17 Gennaio 2015

Piloti super atleti: come si preparano e quanto consumano

In parco chiuso, dopo 45 minuti a tutto gas, Valentino Rossi e Marc Marquez non sembrano neanche sudati. Freschi come rose anche gli assi della Superbike che corrono due gare di 90 chilometri  nel breve volgere di tre ore. Bella forza, direte, sono seduti sulla moto. Eh no, invece il motociclismo è uno sport per […]

VR46 in parco chiuso a fine GP: neanche sudato!

In parco chiuso, dopo 45 minuti a tutto gas, Valentino Rossi e Marc Marquez non sembrano neanche sudati. Freschi come rose anche gli assi della Superbike che corrono due gare di 90 chilometri  nel breve volgere di tre ore. Bella forza, direte, sono seduti sulla moto. Eh no, invece il motociclismo è uno sport per uomini d’acciaio. I supertop della MotoGP consumano 1500 calorie, perdono 2-3 chili di peso e fanno il 30% di fatica in più rispetto ad un rugbista della Nazionale. Il cuore lavora stabilmente sopra le 180 pulsazioni/minuti arrivando fino a 220 nei punti più impegnativi e veloci dei circuiti. Per resistere a questo tipo di sollecitazioni serve una preparazione perfetta e a poche settimane dal via dei Mondiali (Superbike il 22 febbraio in Australia, la MotoGP il 29 marzo in Qatar) i nostri eroi fanno la spola tra palestra, piscina e campi da cross. E’ finita l’epoca dei piloti naif che spegnevano la sigaretta e andavano in griglia. Adesso vincere è questione di sudore, impegno, programmazione. Ci svela qualche segreto Antonio Cascini, 53 anni, consulente di Yamaha Motor Racing  e trainer personale di Jorge Lorenzo nella stagione 2013.

Il trainer Antonio Cascini, 53 anni, tra Giacomo Agostini, 72 e Jorge Lorenzo, 27.

LA PREPARAZIONE – “La prima fase è di recupero per smaltire la fatica dei 18 GP della stagione precedente, oltre allo stress, ai viaggi e ai continui allenamenti. Poi si passa alla preparazione vera e propria. Allenare un pilota top level è difficilissimo. Per esempio devi evitare l’aumento della massa muscolare, perchè in moto anche un solo chilo in più pesa negativamente sulla prestazione della moto in frenata, accelerazione e consumo di benzina e gomme. Occorre un lavoro che migliori il patrimonio muscolare,  allenando le fibre alla forza nell’arco di tempo necessario per correre la gara. Ciascun pilota risponde allo sforzo  in maniera diversa per cui il lavoro è personalizzato e concentrato sulle fasce muscolari più sollecitate durante la guida. E non ci sono solo i muscoli: bisogna allenare anche l’equilibrio, il colpo d’occhio, la capacità di restare concentrati sotto sforzo.”

Antonio Cascini collabora con Yamaha Motor Racing

COME SI FA“L’altro problema dei piloti è che molti hanno subìto traumi, per esempio a spalle e caviglie, per cui hanno bisogno di lavorare evitando – per esempio – la corsa. Per fare fiato si usano cyclette particolari oppure macchine che simulano il jogging ma senza stress per le articolazioni. Ideale è il lavoro in piscina perchè si può caricare senza mettere sotto stress le articolazioni. I piloti della MotoGP fanno una doppia sessione quotidiana di 3-4 ore e il giorno dopo lavorano con la moto: cross, supermotard, dirt track. L’indomani si torna in palestra, nella fase calda della preparazione non ci sono pause. Importantissima la dieta, i piloti di oggi curano l’alimentazione in maniera maniacale. Jorge Lorenzo per esempio beve solo acqua a temperatura ambiente, in qualsiasi condizione, perfino in Malesia dove si corre con 40 gradi e umidità altissima. Le diete sono personalizzate ma tutti evitano il caffè e gli alcolici.”

Il sistema di crioterapia sistemica: l’organismo raffreddato a -180 °C

LE NUOVE FRONTIERE “Con Yamaha Motor Racing stiamo sviluppando progetti innovativi di cui non posso rivelare i dettagli. In linea di massima si tratta di abbreviare i tempi di recupero e migliorare il defaticamento, anche a livello mentale. Utilizzeremo la crioterapia sistemica, un processo di cui si stanno avvalendo anche calciatori d’elite come Cristiano Ronaldo e le migliori squadre di rugby. Alla 8 ore di Suzuka nel 2001 Valentino Rossi  tra un turno di guida e l’altro si infilava in una tinozza piena di cubi di ghiaccio: vinse alla grande ma adesso la tecnologia è andata molto avanti.  Con la crioterapia sistemica raffreddiamo l’organismo a -180 gradi per due-tre minuti”.

E GLI AMATORI CHE POSSONO FARE?“La prima cosa è non pensare di poter elaborare l’organismo come si fa con la moto. Per godersi i turni in pista riservati ai motociclisti dilettanti la cosa fondamentale è avere rispetto di noi con una sana alimentazione, poi lavorare quanto basta per ottenere benessere psicofisico. Non serve torturarsi come fanno i top riders, tanto non andremo mai forte come loro. Bastano un po’ di corsa, o qualche decina di chilometri al giorno in bici, e frequentare una palestra, meglio se assistiti da un trainer specializzato”.

LA PREPARAZIONE DI BAIOCCO – Per avere un’idea più precisa di quanto sia faticoso prepararsi per correre un Mondiale gustatevi questo video realizzato dallo staff di Matteo Baiocco che correrà in Superbike con la Ducati Panigale del team Althea. Trent’anni, marchigiano di Osimo, Baiocco ha vinto due volte il campionato italiano ed è stato tester ufficiale del reparto corse di Borgo Panigale. Nel 2015 avrà la grande occasione che aspettava dall’inizio di carriera, correre il Mondiale con una moto competitiva in un team di punta. E come vedete sta sudando lacrime e sangue: a piedi, in bici e in moto. Il personal trainer è Giorgio Bonfigli, il video è stato realizzato da Marco Benedetti. Buona visione e buon allenamento!

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