10 Agosto 2012

Perchè la Ducati post-Rossi dovrà tornare ufficiale in SBK

Valentino Rossi ha abbandonato la nave alla deriva lasciando la Ducati in grave impaccio. Il pilota mediaticamente più scaltro della storia ha messo le cose in modo che il fallimento del matrimonio del secolo peserà tutto sulle spalle dell'azienda. Rossi infatti ne esce riapprodando sulla MotoGP più competitiva, la Ducati invece perde la guida del […]

Valentino Rossi ha abbandonato la nave alla deriva lasciando la Ducati in grave impaccio. Il pilota mediaticamente più scaltro della storia ha messo le cose in modo che il fallimento del matrimonio del secolo peserà tutto sulle spalle dell'azienda. Rossi infatti ne esce riapprodando sulla MotoGP più competitiva, la Ducati invece perde la guida del progetto D16 e l' italiano di maggiore attrativa.

L'eventuale alternativa Dovizioso non turerà la falla. Primo perchè Andrea è poco personaggio, secondo perchè è abbastanza difficile ipotizzare che possa salire sulla D16 e vincere subito. E con semplici piazzamenti, magari con Rossi-Yamaha davanti, la Ducati non farà breccia. Nè in tv e sui giornali, neanche nel cuore dei propri stessi clienti.

La Ducati non trarrebbe gran giovamento nemmeno qualora i risultati 2013 dimostrassero che Rossi è bollito e non vince più neanche con la moto migliore. Perchè la Ducati è in un vicolo cieco e ha un'unica possibilità: fare una squadra top che riesca a battere Rossi e a tornare protagonista. Subito, non fra tre anni.

Difficile, direte. E in effetti è abbastanza probabile che la Ducati in MotoGP abbia davanti altri momenti difficili. Quindi?

L'alternativa ci sarebbe: partire in contropiede in Superbike, cioè il Mondiale dove la Ducati ha vinto 29 titoli e che piace di più al popolo ducatista.

Nel comunicato ufficiale che ha sancito il divorzio hanno scritto che “le corse fanno parte del Dna da sempre e mai come in questo momento sono parte dello sviluppo del prodotto e del brand, tutto questo in completo accordo con AUDI che condivide la linea strategica dell'azienda legata ad un impegno sempre più concreto e importante nelle competizioni.”

In realtà la politica SBK negli ultimi due anni è andata in direzione contraria. Dovrebbero spiegare perchè a fine 2010 hanno ritirato la squadra ufficiale dalla Superbike, per altro rinunciando allo sponsor Xerox che aveva già rinnovato l'accordo. Dovrebbero spiegare perchè, in base a questo impegno “sempre più concreto e importante nelle competizioni” non è stato programmato il ritorno in forma diretta in Superbike neanche per il 2013. Perchè, per esempio, è stato deciso di affidare la gestione della Panigale a strutture esterne, che per quanto ben organizzate, non sono e non potranno mai essere la Ducati, nè rappresentare l'essenza, l'immagine e la presenza del Marchio.

Nel 2011 la Ducati ha vinto il Mondiale SBK affidando il materiale ufficiale ad un team satellite ma da due anni Ducati è scomparsa dal paddock e qualunque concessionario non saprebbe dove andare a prendere un caffè. Mentre BMW, concorrente diretta di Audi, ha un'hospitality da F.1

In SBK Ducati è assente nella promozione, non esiste a livello di pubbliche relazioni e non c'è neanche una persona che la rappresenti. Perfino nella fase calda del mercato piloti 2011, quando Checa andava a cena coi responsabili di BMW Italia un mese prima del lancio ufficiale della Panigale, nel paddock non c'era anima viva di Borgo Panigale.

Okay, allora c'era il sogno di vincere con Rossi, sembrava che alla Ducati fregasse il giusto della SBK e forse era vero. Ma adesso come la mettiamo?

Fino a ieri pareva una furbata vincere o comunque correre ad alto livello in SBK con semplici squadre private. Da oggi è una scelta inspiegabile e la Ducati ha le spalle al muro. Perchè la Superbike diventa l'ultima spiaggia e tornarci in forma diretta una priorità assoluta.

Non serve solo un team interno e una presenza promozionale all'altezza ma anche piloti di carisma, esperienza e talento.

A Borgo Panigale devono sperare che Max Biaggi non abbia ancora deciso di rinnovare l'accordo con l'Aprilia. Il vecchio Max sulla Panigale, questo si che sarebbe un colpo capace di cancellare l'onta (mediatica e anche tecnica) della Grande Fuga di Valentino.

Biaggi-Ducati ufficiale è un progetto impossibile? Adesso vediamo che ne pensa l'AUDI…

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