ducati fanno gara a se, perchè i rispettivi modelli stradali sono molto più veloci delle concorrenti. Se la SBK adottasse le stesse regole Stock, Kawasaki, Honda, Aprilia e Suzuki sarebbero fuori dal contesto e vi potreste scordare gare come quella di Donington. Nel medio periodo Flammini non può assolutamente accettare restrizioni regolamentari. Il problema costi è secondario perchè una Stock competitiva non costa un decimo di una SBK, ma solo un 20% in meno. E poi adesso ci sono i milioni di Mediaset…

7. La MotoGP invece il margine di manovra ce l'ha. Non è il Mondiale dei “protitipi”? Bene, allora fateveli, questi benedetti prototipi. Nel 2001 i giapponesi (cioè la Honda) vollero mettere al bando i 2T per non mai chiarite esigenze di riduzione delle emissioni. In realtà volevano solo alzare il livello della sfida tecnologica temendo che chiunque dotato di un po' di tecnologia e di un sufficiente budget (i cinesi????) potesse riuscire a rompere le uova nel paniere progettando una 500GP 2T competitiva. Che c'entrano le emissioni con le corse, quando poi scopri che una maxi stradale (anche di marca Honda….) consuma (e inquina) quanto la Ferrari F1?

8. A questo punto il ritorno della tecnologia 2T nel Motomondiale non è solo un'ipotesi da nostalgici ma l'UNICA SOLUZIONE in grado di salvare prestigio e fascino del campionato più antico e più importante del motociclismo. Sono convintissimo che se Casey Stoner avesse avuto la possibilità di guidare una 5002T nel 2013, avrebbe rinunciato ancora per un bel pò al trattore della sua fattoria. La top class deve tornare ad essere la categoria delle moto “impossibili”. La 500 2T è relativamente facile da progettare e molto meno costosa di una 1000 4T protitotipo. Costringere team e costruttori privati a lanciarsi sulla CRT è stata la cazzata del secolo: le brutte copie non andranno mai forte quanto le vere SBK e prenderanno sempre 3-4 secondi dalle 1000 4T. I grandi cervelli che la Dorna ha messo a studiare il regolamento del futuro, non hanno bisogno di sforzarsi troppo perchè su mille forum c'è la soluzione: MotoGP aperta alle 1000 4T e alle 500 2T, e vediamo chi va più forte… C'è bisogno anche di una profonda rivisitazione delle classi minori perchè la Moto2 è un monomarca senza senso e pure la Moto3, con quei motori mono 250 4T da falciatrice, fa un po' ridere. CAMBIATE TUTTO!

9. Se fossi l'amministratore delegato di Bridgepoint, mi chiederei anche sia arrivato il tempo di far cadere qualche testa. Cominciando da quella più eccellente, Don Carmelo Ezpeleta. Il comunicato di Mediaset e le parole di Stoner sono una condanna senza appello per chi ha gestito il Motomondiale negli ultimi venti anni. Cercatevi su youtube le immagini del (recentissimo) passato: a metà anni '90 (cioè quando la Dorna arrivata nel '92 si era appena insediata) la 500 era davvero la top class, le griglie erano piene, c'era sfida tecnica e piloti diventati leggenda. Per non parlare delle altre categorie: la 250 era bellissima, la 125 dava spettacolo ed era la categoria entry level perfetta. Adesso che cosa rimane? Un disastro. Sul piano sportivo la Dorna ha letteralmente distrutto il Motomondiale ed Ezpeleta non ne ha azzeccata una. Per due decenni si è fatto prendere per il naso dalle Case, quando invece la SBK le ha mandate a quel paese nel 2002: se Flammini avesse ubbidito ai costruttori, la SBK sarebbe morta da dieci anni. Ezpeleta non ha avuto la stessa visione, anzi ha sfruttato le pazzie e le pretese degli ingegneri della MSMA per tentare di uccidere il campionato concorrente. Ma neanche questo gli è riuscito.

Adesso tocca a voi: dite la vostra nei commenti qui sotto.

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